Juve Stabia, sono giorni di grande riflessione in casa gialloblè caratterizzati in primis dalla scelta dell’allenatore che dovrà navigare la navicella delle Vespe nella prossima stagione agonistica 2021-2022. Ma quella che sembrava una scelta semplice si sta rivelando molto complessa e soprattutto, man mano che passano i giorni, si sta perdendo quello che poteva essere un grande vantaggio: poter programmare la nuova stagione già dalla fine di maggio e cioè dall’eliminazione col Palermo nel secondo turno dei Playoff del Girone.
E così mentre la “mente” della società, nella persona del presidente Andrea Langella e del fratello socio Giuseppe Langella, funziona benissimo e anche quest’anno si accollerà notevoli spese per far fronte non solo all’iscrizione al campionato di Lega Pro ma anche per allestire la squadra e continuare il progetto oltre ad adempiere al pagamento delle tasse in un periodo non facile caratterizzato dal Covid che ha azzerato la voce incassi e reso molto meno probante la voce sponsorizzazioni, non si può dire lo stesso dei bracci operativi che dovrebbero dare esecuzione alle decisioni della proprietà.
I
l valzer degli allenatori per la Juve Stabia è iniziato con l’incontro avvenuto a Castellammare con Silvio Baldini, ex Carrarese dal passato illustre da allenatore in Serie A e Serie B, che non ha avuto esito positivo in quanto il tecnico toscano ha voluto prendersi un ulteriore periodo sabbatico. Si è arrivati poi da Maiuri (quasi completamente saltato) a Zaffaroni, passando ancora per Ciro Ginestra. Tutte trattative che tuttavia, a tutt’oggi 17 giugno, non hanno portato all’ufficializzazione del nuovo tecnico delle vespe.
Si è perso molto tempo, forse troppo, ma soprattutto si è perso un vantaggio competitivo che aveva la Juve Stabia rispetto alle altre squadre impegnate nei playoff, e cioè il fatto di poter programmare la nuova stagione con tutta calma già da fine maggio.
E così mentre altrove è stato già fissato il ritiro pre-campionato, nella Juve Stabia regna ancora l’indecisione sul toto-allenatore che dovrebbe essere il primo tassello della squadra.
E se lo scorso anno ci poteva essere una giustificazione sul ritardo legata al fatto che il campionato di Serie B era finito solo il 31 luglio e dovuta anche al passaggio delle quote societarie e alla creazione del nuovo asset societario, quest’anno sembrano esserci molti meno alibi.
Il tutto mentre permane il rebus Marotta con il calciatore che avrebbe chiesto di andare via per avvicinarsi alla famiglia, con il riscatto di Vallocchia che a quanto pare sarebbe dovuto avvenire entro ieri 16 giugno ma che sembrerebbe non essere avvenuto, Suciu che a quanto sembra non riceverà il rinnovo del contratto e i ritorni alla base per fine prestito di Tonucci, Bubas e Bentivegna, altre grane che bisognerà comunque risolvere in un modo o nell’altro in tempi brevi.
E’ giunto quindi il momento delle decisioni importanti per la Juve Stabia, a partire da quella improcrastinabile della scelta del tecnico. La decisione sicuramente più impellente che è alla base della programmazione per la nuova stagione agonistica che si annuncia, se possibile, ancora più difficile di quella precedente per le tante squadre di blasone che vi prenderanno parte. Anche perchè il tempo scorre inesorabilmente e non è un alleato della Juve Stabia…
a cura di Natale Giusti