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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, il coraggio di cambiare – EDITORIALE

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La Juve Stabia sbanca anche il campo della vincitrice del girone, la Ternana, dopo una gara dalle mille emozioni, in cui non sono cambiati continui ribaltoni e capovolgimenti di fronte

S

i chiude la stagione regolare della Juve Stabia, che acciuffa in extremis il quinto posto che consegna agli stabiesi il primo turno playoff contro la Casertana, previsto per domenica al Menti con inizio fissato per le 17.30. Un risultato importante centrato dalla squadra di Padalino, per mezza stagione impelagata nelle zone centrali della classifica ma che, da gennaio in poi, è riuscita a cambiare marcia ed a scalare posizioni.

JUVE STABIA (4-3-3): 1 Tomei; 15 Todisco, 20 Troest, 6 Allievi, 3 Rizzo; 8 Scaccabarozzi, 14 Berardocco, 7 Mastalli, 10 Bentivegna, 24 Golfo, 9 Romero.

Questo è l’undici iniziale con cui la Juve stabia si è presentata ai nastri di partenza della stagione lo scorso 27 settembre contro il Monopoli. Confrontandolo con quello che ha chiuso invece il campionato a Terni balza all’occhio come sette elementi scesi in campo otto mesi fa non facciano più parte della rosa gialloblu.

Questo semplice dato, letterale più che statistico, fa comprendere benissimo quanto il club campano abbia dovuto rimboccarsi le maniche per guadagnarsi un ruolo da protagonista nei playoff, correggendo, se non addirittura rivoluzionando, piani, organigrammi e rosa nel giro di pochi mesi.

Se cambiare quando è necessario è sinonimo di intelligenza, come diceva Einstein, la Juve Stabia in ogni sua componente ha dimostrato di essere molto intelligente, non avendo paura di tornare sui propri passi e di intervenire con cambiamenti radicali. Lo è stato Pasquale Padalino, primo artefice del grande risultato di fine torneo, che ha esaltato le caratteristiche dei suoi calciatori trovando soluzioni per farli rendere al meglio. Decisivo è infatti stato il passaggio alla difesa a tre, che ha dato maggiore stabilità alla squadra e protetto di più la porta stabiese.

Prima del tecnico, determinanti sono stati i cambiamenti voluti dalla Proprietà e culminati in un mercato invernale che, più che riparare la squadra, l’ha rifatta quasi da capo, mettendo a disposizione dell’allenatore l’esperienza (Marotta su tutti) e la grinta (Esposito, Caldore, Farroni tra i tanti) sconosciute a tanti elementi che hanno lasciato spazio ai nuovi.

La vittoria di Terni, e con essa la grande seconda parte di stagione, della Juve Stabia hanno quindi radici lontane, germogliate nei cambiamenti che hanno invertito la rotta di un campionato che pareva anonimo.

Forte delle certezze acquisite con le tante correzioni apportate a stagione in corso, la Juve Stabia ha le carte in regola per non partire sconfitta contro nessuno nei playoff e sognare il cambiamento maggiore cui ambisce la piazza dopo una retrocessione che ancora sanguina.


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