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Castellammare di Stabia

Insigne, quella svolta che lo rende falso nueve

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Il nuovo ruolo di “Lorenzinho”

Nel Foggia e nel Pescara di Zeman accanto, rispettivamente, a Sau e Immobile, sempre su quella fascia ad agire da esterno d’attacco per rientrare e tirare. Poi, il Napoli di Maurizio Sarri. Il gioco, però, non cambia e il compagno di reparto diventa Higuain. L’argentino va via ed arriva Milik. Il polacco si infortuna e al centro dell’attacco c’è Mertens, che fino a quel momento era la sua alternativa.

Lorenzo Insigne ha trascorso le sue partite sulla sinistra, come esterno, sempre lì facendo le fortune sue e quelle della sua squadra. Il gioco si sviluppa con la palla che gli arriva nella solita zona del campo, “Lorenzinho” punta il difensore di turno e cross oppure rientra per il tiro a giro sul secondo palo. Tante delle sue azioni hanno fruttato dei gol: i cross al bacio per le prime punte erano solo da spingere dentro, i suoi tiri quasi sempre imparabili. In più, tanti dei gol di Callejon arrivano proprio dai suoi lanci a superare la difesa.

Quest’anno, alla guida del Napoli non c’è più Sarri ma è arrivato Carlo Ancelotti che non ama fossilizzarsi su un solo modulo (“Vorrei che la mia squadra avesse più identità, non una sola”: ha dichiarato alla vigilia della gara di Champions League contro la Stella Rossa). Così nell’ultima gara di campionato contro la Fiorentina ha schierato un 4-4-2 che gli azzurri non erano abituati ad utilizzare e il tecnico ex Milan ha schierato Insigne da attaccante accanto a Milik, da ‘falso nueve’, così come Mertens lo scorso anno. Il risultato? Assist di Milik e gol di Insigne per portare a casa la vittoria e tre punti importanti per tenere il passo della Juventus che viaggia a punteggio pieno.

L

’esperimento ha portato i suoi frutti, ha dato risposte importanti ad Ancelotti che, ora, sa di poter contare su un nuovo attaccante: oltre a Milik e Mertens c’è anche Lorenzo Insigne.

a cura di Michele Avitabile

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