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Castellammare di Stabia

Italia – Inghilterra (4-3 d.c.r.). Le pagelle degli azzurri campioni d’Europa

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’Italia di Mancini batte l’Inghilterra di Southgate e diventa campione d’Europa per la seconda volta nella propria storia!

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Gli azzurri riescono a domare anche l’Inghilterra a Wembley – a casa loro – nonostante un avvio da brivido con il gol di Shaw che al secondo minuto (il più veloce nella storia dell’europeo) aveva messo in salita la gara.

La solita capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo e il gol di Bonucci portano la gara in parità. Anche questa sera quindi come contro la Spagna, sono i calci di rigore ad essere decisivi per determinare la vincente. E’ in questa fase che sale in cattedra Donnarumma. Gigio è il protagonista della serata con due rigori parati su 5 calciati dagli inglesi (uno finisce sul palo). Finisce 4-3 per l’Italia che dopo 53 anni sale sul gradino più alto. Capitan Chiellini alza la stessa coppa che fu alzata allora dal compianto Giacinto Facchetti in occasione della vittoria contro la Jugoslavia.

Questi i voti ai calciatori azzurri:

DONNARUMMA 10. Non può nulla sulla rete di Shaw in apertura. Partita nei 120 minuti da spettatore non pagante. Solo un paio di uscite alte per liberare l’area e per non correre il rischio di addormentarsi. Ai rigori tira fuori tutta la sua classe parando ben 2 rigori su 5. Alla fine di questa Italia – Inghilterra viene premiato come migliore atleta di tutto il torneo. E’ lui indubbiamente il migliore nel suo ruolo.

LA DIFESA


DI LORENZO 5. Altra serata difficile per lui. Colpevole in occasione del gol di perdere la marcatura su Shaw. Prova a contenere le folate offensive degli avversari ma non ci riesce sempre. Nei supplementari è molto più attento sul neo-entrato Grealish mantenendo la posizione. Per tutta la gara spinge poco ed è molto impreciso in fase di palleggio.

BONUCCI 7,5. Grande gara giocata dal difensore della Juventus.  A inizio ripresa impedisce a Sterling, con un contrasto leggero, di presentarsi davanti a Donnarumma. Mancini gli chiede ancora una volta di impostare il gioco dalle retrovie nel tentativo di servire Chiesa. Entra spesso nelle azioni di ripartenza azzurra e fa sentire il suo peso. Al 67′ trova poi la via della rete ribandendo in rete la respinta di Pickford sul colpo di testa di Verratti portando la gara in parità. All’89 è eccezionale la chiusura, su Sterling, nell’occasione guadagna anche il calcio di rinvio. E’ ancora freddissimo nell’occasione dei calci di rigore.

CHIELLINI 7. Sempre attento in ogni momento di gioco, è lui il capitano, per cui di prende anche la responsabilità di uscire addirittura sulla trequarti per sottrarre il possesso palla agli inglesi. Ha il merito di non perdere mai la testa, nemmeno nei momenti di maggiore difficoltà e sui palloni alti è sempre utile. Non smette mai di crederci e con le buone e le cattive ferma gli attaccanti inglesi: si guadagna un’ammonizione per una strattonata su Saka che stava partendo in contropiede. Mai domo per tutti i 120 minuti di questa Italia – Inghilterra.

EMERSON 6. Come tutta l’Italia fa fatica ad inizio partita. Di fronte ha Trippier che lo mette spesso in difficoltà come quando riesce a crossare da un lato all’altro del campo per Shaw che manda in vantaggio l’Inghilterra. Nel prosieguo della gara prova qualche folata offensiva anche di qualità. Ha energie fino alla fine, come nel supplementare quando scende sulla fascia e per un pelo non riesce a mandare in gol Belotti.

Dal 118′ FLORENZI S.V.

IL CENTROCAMPO

BARELLA 6. Questa sera il centrocampista sardo dell’Inter è stanco. Viene imbrigliato dai muscoli della coppia Rice-Phillips. Mancini lo sostituisce dopo il fallo che gli costa l’ammonizione. Stasera possiamo dire che comunque ha dato il massimo che poteva.

dal 54′ CRISTANTE 6. La sua fisicità si fa sentire in mezzo al campo. E’ meno dinamico rispetto a Barella ma ha più muscoli per tenere botta a centrocampo. La sua partita è un crescendo prova anche un paio di inserimenti in fase offensiva.

