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Castellammare di Stabia

Incredibile! la nostalgia della Juve Stabia colpisce anche un ex calciatore

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’ tempo di ferie anche per la Juve Stabia ma qualcuno ha già nostalgia del prato verde, delle azioni, anche quelle mancate, del pallone e della maglia gialloblu.

Il Campionato di Serie C è terminato il 23 di aprile 2023 ma chi ha avuto la fortuna di proseguire per i playoff non ha ancora potuto godere le vacanze.

Le Vespe hanno concluso il sogno play off sul nascere, eliminate da un Cerignola che ha saputo imporre la propria forza. Le Vespe dopo l’eliminazione (11 maggio) hanno iniziato a godere il profumo dell’estate. In virtù di una programmazione comunque quotidiana degli allenamenti, ma anche di una professionalizzazione sempre più accurata, le vacanze dei giocatori hanno sempre dei riferimenti al prato verde.

Anche i calciatori gialloblù stanno godendo del tempo libero per raggiungere mete estere o spiagge dorate. Alberto Gerbo è a Tokio, Mignanelli a Ibiza, Altobelli al mare e poi c’è chi continua a lavorare sul proprio fisico anche durante il periodo di ferie.

Ex Juve Stabia: Il reel e i post della nostalgia

Tra questi spicca Pandolfi che, oltre a mostrare nelle sue stories di Ig una serie di percorsi atletici, ha pubblicato, sui suoi profili social, un reel dal messaggio molto esplicito!

“Mi manchi” la didascalia che accompagna il video con tanto di emoticon in lacrime e cuori, che mostra le foto di questa stagione calcistica.

Il dubbio sorge spontaneo visto che lo stesso Pandolfi ha un contratto in scadenza al 30 giugno di quest’anno con diritto di riscatto, sarà stata una mossa furba o un semplice atto emotivo?

Di certo l’amore per il calcio non si esaurisce mai, è un legame senza fine!

Così come il senso di appartenenza è chiamare tutti alla responsabilità di fare squadra. Essere un po’ come una famiglia, attendere tempi, spazi, momenti, capire che ognuno ha delle risorse che può mettere in campo per gli altri.

Juve Stabia: la nostalgia di Pandolfi?

Se si analizza da tifosi il campionato del numero 7, di certo non è di facile comprensione questo suo senso di mancanza.

In questa stagione ha totalizzato 35 presenze, 6 reti, 5 assist e 2.581 minuti di gioco. Sembra poco, ma in realtà è tanto a dispetto dei suoi compagni che hanno una media di 2-3 reti cadauno.

Pandolfi, attaccante classe 1998, doveva essere, infatti, uno dei colpi più importanti effettuati dal direttore sportivo Di Bari nella sessione estiva di calciomercato.

Dotato di tecnica e di senso del gol, ha avuto molti problemi a dimostrare le sue doti in questo campionato. Il suo risveglio da un lungo letargo è avvenuto in concomitanza con l’ingresso di Mister Pochesci.

Durante l’amichevole allo stadio “Diego Maradona”, aveva però impressionato la piazza con un pallonetto tentato praticamente da centrocampo su cui il portiere degli azzurri, Sirigu, si è letteralmente superato per deviarlo in corner.

L’esperienza negativa in maglia giallobli

Il napoletano, ha inoltre, concluso nel peggiore dei modi gli incontri della stagione. Durante il match contro il Potenza, infatti, il numero 7 ha deciso di non giocare ad armi pari. Cercando di liberarsi da un semplice gioco tra avversari, dove il calciatore rosso-blu lo ostacolava trattenendolo con la maglia, Pandolfi reagisce con un plateale schiaffo sul collo dell’avversario. Gesto punito immediatamente dall’arbitro con un cartellino rosso. La Juve Stabia prosegue il match a dieci uomini. Questa azione, non solo fallimentare per il senso di squadra, è ingiustificabile. Il calcio, infatti, dovrebbe essere sinonimo anche di rispetto e di capacità di vincere ad armi pari!

Può essere, dunque, che questa esperienza negativa abbia fatto maturare il calciatore. Il suo “Mi manchi!” potrebbe essere riferito alla possibilità di dimostrare ancora sul prato verde le sue reali capacità calcistiche?!

Buona estate Luca. Riposa e goditi le ferie per poter ritornare al meglio nel prossimo futuro e chissà se con la maglia della Juve Stabia


Juve Stabia TV


Cittadella – Juve Stabia: La doppia faccia di Luca Pandolfi, dal flop a Castellammare al successo in Veneto

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