La Juve Stabia accede al primo turno dei playoff grazie al pareggio con l’Audace Cerignola, beffando Giugliano e Taranto grazie alla classifica avulsa
PODIO
Medaglia d’oro: a Davide Barosi, che firma l’accesso ai playoff della Juve Stabia. Il portiere stabiese chiude la stagione regolare con una prestazione di livello, che si assesta sugli standard garantiti per tutto il torneo. Il numero 1 chiude la porta a Cerignola in più occasioni, sempre con interventi decisivi ai fini del risultato. Da applausi le patate su D’Andrea e Malcore, che riesce a superarlo solo a porta sguarnita. Se dopo la gara con la Fidelis Andria era arrivata l’affettuosa tirata d’orecchie di Novellino, stavolta per Barosi ci sono solo complimenti.
Medaglia d’argento: a Marco Caldore, che colpisce il Cerignola e protegge la Juve Stabia. Prestazione gladiatoria del difensore napoletano, leader a tutto campo della squadra di Novellino, capace di essere determinante in tutte le zone del campo. Il suo graffio con il destro mette in discesa la gara della Juve Stabia, difesa poi con una grande prestazione in marcatura. Soprattutto nel finale, con i pugliesi a spingere per cercare il gol vittoria, sale in cattedra tutta l’esperienza di Caldore nella protezione della propria porta.
Medaglia di bronzo: a Daniele Altobelli, vero ago della bilancia delle prestazioni stabiesi. Il 25 torna nell’inedito ruolo di regista, interpretandolo con dinamismo e grinta tipici del proprio repertorio. La sua sgroppata battezza il corner da cui nasce il raddoppio, come la fase di filtro di Altobelli risulta vitale per mantenere le distanze tra i reparti. Stoico nel non abbassare la guardia neanche alla fine, la sua corsa verso la curva dopo la certezza dei playoff è la scena madre della domenica gialloblu.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Manuel Ricci, che incide poco sulla linea offensiva. Per l’11 stabiese, ritorno nel ruolo di esterno asimmetrico che tanto piaceva a Colucci ma con risultati ancora altalenanti. L’ex Potenza si vede poco senza fare registrare iniziative degne di nota.
Medaglia d’argento: ad Alberto Gerbo, ancora versione “vorrei ma non posso”.
Ammettiamolo, nessun errore da matita blu nella gara del centrocampista, sempre però timido e poco determinato nell’entrare e restare in partita. Potrebbe prendere per mano tutto il reparto ma a tratti sembra vincere l’indolenza.
Medaglia di bronzo: ad Alessandro Vimercati, troppo leggero e “salvato” spesso da Caldore. Gara non facile per il giovane difensore, che rischia in qualche occasione di troppo concedendo chance gratuite all’Audace Cerignola. La sensazione è che la malizia e l’esperienza necessarie per essere davvero importante debbano crescere ancora tanto ma l’età è dalla parte del difensore.