JORGINHO 6.5. Il faro azzurro non si spegne neanche questa sera e neanche dopo un piccolo infortunio al 21′ (problema al ginocchio). Gestisce come sempre la manovra azzurra con straordinaria consapevolezza. Infonde tranquillità all’intero reparto. Si fa dare spesso la palla e non la perde mai. Questa sera purtroppo per lui non è suo il rigore determinante per la vittoria. Pickford riesce miracolosamente a respingere il suo tiro.

VERRATTI 6. Anche lui in mezzo al campo è determinante per la tranquillità che ci mette anche nei momenti difficili della gara. Quando Mancini sostituisce Immobile giocando con il falso nueve trova più spazi per inventare. Si prende tante responsabilità nel tentativo di scuotere gli azzurri dopo il gol a freddo. Mantiene la lucidità anche negli spazi strettissimi. Tatticamente eccelso. L’azione più importante è quando di testa impegna Pickford che deve respingere come può mandando la palla sui piedi di Bonucci per il pareggio dell’Italia.

dal 96′ LOCATELLI 6. Il suo contributo è stato fondamentale in questo europeo come in questa partita. Entra ed è subito decisivo quando libera l’area su calcio d’angolo.

L’ATTACCO

Chiesa 7,5. All’inizio di questa Italia – Inghilterra gli arrivano pochi palloni ma è lui quello che riesce ad inventare sempre qualcosa di buono.E’ il più mobile del trittico offensivo. E’ lui che accende l’Italia nei momenti di difficoltà come nel primo tempo con un’azione personale fantastica che si conclude con un tiro a lato di pochissimo. Nella ripresa potrebbe portare in parità la propria nazionale quando ubriaca la difesa inglese trovando poi lo spazio per un tiro all’angolo su cui Pickford si esalta. Propizia l’angolo dell’1-1 con il suo cross da sinistra. Esce per un infortunio alla caviglia a pochi minuti dal 90’.

dal 41′ s.t. Bernardeschi 6. Dà il suo contributo. Cerca la giocata ma è troppo solo. Va vicino al tocco vincente su un cross di Emerson.  Sui rigori è nuovamente freddissimo.

IMMOBILE 5. Anche questa sera ha dimostrato uno scarso feeling con la conclusione. Tanta corsa e lavoro oscuro (forse troppo), ma non basta. Maguire, Walker e Stones si prendono cura di lui senza problemi. Prova ad abbassarsi sulla trequarti per recuperare qualche pallone giocabile, ma nel poco spazio a disposizione non riesce a districarsi. Chiude l’Europeo nel peggiore dei modi.

dal 55′ BERARDI 6. Per questione di centimetri non riesce a realizzare il gol del 2-1 con una conclusione al volo ad anticipare Pickford su passaggio di Verratti. E’ un’arma in più per gli azzurri e con lui in campo, sarà un caso, Shaw limita di parecchio le sue scorribande. Sul rigore è perfetto spiazzando Pickford.

INSIGNE 6. Buona gara per lui. Non riesce ad andare in rete con due punizioni calciate senza troppa precisione. Tenta di prendersi la squadra sulle spalle nel secondo tempo, svaria su tutto il fronte d’attacco non riuscendo però a trovare il tocco decisivo. La sua prestazione risulta positiva anche quando Mancini lo schiera come falso nueve. Esce al 90’ di Italia – Inghilterra per un problema al ginocchio.

dal 90′ BELOTTI 6. Questa Italia gioca bene produce tanto ma non ha un bomber come dimostrato dalle prestazioni sue e di Immobile in questo europeo. Anche lui come Immobile si sbatte sulla trequarti, abbassandosi per partecipare alla manovra. Nella lotteria dei rigori si fa respingere il tiro da Pickford

ALL. MANCINI 9. Nonostante il gol a freddo subito dalla sua squadra mantiene la calma e la infonde ai suoi calciatori. Questa sera ha dimostrato di essere un grande condottiero e non un allenatore finito come tanti pensavano. Chapeau a chi lo ha scelto 3 anni fa per la ricostruzione della squadra. Si è passati dalle macerie della mancata qualificazione al Mondiale fino alla conquista del trono europeo

Questa sera le sue scelte in corsa sono ancora determinanti. Torna alla soluzione falso nueve che aveva già adottato in passato e sostituisce Cristante per uno spento Barella. Dopo questi cambi l’Italia prende il controllo delle operazioni in maniera convincente, trovando il meritato pareggio con Bonucci. La gara si risolve ai rigori, ma forse è ancora più bello così anche perché succede tutto “a casa loro”.


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