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Rinascita Ischia-Isidoro Di Meglio:”Le parole di Bilardi mi hanno ferito”

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A cura di Simone Vicidomini

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a Rinascita Ischia Isolaverde dopo la piccola parentesi con mister Massimo Fontanella,ha deciso di affidare la guida tecnica a Isidoro Di Meglio. Non c’è stato soltanto un cambio tecnico in panchina ma una vera rivoluzione per meglio dire una  rinascita restando in tema. Si perchè stesso i vertici della società hanno deciso di richiamare il direttore Enrico Scotti dopo un periodo che ha visto l’ex dirigente gialloblu allontanarsi egli stesso dalla società. Da quando è subentrato in panchina Isidoro Di Meglio ci sono stati i primi cambiamenti sotto il profilo tecnico-tattico e non caso proprio il trainer gialloblu ha pensato subito di portare con se un attaccante esperto per questa categoria: Mendil. La punta ha militato nel campionato di Promozione nelle ultime due stagioni sull’isola. Sono passati una ventina di giorni da quando Isidoro Di Meglio è sulla panchina della Rinascita Ischia Isolaverde e proprio per questo abbiamo deciso di intervistarlo ai nostri microfoni per fare il punto sul suo arrivo con i possibili obiettivi da raggiungere.

Mister Isidoro, andiamo con ordine cosa l’ha spinta ad accettare di sposare il progetto della Rinascita Ischia Isolaverde, anche se ci ha dichiarato che c’è la voglia di rimettersi subito in gioco , e poi l’amore che nutre per i colori gialloblu. Non a caso in passato ha indossato la casacca gialloblu, e questa decisione di accettare questo progetto e forse perchè vuole cambiare le opinioni sul suo conto,dopo le vicissitudini della scorsa stagione ?

“Fondamentalmente,devo dire che non riuscivo più a stare fuori-commenta Isidoro- anche l’andare sui campi a guardare le partite per arricchire il mio bagaglio di esperienza come allenatore non mi soddisfaceva più di tanto,quindi avevo voglia di rimettermi in gioco, ed ho voglia di lavorare sul campo con i ragazzi. Quindi la passione per il calcio mi ha spinto a fare questa scelta, poi naturalmente c’entra anche l’amore per i colori gialloblu”.

Mister lei è tornato a vivere le partite sul campo da poco più di tre settimane con questa nuova avventura. In questo arco di tempo cosa è riuscito a trasmettere alla sua squadra e cosa manca ancora per arrivare al meglio ?

“Devo dire che venivamo da due buone partite. Purtroppo domenica abbiamo fatto molti errori. Però tolti i primi 25 minuti credo che comunque abbiamo fatto una discreta partita e che la squadra abbia comunque cercato di arrivare a concludere a rete attraverso un ragionamento. Si deve lavorare ancora di più sulla testa dei ragazzi, che per quando riguarda l’allenamento sono impeccabili. Ci sono dei limiti mentali e dobbiamo lavorarci. La squadra è poco abituata a pensare, spesso i calciatori si muovono d’istinto, senza ragionarci troppo e che a volte per creare un occasione basta un semplice movimento “.

Lo stiamo dicendo da un pò che a a questa squadra manca ancora qualcosa per essere competitiva al meglio e disputare un buon campionato. Dicembre sta per arrivare e il mercato è alle porte,ha già individuato su dove bisognerà rinforzare la rosa e quali potrebbero essere gli elementi ?

“La squadra ha bisogno di essere rinforzata in tutti i reparti. Ovviamente devono arrivare calciatori di esperienza,carisma e di personalità,che possano trascinare i compagni che, purtroppo alcuni non giocavano da tempo con il resto per altri motivi vari e quindi uno scotto si doveva pagare. L’obiettivo di oggi è arrivare a dicembre non troppo lontani dai play off per poi cercare un eventuale assalto fra la fine dell’andata del girone quello di ritorno”.

Stiamo parlando di rinforzi che dovranno arrivare da categorie superiori anche perchè c’è davvero poco in giro sull’isola. E non a caso potrebbero arrivare due calciatori che al momento figurano nel Real Forio: Mancusi e Matarese che al momento sono stati messi un pò da parte. Potrebbero essere loro i primi acquisti?

“Parliamo di calciatori che giocano in categorie superiori alla nostra. Per quanto riguarda Mancusi e Matarese dico che potrebbero fare al caso nostro ma si dovrà parlare con il Forio per capire le sue intenzioni sul futuro dei due ragazzi. Se non dovessero puntarci sarei ben felice di accoglierli in squadra a braccia aperte “.

