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uve Stabia, il pareggio in agrodolce di Campobasso certifica i problemi in trasferta della squadra di mister Sottili (nelle ultime 7 gare solo 2 punti) e pone interrogativi sul fatto se il modulo tattico 4-2-3-1 sia effettivamente il modulo più congeniale a questa squadra tenuto conto delle caratteristiche dei calciatori che compongono la rosa.
IL MODULO TATTICO MIGLIORE PER LA JUVE STABIA E’ IL 4-2-3-1?
Non più tardi di una settimana fa, il socio Giuseppe Langella ebbe a dire in diretta nel corso di “Juve Stabia Live” che Luca Berardocco, ceduto alla Carrarese, era stato sacrificato sull’altare del 4-2-3-1 in quanto mister Sottili, sempre più convinto di questo atteggiamento tattico, preferisce giocare con due mediani fisici senza il classico regista.
Detto, fatto. A Campobasso è scesa in un campo con una mediana tutta fisicità con Davì e Altobelli in campo e Schiavi, l’unico dotato di piede vellutato a centrocampo, limitato a fare l’esterno offensivo a sinistra dove è un pesce fuor d’acqua. Il risultato è stato che la Juve Stabia, a differenza delle precedenti gare, non solo non ha trovato la rete ma addirittura ha creato meno occasioni da rete di quanto ne avesse create in precedenza. Prova ne è che, sia il palo di Eusepi che il tiro di Evacuo parato molto bene da Zamarion, non sono venuti da azioni manovrate ma da rimpalli o azioni sporche che hanno portato al tiro gli attaccanti gialloblè.
Ci si chiede a questo punto se il 4-2-3-1 sia ancora il modulo tattico più congeniale per questa squadra che a Campobasso ha creato davvero poco andando vicina a subire anche la beffa nel finale.
Probabilmente, a nostro modesto avviso, si potrebbe virare verso un 4-3-3 con il classico ruolo di regista che, non essendoci più Berardocco, potrebbe essere ricoperto da Squizzato (quando tornerà finalmente disponibile) o meglio ancora da Nicolas Schiavi che è l’unico in organico a poter gestire in maniera fluida la manovra di gioco e a poter inventare qualcosa dal centrocampo in su.
In questo modo ne beneficerebbe anche il terminale offensivo della Juve Stabia, Umberto Eusepi, che molto spesso nell’arco della gara (è avvenuto spesso a anche a Campobasso), a causa dell’assenza di palle giocabili, è costretto a rinculare a centrocampo e giocare spesso spalle alla porta per cercare di fare da raccordo tra centrocampo e attacco e far salire la squadra.
Ma Eusepi non è stato acquistato per questo tipo di lavoro. Eusepi deve fare la differenza negli ultimi 20 metri e mai come in questo momento serve come il pane alla Juve Stabia. Troppo poche le palle giocabili per il bomber della Juve Stabia e quasi mai un cross degno di questo nome dalle due fasce. In questo modo Eusepi è quasi sprecato ed è un grande peccato perchè è un attaccante che tutta la Lega Pro ci invidia e che dovrebbe rappresentare un valore aggiunto per questa squadra.
Nel frattempo il punto conquistato a Campobasso può essere letto in due modi diametralmente opposti: positivo se l’obiettivo è quello di una salvezza tranquilla, negativo se l’obiettivo è quello di ritornare stabilmente nei piani alti della classifica.
Per una Juve Stabia che continua ad avere seri problemi nelle gare in esterna: nelle ultime 7 gare, 5 perse e due pareggiate a Catanzaro e a Campobasso. Con uno score di 5 gol fatti e una media realizzativa in esterna di 0,71 gol fatti a partita nelle ultime 7 fuori casa, e addirittura ben 13 gol subiti con una media di 1,86 gol subiti a partita, quasi come se l’avversario partisse stabilmente quasi due gol sopra rispetto alla Juve Stabia nelle gare fuori dalle mura amiche.
Numeri che ci dicono che c’è qualcosa da rivedere, soprattutto nelle gare in esterna ma non solo. E magari la prima revisione potrebbe partire proprio dal modulo tattico delle Vespe…