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’INTERVISTA- Il Direttore Artistico del Circo Lidia Togni ci racconta dell’esperienza che sta vivendo sull’isola di Ischia e del futuro del suo circo
“Il nostro è uno spettacolo adatto più ad un pubblico adulto che ai bambini perché ci sono cose davvero molto professionali dove alcuni rischiano la vita. Tutti assieme riusciamo a rendere uno spettacolo unico”
Simone Vicidomini– Con le sue meravigliose attrazioni il Circo Lidia Togni incanta l’isola di Ischia. Il top class con la sua grande città viaggiante è sull’isola verde dove inizialmente doveva rimanere fino al 25 di Febbraio,ma grazie ai tanti sold out che ha fatto registrare rimarrà fino al 5 marzo in località Fondo Bosso (Ischia). La star della pista, è proprio Vinicio Togni Canestrelli,direttore del complesso circense,riconosciuto come il più esperto e prestigioso addestratore a livello internazionale che con la sua giostra in movimento è stato premiato con il Clow d’Argento dalla Principessa Stephanie di Monaco,al Festival del Circo di Montecarlo e con la Medaglia commemorativa della Presidenza della Repubblica Italiana al Festival del Circo d’Italia,Città di Latina. Quest’anno mostrerà al suo pubblico, con grande maestria, animali di bellezza unica come i leoni bianchi. A scendere in pista ci sarà anche la nuova generazione della famiglia Togni con Vinicio Junior e Giorgia,con l’incantevole numero degli animali esotici: cammelli, dromedari, asinelli della Siria, lama, vatussi, lo yak, l’hungarian grey e zebre. Quello allestito dal direttore artistico è uno show di grandi esclusive: il trenino della “Carica dei 101” presentato dai Los Ernesto’s, ispirato al celebre film di Walt Disney: splendidi dalmata e non solo, oltre 50 esemplari a quattro zampe, pronti a prendersi tutta la scena. Continue emozioni in scena con l’adrenalinica attrazione delle moto nel globo d’acciaio, i motociclisti della troupe “Diavoli Latini” che sfrecciano e si incrociano ad altissima velocità in una piccola sfera d’acciaio; i “Bad Boy” acrobati spericolati alla ruota della morte al ritmo di melodie sudamericane; la troupe “Murcia” funamboli a grande altezza da cardiopalma; gli esilaranti clowns Lele’, Remachin, e Cornettin pronti a far divertire non solo bambini ma anche adulti, il verticalista Christian Ferney con esibizioni di forza fisica ed abilità; la contorsionista Mayerly che grazie ad un’insolita flessibilità del corpo riesce ad eseguire pose uniche con grande forza ed eleganza; l’antipodista Jennifer Barlay- sinuosa artista che con la sua specialità, volteggiare con i piedi cilindri, palloni,incanta il pubblico. Uno show entusiasmante e coinvolgente e di estrema qualità che coniuga tradizione ed innovazione è presentato da Antony. Il Circo Togni giunto sull’isola di Ischia ha fatto registrare e gridare tante proteste per le campagne di sensibilizzazione nei confronti degli animali. Non sono mancate anche tante curiosità nel vedere uno spettacolo che attira non solo i più piccoli ma anche gli adulti compresi. La famiglia Togni, una generazione ormai che padroneggia nel mondo circense in tutto il mondo. Una così detta giostra magnifica che si sposta di continuo,fatta da tendoni, camper,animali e abiti di scena. Vinicio Togni 52 anni, con una moglie trapezista,ha trasmesso a suoi tre figli l’amore e la professionalità di questo mestiere. Sentir parlare Vinicio Togni per chi ama il circo è definitivo “il signore dei cavalli”, una persona che ti trasmette emozioni nuove- come un film già visto che però ogni volta che lo rivedi ti lascia il segno. Il direttore artistico ci ha accolto nel suo ufficio a pochi minuti dall’inizio di un suo spettacolo,pronto a trasmettere tante emozioni con il suo numero dei Leoni bianchi.
