Imbarcati ieri sera. Il Pd e i 5 Stelle: “Allarmismo ingiustificato”. I droni a Messina. GdF sequestra gel sanificante e mascherine.
span style="font-size: 14pt;">Delle persone bloccate a Villa San Giovanni (Rc) ne avevamo parlato nel nostro articolo “ 23 marzo 2020 40 auto e circa 80 persone bloccate a Villa”. Nella serata di ieri la situazione si è in parte sbloccata, facendone imbarcare per la Sicilia circa 150, poiché nel frattempo gli arrivi sono continuati. Per motivi di sicurezza, è stato deciso di effettuare l’imbarco dal porto di Reggio Calabria. In serata, intanto la Polizia Metropolitana di Reggio Calabria, aveva distribuito pasti caldi agli automobilisti bloccati a Villa. Molte le famiglie con bambini. Nel gruppo anche una donna incinta, le cui condizioni non hanno destato preoccupazione. A Villa rimangono ancora circa 13 persone bloccate in una saletta della stazione di Villa San Giovanni in uno spazio ristretto, senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza o dispositivo per proteggersi. Hanno chiesto delle coperte alla polizia perché dovranno aspettare fino a domani per raggiungere la Sicilia. Tra loro c’è Gianna che, con il marito, un collega della Costa Crociere, è bloccata lì dalle 14 di ieri “E’ una situazione surreale. Io e mio marito siamo sbarcati dalla nave da crociera Costa Pacifica, dove abbiamo lavorato per sei mesi, e stiamo cercando di raggiungere la nostra casa in Sicilia. La Polizia ferroviaria ci ha permesso di partire da Roma con la nostra autocertificazione, ma in Calabria siamo stati bloccati perché la Sicilia è chiusa. Da ore siamo al freddo, ammassati in uno spazio ristretto, senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza o dispositivo per proteggerci. Hanno chiuso anche i bagni fino a domani mattina. Siamo partiti sani e rischiamo di arrivare ammalati. Noi vogliamo soltanto raggiungere la nostra unica casa, non abbiamo altri posti dove andare”. Le tredici persone sono state denunciate per non avere rispettato il decreto che impedisce gli spostamenti sul territorio nazionale
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L’intervento di stanotte ha permesso di allentare la tensione che si era creata nel piazzale di stoccaggio mezzi di Villa San Giovanni. Era intervenuto sulla vicenda il nuovo presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, di Foza Italia, annunciando che la situazione si sarebbe sbloccata “Si risolve parzialmente con l’imbarco di donne, alcune in gravidanza, bambini e persone anziane la situazione di Villa San Giovanni. Sono lieta che, dopo un pomeriggio di interventi con il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il collega della Regione Siciliana, Nello Musumeci, si sia arrivati alla messa in sicurezza delle persone più fragili”.
“Le persone non si respingono come pacchi – ha detto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà di centrosinistra – e finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano. Trovo sinceramente vergognoso che ancora rimangano 80 persone in Calabria perché chi di dovere non è capace di assumersi la responsabilità di decidere”.
Sulla questione è intervenuto Antonio De Luca, deputato del M5S all’Ars “Grazie al M0inistro dell’Interno i nostri concittadini rimasti bloccati a Villa San Giovanni e a Reggio Calabria rientrano in Sicilia e dovranno stare in rigorosa quarantena com’è giusto che sia, ma non potevano essere abbandonati al loro destino, specie se si considera che tra di loro ci sono anche anziani, bambini e donne in stato di gravidanza. La paura del Coronavirus è comprensibile, ma non può renderci disumani al punto tale da lasciare nostri conterranei letteralmente in mezzo a una strada. “Quelli bloccati in Calabria sono siciliani come noi, che sono rimasti senza un tetto sopra la testa a causa della chiusura delle ditte dove lavoravano e delle strutture dove dormivano e non avevano altra scelta che ritornare a casa loro. Adesso dovranno essere messi in quarantena e gli organi preposti dovranno controllare che la rispettino”.
I parlamentari regionali del Pd hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci sulla vicenda e dichiarando “In questo momento di emergenza sanitaria ci aspettiamo dal Presidente della Regione parole rassicuranti per i cittadini piuttosto che i toni allarmistici usati a proposito di un presunto ‘esodo incontrollato’ sullo Stretto di Messina, successivamente smentito dal Ministero degli Interni. Musumeci dovrebbe riferire al Parlamento da chi ha avuto la notizia di un aumento incontrollato di transiti giornalieri verso la Sicilia. Pensiamo – aggiungo i parlamentari Pd all’Ars – che sbaglia il Presidente Musumeci ad alimentare lo scontro con il Governo nazionale invece di ricercare la collaborazione necessaria per fronteggiare l’epidemia ”.
Il sindaco di Messina Cateno De Luca ha annunciato sulla propria pagina Fb che saranno inviati dei droni per le vie della città che, con la sua voce e parole esplicite, inviteranno espressamente i cittadini a stare a casa.
