Iniziativa nell’ambito della rassegna Stabia Teatro Festival. Sul palco“The New Orleans Jazz Society 65” e Raffaele Ragone il poeta Raffaele Ragone
Jazz & Poetry 2019 l’evento proposto dall’associazione Achille Basile
Castellammare di Stabia – Nell’ambito della VII edizione della rassegna Stabia Teatro Festival, l’associazione “Achille Basile – Le Ali della Lettura”, ha riproposto per il terzo anno consecutivo, “Jazz & Poetry 2019”.
S
ul palco la “The New Orleans Jazz Society 65” e Raffaele Ragone, poeta in veste di traduttore che ha appunto tradotto e letto alcune poesie d’amore di William Carlos Williams, dopo aver ricercato elementi logici di collegamento.
E’ stata la presidente dell’associazione Carmen Matarazzo, a presentare la serata, i maestri della band che divinamente hanno eseguito brani musicali legati al tema dell’amore.
Poesie che hanno evidente rapporto là dove la musica è nata.
Raffaele Ragone ha messo insieme e illustrato le fasi più significative della vita di Williams, la sua adesione alla corrente imagista, ovvero il sostenere “la necessità di un linguaggio poetico conciso e chiaro, basato sulla precisione e l’immediatezza con cui si presentano le immagini”, la sua vita improntata sul locale ma tutt’altro che provinciale e il suo impegno politico per il quale si definiva socialista. Un poeta, medico di professione, americano con una vasta produzione poetica.
Ha letto poesie, da lui tradotte, che il poeta ha scritto osservando arti figurative come oggetto e ispirazione della sua poesia.
Sono state proiettate immagini di quadri di pittori famosi che hanno aiutato a meglio capire le poesie del poeta americano, caratterizzate da un linguaggio perfettamente aderente a quello che il quadro rappresenta.
Letture di poesia tradotte che hanno intervallato l’esibizione dei “The New Orleans Jazz Society 65”, che hanno eseguito brani, tanto è stato affermato “non solo accorpando musica e poesia ma dopo aver ricercato una logica di collegamento per mettere su un evento filologicamente corretto”.
Maestri di livello nazionale e internazionale che in qualche maniera la comunità ha mortificato andando via prima della conclusione probabilmente per altri contemporanei eventi.
Disattenti alcuni, intenti a seguire sul “maledetto” cellulare la partita del Napoli; un evento di spessore che meritava sicuramente di più che ha anche, a nostro avviso, mortificato, coloro che si sono impegnati, con sacrifici di ogni tipo, per proporlo.
Musiche del 1918/21/26/34 eseguite da sette maestri eccezionali, con a capo il cornettista Gino Romano.
Vocal Clara Arcucci, al trombone Franco Astarita, al trombone bs Antonio Di Somma, al piano Stefano Falcone a, contrabbasso Ilaria Capalbo e al wasdshboard Claudio Montisci che, con uno strano strumento ha riportato il clima a quel tempo passato infondendo il “sapore” e l’illusione di ritrovarsi nella capitale del Jazz.
Giovanni Mura
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