Crede siano fondamentali gli animali nel circo,soprattutto a livello di “attrattiva” nei confronti del pubblico?
“L’Italia non è ancora pronta per avere un circo senza animali. Ne abbiamo una prova oggi. In questo momento c’è un circo a Napoli senza animali,ma non ci va nessuno. Uno spettacolo davvero meraviglioso. Solo a Roma hanno avuto un po’ di successo. Siamo in un Italia che si divede in due: al sud piace il circo tradizionale, al nord iniziano a cambiare qualcosa ma non c’è grande richiesta. Il tradizionale sappiamo che ha dato sempre il suo frutto,mantenendo grandi famiglie senza nessun problema. Non a caso lì giochiamo una carta sicura. Le alternative le abbiamo fatte anche noi qualcuna- come il circo sul ghiaccio-quello di Mosca. Siamo stati noi a portalo in Italia nel 2001 ha avuto delle difficoltà perché era senza animali. Abbiamo dovuto dividerlo in due piste: tradizionale e ghiaccio che si confrontavano. Se c’è la polemica sugli animali a mio avviso il circo andrebbe rivisto. Voi non siete a conoscenza su una cosa. Ci sono due scale sugli animali protetti. Uno e in appendice 1 che hanno bisogno del documento “cites” e sono tutti animali in estinsione e molto particolari che hanno bisogno di una vita diversa soprattutto per il clima. Nel mio circo ci sono tutti gli animali in appendice 2: animali come il Leone che ha un passaporto come il cane e non è protetto, a differenza della Tigre. Io ho fatto questa selezione per non far soffrire proprio gli animali. Il circo senza animali no, rivisto con alcune razze di animali potrebbe andare bene”.
Lei è cresciuto nel mondo del Circo, Oggi purtroppo stiamo assistendo ad un periodo di crisi economica generale nel quale ovviamente anche il circo ne risente. Quale potrebbe essere la soluzione ideale per far ritornare il circo allo splendore di un tempo?
“La prima e che avremo bisogno di un Governo molto più saldo e serio. Noi dipendiamo dagli Italiani non abbiamo nessuna colpa. Il circo è in crisi, perché è in crisi il popolo. Il circo è vero sta subendo una crisi, ed è l’azienda che deve essere più organizzata con un grande sforzo meccanico per farla partire. Immagini che ogni volta che noi ci spostiamo,dobbiamo ricreare il tutto da zero. Il circo non vive da solo,ma ha un mix in generale di cose, è come una piccola città che viaggia. La famiglia Togni,gode di una fama notevole e seria. Gli spettacoli nostri sono sempre molto belli e riusciamo grazie alle conoscenze ad avere scambi con il resto del mondo per avere le novità. L’Italia forse è la meno organizzata verso le scuole del Circo rispetto alle altre nazioni. Vi posso assicurare che lo Stato investe tanto per farsi che gli artisti creino tante novità. La crisi c’è però noi abbiamo i nostri clienti”.
Facendo un passo indietro e tornando a quando siete giunti sull’isola,anche prima del vostro arrivo con l’intera troupe non avete avuto una bella accoglienza. Secondo lei perché ?
“Noi siamo circensi però questa parola non vuol dire che siamo perfetti. Siamo persone normali come tutte voi,però c’è la persona seria e quella meno seria. Ho sentito che i miei colleghi quando sono venuti qui non si sono comportati bene. L’Isola con quel brutto episodio era prevenuta. La seconda è quella che riguarda gli animalisti che qui sull’isola c’è un organizzazione forte. Quando arriva il circo è normale che viene messo sotto. Mi rendo conto anche di una cosa,che all’inizio hanno anche esagerato perché hanno detto delle cose anche abbastanza brutte. Quasi a non convincerci a non venire. Poiché noi della famiglia Togni siamo abbastanza testardi e non ci scoraggiamo davanti a niente. Credevamo di non avere nulla da nascondere e abbiamo insistito e siamo venuti comunque. Vi posso garantire che alcune cose sono state dette e anche pesanti nei miei riguardi con minacce ed altro. I controlli ci sono stati dai vari enti dell’isola dove hanno rilasciato i verbali con esito positivo e poi mi hanno addirittura voluto incontrare per farmi i complimenti che gli animali erano tenuti perfettamente. Ero sicuro di questa cosa. E’ da sabato scorso che si è spento tutto e ci hanno lasciato lavorare. Devo dire la verità che ho scoperto che l’isola è fatta da tante brave persone che ci hanno accolto bene e ogni giorno troviamo qualche amico nuovo. Il nostro lavoro è stato premiato e riconosciuto. Ischia sarà una tappa fondamentale quando saremo di nuovo a Napoli”.
