La doppietta di Caldore e la rete di Marotta regalano la vittoria alla Juve Stabia. Per la Paganese in rete l’ex stabiese Diop
PODIO
Medaglia d’oro: a Marco Caldore, sorprendente goleador della serata della Juve Stabia. La gara del difensore, già positiva nel primo tempo, diventa eccellente ad inizio ripresa quando l’ex Taranto con due colpi di testa quasi identici permette alla Juve Stabia di rimettere a debita distanza la Paganese. Una serata da incorniciare per Caldore, bravo a farsi trovare pronto come ottima alternativa ogni volta che Padalino ne ha bisogno. “Chiedimi se sono felice?”.
Medaglia d’argento: ad Alessandro Marotta, e a chi se no? Ottava rete stagionale alla Juve Stabia per il bomber nativo di Napoli, che continua a trascinare le Vespe verso l’alta classifica. Il suo fendente apre la gara di Pagani e, senza le chiusure disperate della difesa di Di Napoli, probabilmente il tabellino conterebbe almeno un’altra rete del 10 della Juve Stabia. Calciatore di assoluta qualità. Toro Loco.
Medaglia di bronzo: a Luca Berardocco, che illumina con i suoi lanci la prestazione stabiese. Stop, testa alta e lancio di 40 metri per spianare la strada al vantaggio di Marotta. Se il regista stabiese mostrasse sempre questa velocità di pensiero (mica facile), offrirebbe soluzioni assolutamente imprevedibili alla manovra della squadra di Padalino. Preciso nel gestire la palla, nella ripresa si esibisce in altri lanci perfetti per i compagni. Direttore d’orchestra.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ad Edgar Elizalde, a cui Diop fa venire il mal di testa. Insolite sbavature nella prestazione del difensore uruguaiano che, dopo qualche brivido senza conseguenze, si fa soffiare il pallone nella rapida ripartenza con cui la Paganese arriva al pareggio.
Medaglia d’argento: ad Erasmo Mulè, per cui valgono le stesse considerazioni esposte per Elizalde. Dopo un primo tempo non positivo, nella ripresa migliora affidandosi più alla sostanza che allo stile raddrizzando la sua personale gara.
Medaglia di bronzo: a Tommaso Fantacci, “vorrei ma non posso”. Non si accende e quando lo sviluppo dell’azione potrebbe premiarlo, i compagni scelgono altre soluzioni: su tutti, Orlando nella ripresa. Gara sfortunata per il 33 che ci mette comunque cuore.