Inquinamento del mare e della spiaggia di Castellammare di Stabia, una delle perle del golfo di Napoli, e abbandono delle sue 28 fonti di Acque Minerali: queste le due piaghe cancrenose che stanno sfaldando la Città una volta anche Regina delle Acque.
Inquinamento del mare e della spiaggia di Castellammare di Stabia
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- In breve.
- Castellammare di Stabia è in una situazione di emergenza per l’urgenza di salvare mare e spiaggia che sono e permangono in una grave situazione di inquinamento derivante dalla foce del Fiume Sarno, e dall’incuria e incapacità (politica) nell’amministrarne le altre immense ricchezze derivabili, tra l’altro, dalle 28 fonti di acque termali di quelle che sono (erano) le sue Terme, ora in totale abbandono.
- In breve.
Castellammare di Stabia si trova di fronte ad un’emergenza ambientale senza precedenti. La bellezza del mare e della spiaggia, che da sempre attirano turisti da tutta Italia, sono state compromesse da un lungo periodo di inquinamento dal Fiume Sarno e abbandono.
Un problema che richiede una soluzione urgente, come evidenziato da uno speciale del Tg1 trasmesso domenica sera.
Il principale colpevole dell’inquinamento delle acque è da cercare nelle acque inquinate del fiume Sarno, al quale possiamo sommare anche l’inquinamento che ancora viene perpetrato con gli sversamenti a mare del rivo Cannetiello e del rivo San Marco che, tutti insieme, sfociano proprio sul confine del mare e della spiaggia di Castellammare di Stabia.
Già a ben vedere e valutare questo aspetto è facile intuire le dimensioni del danno che incapacità, strafottenza, incuria o peggio, degli amministratori (o mungitori) di Palazzo Farnese hanno fatto alla città.
Non mancano, inoltre, i danni derivanti dall’eccessivo utilizzo di plastiche monouso e nell’errato smaltimento dei rifiuti, che finiscono spesso sulla spiaggia e in mare, ostruendo gli scarichi fognari e causando seri danni alla Città e all’ecosistema marino.
Danni che si sono accumulati e sono peggiorati negli ultimi 40 anni con un forte incremento negli ultimi 20 durante i quali si è perso ogni freno alla decenza e alla strafottenza con il trionfo dell’incapacità portata in politica.
Ed ancora oggi non è che le cose sono cambiate, ne sembrano poter cambiare, nemmeno con i commissariamenti passati, che si sono alternai al comune negli ultimi 20 anni, e quello attuale visto che ancora oggi ci sono famiglie e attività industriali e commerciali che scaricano liquami inquinanti e puzzolenti in questi rivi senza che le autorità istituzionali riescano a porci la parola fine, o magari addirittura a rendersene conto.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti:
- spiagge sporche,
- mare contaminato
- vita marina in pericolo.
Un danno che si ripercuote anche sulla salute dei cittadini e del turismo, vero motore economico della città.
Ma forse c’è ancora speranza (o almeno ad essa vogliamo ancora aggrapparci).
Sono infatti tante le iniziative promosse da associazioni, volontari e cittadini per ripulire la spiaggia e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione.
Il comune di Castellammare di Stabia, inoltre, ha avviato l’ennesimo programma di investimenti per la riqualificazione del territorio e la messa in sicurezza delle spiagge.
Conclusione
Non è facile tornare indietro, ma è possibile se realmente lo si vorrà e se si saprà ben operare.
Intanto siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, ad adottare uno stile di vita sostenibile e a prendere cura del nostro mare e della nostra spiaggia.
L’obiettivo è quello di preservare la bellezza di Castellammare di Stabia recuperandone le bellezze e le ricchezze che, ad ora, sono e restano perle buttate ai porci mentre, ad esempio, anche le 28 acque minerali della città, finiscono nelle fogne mentre le terme, stabilimento e struttura, sono e restano in preda dell’usura del tempo che le sta corrodendo mattone per mattone, fontana per fontana.