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Castellammare di Stabia

Italici evergreen: mercato di bovini, verdi pascoli per ovini ed aie per polli

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Cosa dire, è pur vero che il postulato fondamentale di Lavoisier recita che “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” ma si sperava che fosse limitato alla meccanica ed invece .

Invece l’italico mondo politico, in sintonia evergreen con quello imprenditoriale, sembra che si siano assunti – da tempo – il compito di farsi testimonial dello stesso confermando, nel contempo, anche la connessa legge della conservazione della massa e, restando al termine LEGGE, le uniche leggi che sembrano rispettare sono quelle che regolano la Corruzione e la massa dei corrotti, elementi mai disgregati e sempre ben conservati.

La giornata di ieri, ad esempio, è stata come l’iceberg che, dopo tangentopoli, si era non dico inabissato, ma portato a pelo d’acqua, e che improvvisamente è tornato a galla rendendosi (e purtroppo solo per quella che certamente sarà solo la punta) ben visibile a tutti i cittadini di questa nazione sempre più alla mercede del virus del malaffare, dei filibustieri e degli abili affabulatori che li corrode dall’interno e che si mostra resistente a qualsiasi cura tanto da confermarsi di essere sempre più un virus che ormai appare endemico dell’italica società.

Ripeto: cosa dire? Beh, in effetti tanto ci sarebbe da dire, facendo anche uso abbondante di francesismi ed altri ismi, ma sarebbe solo un inutile esercizio di sfogo che nulla direbbe di nuovo ne, tantomeno, darebbe contezza a chi avrà la bontà di leggermi per cui ritengo che a questo punto, forse sarà più utile lasciar parlare i fatti appena accaduti e poi: chi vorrà intendere intenda.

Partiamo da quella che ama definirsi “motrice dell’Italia tutta” (e di fatto lo è anche ma sempre più asmatica e sbuffante: vaporiera insomma), e parlo quindi della Lombardia e del governatore Lombardo Fontana che, nel ciclone della giornata iniziata nella nottata di ieri, è risultato essere indagato per abuso d’ufficio e che forse, già in giornata, sarà sentito dai PM.

Il governatore Lombardo Attilio Fontana è dunque indagato per abuso d’ufficio nella maxi inchiesta della Dda di Milano che ieri ha portato a 43 misure cautelari. La contestazione riguarda la nomina del suo socio di studio, Luca Marsico, ad un incarico in Regione Lombardia e, pertanto, Fontana potrebbe essere interrogato già oggi dagli inquirenti.

A completamento e precisazione, va detto anche che, sempre ieri, lo stesso procuratore di Milano Francesco Greco, ha chiarito anche che il tutto era iniziato con un’ipotesi di presunta istigazione alla corruzione nella quale Fontana era parte offesa per aver rifiutato, ma senza denunciare, una proposta corruttiva da parte di Caianiello, ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, e che figura tra gli arrestati nel blitz di ieri.

Da Milano, ma unicamente per collocazione “operativa”, ci spostiamo a Roma e alle indagini che animano il dibattito politico anche su un altro fronte: quello che riguarda il Sottosegretario Siri.

A breve dovrebbe iniziare il Consiglio dei Ministri (Salvini sembra essere già arrivato) che deve decidere sulla permanenza di Siri nell’esecutivo.

Sul versante di questo filone, ieri è stato interrogato l’imprenditore Paolo Arata, ex deputato forzista, indagato per corruzione in concorso con il Sottosegretario. L’interrogatorio si è svolto in un ufficio distaccato della procura di Roma e, nello stesso, Arata è stato chiamato a raccontare la sua verità sulla presunta tangente da €30.000 data, o promessa, al Sottosegretario leghista in cambio dell’inserimento in finanziaria di una norma, poi non approvata, sugli incentivi per il minieolico. Una sponsorizzazione che, secondo gli inquirenti, avrebbe procurato nuovi finanziamenti alle aziende di Arata e di Vito Nicastri ritenuto uno dei finanziatori della latitanza di Matteo Messina Denaro. L’interrogatorio è durato tre ore ed è stato secretato.
A breve, poi, sarà lo stesso Siri a comparire davanti ai magistrati per una serie di dichiarazioni spontanee e per presentare, come anticipato dal suo legale, anche una memoria difensiva per chiarire i rapporti con Arata.

Basta questo? Ma proprio per niente!

Per il Sottosegretario Siri, quella di Roma, non è l’unica grana giudiziaria per cui ecco farsi avanti anche la procura di Milano che ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla compravendita di una palazzina attraverso un mutuo da €600.000 ottenuto senza garanzie dalla banca Agricola commerciale di San Marino.

Finito? Ma manco per idea! E che il Sud resta indietro anche in questo? Sia mai! ed allora ecco, a ruota, ma non di scorta.

Il capitolo inchieste, infatti, ci porta anche in Calabria dove il Presidente della Regione, Mario Oliverio del PD, ha appreso di essere indagato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Catanzaro su presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti. Nel merito, intervistato, afferma:

“dimostrerò la mia assoluta estraneità. Tra l’altro mi si contestano fatti riconducibili alla esperienza precedente alla mia guida della Regione”.

Con lui, comunque, sotto indagine ci sono altre 19 persone tra cui il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, Forza Italia e l’ex consigliere regionale Nicola Adamo, anch’egli del PD.
Per tutti questi si ipotizzano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture turbative d’asta e corruzione.
Al centro delle indagini ci sono i 3 Max i progetti del Cosentino, la metro leggera, il nuovo ospedale, il museo di Alarico. Quest’ultimo sarebbe stato il prezzo pagato al sindaco Occhiuto in cambio del tuo senso al progetto per la metro leggera.

A riguardo delle accuse nei suoi confronti, il primo cittadino di Cosenza si difende e, tra l’altro, dichiara:

“…. tant’è vero che gli stessi inquirenti mi accusano di aver ottenuto un vantaggio per la città di Cosenza, quindi vorrei capire in che cosa consisterebbe questa cosa”

Si tratta, quindi, di una nuova bufera sulla Regione Calabria dopo che già lo scorso dicembre il governatore Oliverio venne indagato sia per appalti pubblici che per ipotesi di corruzione.

Finito ora? Ma anche no!

Tanto per la cronaca, e per non far torto a nessuno, tocca ricordare anche:

Ma ora qui mi fermo per non tediarvi troppo. Non posso però tralasciare di annotare, in conclusione, che nel frattempo si succedono sparatorie in strada mentre chi dovrebbe operare come ministro degli interni (e quindi curare l’italica, vera, sicurezza), all’anagrafe Salvini, in arte Capitano, se ne va in giro a sbraitare solo di Castrazione Chimica e a proferire minacce anche contro i cogevernanti dicendo loro di tacere e che SIRI non si tocca (come anche Casa Pound)

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