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Inclusione attiva: 320 euro al mese per 200mila famiglie

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Il ministero del Lavoro rilancia il Sia, Sostegno per l’ inclusione attiva, strumento creato dal governo Letta nel 2013 e ora esteso a tutta Italia, dopo una lunga sperimentazione nelle grandi città. Gli aiuti arriveranno a 180-220 mila famiglie in difficoltà. Le domande dal 2 settembre

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pprofondiamo il provvedimento con l’articolo di Paolo Baroni.

Il piano anti povertà del governo: 320 euro al mese per oltre 200 mila famiglie

A settembre parte il Sostegno per l’inclusione attiva: 750 milioni e progetti di attivazione sociale e lavorativa. Ecco chi può richiederlo e in che tempi

Conto alla rovescia per il debutto del Sia, il Sostegno per l’inclusione attiva, ovvero il primo intervento strutturale nel campo del contrasto della povertà messo in campo dal governo. A un sussidio economico destinato alle famiglie più disagiate, che in media di qui a qualche mese riceveranno circa 320 euro al mese di contributo, verrà infatti abbinato un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, che farà leva su una rete integrata di interventi messi in campo da comuni, servizi territoriali (centri per l’impiego, servizi sanitari, scuole) e terzo settore.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti lo definisce “un ponte” in vista dell’approvazione definitiva della legge delega sulla povertà attesa nei prossimi mesi che segnerà poi il debutto del più robusto e strutturato reddito di inclusione.

Per l’avvio di questo progetto il governo ha stanziato 750 milioni di euro (che salgono a un miliardo dal 2017): secondo le stime in questo modo potranno accedere ai contributi tra 180 mila e 220 mila nuclei familiari, tra 400 e 500mila minorenni, per un totale di 800mila-1milione di persone.

I TEMPI  

Dal 2 settembre il cittadino interessato può presentare al proprio comune la richiesta per il Sia compilando l’apposito modulo predisposto dall’Inps. Entro due mesi verrà erogato il beneficio economico. Entro 60 giorni dall’accreditamento del primo bimestre (90 giorni per le richieste presentate sino al 31 ottobre 2016) devono essere attivati i progetti personalizzati (nella prima fase l’obbligo riguarderà il 50% dei beneficiari)

REQUISITI  

Al momento della domanda è importante disporre già di una dichiarazione Isee in corso di validità. Per accedere al programma occorre infatti avere un Isee inferiore o uguale a 3mila euro.

In generale il richiedente deve essere cittadino italiano o comunitario o essere uno straniero in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo. Occorre poi risiedere in Italia da almeno 2 anni.

Nel nucleo familiare deve essere presente almeno un componente minorenne o un figli disabile, oppure una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui questo sia l’unico requisito posseduto la domanda non può essere presentata prima di 4 mesi dalla data presunta del parto ed essere corredata di documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica).

CHI È ESCLUSO  

Sono esclusi dal Sia i beneficiari di trattamenti economici rilevanti di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale che superano l’importo dei 600 euro al mese e chi percepisce già strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati (Naspi, Asdi, ecc.). Inoltre nessun componente del nucleo familiare può possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi precedenti la domanda di cilindrata superiore a 1300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda.

VALUTAZIONE DEI BISOGNI

Dal momento che la soglia dei 3000 euro di Isee è comunque molto ampia, per selezionare i beneficiari del Sia il richiedente dovrà anche ottenere un punteggio relativo alla valutazione multidimensionale del bisogno uguale o superiore a 45 punti. La valutazione tiene conto dei carichi familiari, della situazione economica e della situazione lavorativa. Sono favoriti i nuclei con il maggior numero di figli minorenni, specie se piccoli (età 0-3); in cui vi è un genitore solo; in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti. I requisiti familiari sono tutti verificati nella dichiarazione presentata a fini Isee. La scala attribuisce un punteggio massimo di 100 punti.

LA PROCEDURA  

Entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione delle domande, i Comuni inviano all’Inps le richieste di beneficio in ordine cronologico di presentazione, indicando il codice fiscale del richiedente e le informazioni necessarie alla verifica dei requisiti. Entro tali termini svolgono i controlli ex ante sui requisiti di cittadinanza e residenza e verificano che il nucleo familiare non riceva già trattamenti economici locali superiori alla soglia (600 euro mensili). Entro i 10 giorni successivi l’Inps a sua volta controlla il requisito relativo ai trattamenti economici (con riferimento ai trattamenti erogati dall’Istituto), tenendo conto dei trattamenti locali autodichiarati; controlla il requisito economico (Isee≤3000) e la presenza nel nucleo di un minorenne o di un figlio disabile; attribuisce i punteggi relativi alla condizione economica, ai carichi familiari, alla condizione di disabilità (utilizzando la banca dati Isee) e alla condizione lavorativa e verifica il possesso di un punteggio non inferiore a 45. Al termine dei controlli trasmette ai Comuni l’elenco dei beneficiari e invia a Poste italiane (gestore del servizio Carta SIA) le disposizioni di accredito, riferite al bimestre successivo a quello di presentazione della domanda.

LA CARTA SIA  

Il Sia viene erogato ogni due mesi attraverso una specifica Carta di pagamento elettronica (Carta SIA). Con la Carta si possono effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati al circuito Mastercard. La Carta può essere anche utilizzata presso gli uffici postali per pagare le bollette elettriche e del gas e dà diritto a uno sconto del 5% sugli acquisti effettuati nei negozi e nelle farmacie convenzionate, con l’eccezione degli acquisti di farmaci e del pagamento di ticket. Con la Carta, inoltre, si può accedere direttamente alla tariffa elettrica agevolata, a condizione di aver compilato l’apposita sezione presente nel modulo di domanda. Non è possibile prelevare contanti o ricaricare la Carta. Il suo uso è consentito solo negli ATM Postamat per controllare il saldo e la lista movimenti. La Carta deve essere usata solo dal titolare, che riceve a mezzo raccomandata la comunicazione di Poste con le indicazioni per il ritiro.

IL CONTRIBUTO  

Le Carte, dotate di uno specifico codice personale (Pin) vengono rilasciate da Poste con la disponibilità finanziaria relativa al primo bimestre, determinata in base alla numerosità del nucleo familiare. In media il contributo sarà pari a 320 euro a famiglia, posto che in media i nuclei beneficiari sono composti da 4,3 persone.

Attenzione, perchè dall’ammontare del beneficio è previsto che vengano dedotte eventuali somme erogate ai titolari di altre misure di sostegno al reddito (Carta acquisti ordinaria, se il titolare del beneficio è minorenne; l’incremento del Bonus bebè per le famiglie con Isee basso; per le famiglie che soddisfano i requisiti per accedere all’assegno per nucleo familiare con almeno tre figli minori, il beneficio sarà corrispondentemente ridotto a prescindere dall’effettiva richiesta dell’assegno).

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vivicentro.it/economia –  lastampa / Il piano anti povertà del governo: 320 euro al mese per oltre 200 mila famiglie PAOLO BARONI

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