Che idea si è fatto del popolo isolano? E soprattutto sembra paradossale che all’inizio ci sia stata prima tanta polemica e poi negli spettacoli fatti avete registrato più volte il sold out…
“Secondo me è stato un pubblico molto intelligente. E’ vero il primo impatto è stato duro per noi perché è una cosa che non conoscevamo ma ci siamo venuti lo stesso. Una volta che hanno sentito che il problema sugli animali non c’era, lo spettacolo era bello, il circo era un’azienda seria e soprattutto abbiamo rispettato l’isola senza affiggere manifesti ovunque sui muri o sporcare. Siamo stati molto corretti e siamo entrati in punta di piedi come facciamo in ogni città. I primi giorni non è andato molto bene cioè i primi due. Come si è sparsa la voce siamo stati premiati e accettati con amicizia. Un impatto duro con l’isola però è stata scelta alla fine la via giusta”.
Puoi dirci quali sono i lati positivi e negativi di fare questo lavoro?
“Il lato negativo è che in realtà ,mi sento un cittadino anche per pochi giorni dell’isola e poi fra poco perderò tutto per poi riconquistare un’altra città. Questo è bello da una parte perché lascio qualcosa di conquistato dove tutto ha funzionato per incontrare un’altra città e non so come la trovo. Sono sempre alla conquista di altri posti. Come i miei figli che vanno a scuola che devono cambiare comunque scuola ogni volta,amici,maestre e una vita un po’ così. Di negativo al circo c’è ben poco. Io mi ritengo fortunato perché è una vita speciale e meravigliosa e che conosco una grossa parte del mondo,dove conosco tante persone”.
Una vita in viaggio: c’è un luogo dove si sarebbe voluto fermare per sempre?
“Assolutamente no. Mi farebbe cambiare vita. Mi è capitato più volte nella vita di cambiare ma il circo se lo ami è impossibile fare a meno. Nei giorni scorsi abbiamo avuto i bambini dell’orfanotrofio di Casamicciola. La risposta del Sindaco di Ischia è stata bella e davvero unica: qui non abbiamo bambini poveri,abbiamo solamente un piccolo orfanotrofio con una decina di bambini dove c’è stato il terremoto. Abbiamo ospitato sia quelli di Casamicciola che alcune famiglie del terremoto. Normalmente noi andiamo negli ospedali con i clow ,perché ci sono tanti bambini che sentono la parola circo e non possono andare e mandiamo loro dove portano dei piccoli regali. A Napoli l’abbiamo fatto all’ospedale Santobono dove c’era anche il Cardinale Sepe ,è stata una cosa bella.
Cosa le piace pensare di trasmettere al pubblico che assiste allo spettacolo?
“ E’ l’unico momento in cui si lavora con gli animali e non si può fingere perché non te lo permettono loro. Lo spettacolo con il Leone è molto più facile,anche se abbiamo una gabbia di contenimento. Il leone è un animale di attacco e viene verso l’uomo in qualsiasi momento. Noi stiamo parlando di uno spettacolo con i cavalli che è un animale da fuga che si spaventa per niente. Vedere oltre 30 cavalli in una pista che diventa molto piccola e non c’è ne nessuno che scappa o che va via,rende tutto un’armonia serena. Noi chiudiamo lo spettacolo proprio con quello dei cavalli e io che ci sto dentro mi sono innamorato”.
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