Lo Street Artist Luigi Ambrosetti si racconta in esclusiva a ViVicentro. La storia di “Lui con carello”, il personaggio che spopola per i quartieri di Roma.
Roma- Luigi Ambrosetti, in arte LAC68, è un artista romano molto noto negli ambienti della Street Art.
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ato a Roma nel 1968, a San Lorenzo, il suo destino è stato fin da subito segnato dall’arte: la zona del Municipio Roma II dove venne alla luce, tra il pastificio Cerere e la vetreria Sciarra, è diventato il polo internazionale dell’arte romana, quell’arte che è diventata la sua passione e che lo ha da sempre accompagnato, anche dopo il diploma di ragioneria quando iniziò a lavorare nell’azienda di trasporti del padre.
Si definisce un “fumettaro” ed è un appassionato di film di animazione. “Il mio sogno era diventare un disegnatore della MARVEL”, ci rivela Luigi Ambrosetti durante l’intervista. È invece diventato uno Street Artist e scultore affermato.
Come nasce la sua arte?
“Con mio padre avevamo una società di trasporti presso lo scalo merci di San Lorenzo, a Roma. All’entrata c’era la polizia ferroviaria che aveva un gran da fare: la mattina c’era un gran viavai di gente, barboni che dormivano dentro i vagoni in sosta e dei tipi strani, con felpa, cappuccio e berretto tutti sporchi di colore, che disegnavano STREET ART sui vagoni. Ero solo un bambino ma da lì ho capito che era bello disegnare ovunque, su qualsiasi supporto: muri, macchine, vespe…”.
E così l’artista Ambrosetti ha iniziato a dipingere ovunque senza più fermarsi. Ha realizzato centinaia di quadri, grandi e piccoli, commissionati e venduti in giro per l’Italia, mentre all’incirca un altro centinaio fa parte della sua collezione privata; ha dipinto chilometri di muri delle borgate romane restituendo decoro e colore a quelle degradate e spesso dimenticate; ha vivacizzato le vetrine dei negozi di ogni parte di Roma (e dintorni) con uno stile particolare ed estremamente personale, tale da essere molto richiesto negli eventi dedicati a questo genere artistico contemporaneo. “La mia è una pittura espressionista, mi è sempre piaciuto dipingere donne con mani lunghe e affusolate, sensuali”, precisa l’artista.
Le sue opere, apparentemente semplici, sono in realtà complesse: un innocuo scorcio di vita quotidiana viene costantemente “contaminato” da qualche elemento fantastico, e l’ignaro ammiratore, dinanzi a quelle “semplici opere”, viene rapito dall’apparente quotidianità e catapultato nel mondo della fantasia di Lac68.
L’ultima mostra alla quale Luigi Ambrosetti ha partecipato con successo è stata presentata lo scorso 9 giugno (“Diversità- Travelling Arts Project, di Miriam Castelnuovo), presso Officine Farneto Roma, una mostra di artisti contemporanei in cui appare il distintivo Street Art “LUI COL CARELLO” di Luigi Ambrosetti.
Chi è Lui con Carello?
“È un’entità che si materializza nel centro commerciale, generato dalle emozioni di chi lo frequenta. ‘Lui’ gira sempre con un carrello della spesa vuoto dal quale non si separa mai, quel carrello è come l’orsacchiotto per un bambino”.
“Il centro commerciale – ci spiega l’artista– nasce per speculare sul consumatore ma allo stesso tempo accoglie persone e da’ servizi senza pagare, quindi per antonomasia rappresenta il centro sociale più grande e diffuso nel mondo. Lui, dunque, nasce e cresce nel centro commerciale, pur rimanendo sempre uguale, sempre lo stesso. Non conosce il mondo esterno, decide perciò di uscire per conoscerlo tramite la STREET ART e attraverso ogni mezzo possibile. Succede così che incontra nuovi amici e scopre un mondo tutto nuovo”. I suoi personaggi, attraverso l’arte, raccontano storie e come in un fumetto si rivolgono all’interlocutore rappresentando uno spaccato di sé.
Una delle ultime “creature” partorite dalla vena artistica di Lac68, è GattoMuro, un personaggio che “esce” dalla pittura per diventare una scultura, in legno o in cemento, di dimensioni più o meno grandi a secondo del luogo che andrà ad occupare. L’ultimo gatto plasmato dalle abili mani di Luigi Ambrosetti è stato realizzato appena una settimana fa in via Renato Guttuso, a La Rustica; un altro ha partecipato la scorsa settimana al “Festival Street Art Gian Maria Volontè”, a Primavalle. Un’analoga scultura raffigurante un gatto in ferro e cemento, alta circa 3 metri, si trova al MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (in via Prenestina 913, ex stabilimento Fiorucci).
Molte opere di Luigi Ambrosetti sono esposte alla galleria Toselli Milano ma l’attività dell’artista continua ed è alla costante ricerca di nuovi spazi da “firmare”. Nel frattempo, la sua Street Art si può anche ammirare in via Pineta Sacchetti (un percorso di 56 opere di Street art realizzate con il progetto “Pinacci nostri”, patrocinato dal Municipio XIV, al quale hanno partecipato anche altri artisti a titolo gratuito), alla Stazione FS Nomentana, in Via Val Padana, a Labaro (in Via delle Galline Bianche), al Trullo (XI Municipio, dove il quartiere si colora con magnifici murales), alla Takeawaygallery di Stefano Esposito (in Via della Reginella, nel cuore del vecchio Ghetto), a Lunghezzina di Castelverde, a Ceprano…
Alcune opere sono anche pubblicate dal gruppo Facebook “Arte In Stazione E Città a Colori”.
Maria D’Auria
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