La partita contro l’Edilmer Cardito è stata giocata al “Rispoli” perchè lei stesso ha chiesto di giocare li. Ci può spiegare la motivazione di giocare su un campo di erba sintetica e se questa decisione proseguirà per il resto del campionato ?

“Se proseguirà o meno dipenderà dalla disponibilità del campo. La necessità di giocarci è nata dalla prestazione della squadra nel derby col Lacco Ameno, in cui mi sono reso conto che alcuni giocatori avevano difficoltà nelle distanze in campo. Fra l’altro non siamo abituati ad allenarci e giocare al Mazzella. Poi il Rispoli richiede uno sforzo minore rispetto a quello che si fa al Mazzella,sopratutto nel periodo in cui stiamo andando incontro ovvero nella stagione invernale, quando il terreno di gioco diventa pensante e serve una forza maggiore che al momento i miei calciatori non hanno. E’ vero che giocherei sempre al Rispoli in questa categoria perchè quando troveremo il giusto assetto e diventeremo una squadra organizzata potremmo mettere in difficoltà gli avversari. Poi al Rispoli non ci sono pause e siccome in Prima Categoria tante squadre non sono ben allenate,le stesse potrebbero andare in difficoltà. Al Mazzella invece, ci sono tante pause, perchè abbiamo dei limiti avendo tutti esterni piccoli e quindi gli avversari potrebbero recuperare “.

Il suo arrivo sulla panchina della Rinascita Ischia ha scaturito qualche commento di troppo. Parliamo di Ciro Bilardi che lui stesso ha dichiarato che la società abbia optato il tuo nome, perchè la sua famiglia fosse entrata a far parte della società con nuove forze economiche per portare avanti questo progetto. Cosa si sente e vuole replicare a riguardo di quello che ha dichiarato Bilardi?

“Fermo restando che considero e voglio bene a Bilardi come ad un padre,perchè mi feci male al ginocchio mi fu vicino in tutto e per tutto,devo dire che ci sono rimasto male dopo le sue parole. Ha voluto scaricare su di me e su mio padre la scelta della società. Invece, io sono entrato da solo e mio padre non figura in società. La scelta è stata indipendente dai fattori che citava Bilardi. Non nego che mi abbia ferito. Tirare fuori questa questione mi è sembrato poco corretto. Non so che tipo di accordo avesse con la società o cosa gli avessero promesso,però io non ho potuto la pistola verso nessuno per essere chiamato. Ho semplicemente accettato le condizioni della società,perchè a mio modo di vedere ci sono i presupposti per una mia crescita e per una crescita della stessa società. Avrei preferito che Bilardi avesse mosso un appunto verso la società non verso di me “.

Per far si che la società posso crescere non c’è bisogno solo di un tecnico che posso avere esperienza in questa categoria,ma serve anche un dirigente di un profilo importante. Stiamo parlando di Enrico Scotti ex dirigente di quell’Ischia che fu…E la presenza del direttore Scotti potrebbe essere determinante per la crescita dell’intera società…

“Assolutamente si. Io sono onorato di lavorare col direttore Scotti, con cui ho avuto il piacere di lavorare quando ero capitano dell’Ischia. Ha fatto un semplice calcio ad un certo livello,che ci ha messo sempre la faccia. Nella buona e nella cattiva sorte è sempre stato al fianco della squadra. Se doveva prendersi un nostro sfogo, non si è mai tirato indietro,quindi mi auguro che prosegua ad accompagnarci a darci una mano in questa crescita”.

Per chiudere mister Isidoro è felice che finalmente la piazza sostenga la squadra e sopratutto lei,dopo la debacle dello scorso anno quando le gradinate del Mazzella nella seconda parte del campionato erano completamente vuote, rispetto a domenica al Rispoli che nonostante il punteggio era sul 1-3 per gli ospiti i tifosi non hanno mai smesso di sostenere la squadra…

“Io dico sempre che vanno sostenuti i colori,la maglia, la società,che poi è quella che andrà avanti sempre. Allenatori,giocatori e dirigenti siamo tutti di passaggio. Che si faccia bene o male,i tifosi devono essere al fianco della squadra. Poi all’interno della società ci sono dei rappresentanti dei tifosi,quindi i supporters sentono davvero loro la squadra. La cosa rende partecipi tutti e tutti sentono la cosa in maniera più forte. Però, quando si parla dell’Ischia e dei colori giallobu che corrono su questo campo, a prescindere dalla categoria, penso che i tifosi non debbano far mancare mai il loro supporto”.

 


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