Intanto, il Comando della Guardia di Finanza di Ragusa ha sequestrati circa 4.500 litri di gel sanificante per le mani tra le province di Ragusa, Catania ed Enna. Sono stati ritirati dal mercato oltre 4.500 confezioni. È stata accertata la cessione in oltre 135 punti vendita dislocati sull’intero territorio siciliano di circa 18.000 flaconi di gel recanti etichetta con dicitura ingannevole e priva delle previste autorizzazioni del Ministero della salute.
Continuano infatti senza sosta le attività di controllo economico del territorio disposte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa per contrastare le condotte di chi – approfittando dell’attuale situazione emergenziale correlata alla crescente diffusione del c.d. “Coronavirus” – pone in essere pratiche commerciali scorrette, con la vendita di prodotti non corrispondenti alle caratteristiche pubblicizzate o mancanti delle previste autorizzazioni ministeriali quandanche non ceduti a prezzi esorbitanti rispetto a quelli di mercato. In tale contesto le Fiamme Gialle iblee, nello scorso fine settimana, hanno eseguito un sequestro di circa 4.500 litri di “sanificante per le mani”, di cui oltre 2.100 litri già confezionato in circa 4.000 flaconi posti in vendita recando una etichetta con dicitura ingannevole, in mancanza della prevista autorizzazione del Ministero della Salute. L’attività, che trae origine dallo sviluppo di elementi informativi autonomamente acquisiti nel corso di specifici e mirati servizi di controllo del territorio, è stata portata avanti dai militari della Compagnia di Vittoria – sotto il coordinamento del sovraordinato Gruppo e con la collaborazione dei NAS dei Carabinieri di Ragusa – nei comuni di Vittoria e Ragusa, con il supporto dei Reparti del Corpo di Catania ed Enna in quelle sedi. Nel dettaglio, i militari hanno proceduto all’accesso all’interno di una nota azienda vittoriese che, approfittando dell’attuale emergenza epidemiologica, avrebbe affiancato all’originaria attività di produzione di saponi e detersivi quella più remunerativa di produzione di sanificante per le mani, condotta però in carenza delle prescritte autorizzazioni. Sulla base delle disposizioni fornite dal Ministero della Salute, infatti, i prodotti che pubblicizzano in etichetta un’azione “sanitizzante/sanificante” si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi e, pertanto possono essere immessi in commercio solo a seguito di una specifica autorizzazione da parte dello stesso Dicastero o dell’Unione Europea. Tale autorizzazione/registrazione assicura che tali prodotti siano stati sottoposti a una preventiva valutazione che ne garantisca la sicurezza e l’efficacia nelle condizioni di uso indicate e autorizzate. Atteso che il prodotto esaminato, in assenza della specifica registrazione al competente Dicastero poteva essere immesso in commercio solo come detergente e non come biocida, il termine “sanificante” è stato utilizzato impropriamente, inducendo in errore il consumatore finale. L’attività ispettiva condotta e le conseguenti perquisizioni nei locali della società hanno consentito il sequestro di oltre 1.500 litri di sanificante già confezionato e pronto per essere immesso in consumo nonché di ulteriori 2.300 litri circa di analogo composto liquido, da riversare nelle boccette per la vendita al dettaglio. La contestuale analisi della documentazione contabile acquisita all’atto dell’accesso ha inoltre consentito di: – procedere al tempestivo intervento dei Reparti del Corpo competenti per territorio nei confronti di farmacie site in Catania, nel comune di Riposto (CT) e ad Enna, dove si è proceduto al sequestro di ulteriori 406 flaconi da 100 ml. posti in vendita; – ricostruire l’intera rete di vendita dell’azienda ipparina che ha avuto tra i principali clienti una grande catena di distribuzione commerciale di Ragusa, mediante la quale le confezioni di prodotto (oltre 18.000 flaconi di gel e spray sanificante in confezioni da 100 e 500 ml) sono state rivendute, in oltre 135 punti vendita dislocati su tutto il territorio della Regione Sicilia. La società di distribuzione ha disposto immediatamente il blocco alla vendita con il contestuale ritiro del prodotto ancora invenduto (allo stato 2.370 flaconi da 100 ml. e 500 ml. per complessivi 653 l.). All’esito della complessiva attività svolta il titolare della fabbrica di Vittoria è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di frode nell’esercizio del commercio. Proseguono i controlli delle Fiamme Gialle iblee, finalizzati a tutelare i consumatori e gli operatori onesti contrastando i comportamenti illegali e fraudolenti che sfruttano l’attuale emergenza sanitaria determinata dal “Covid-19”.
Ieri, la Guardia di Finanza del Comando di Siracusa ha sequestrato un lotto di mascherine chirurgiche vendute al pubblico in un negozio avolese, con un ricarico abnorme, quantificabile in misura superiore al 10.000%.
Continuano incessanti le attività di controllo sulla correttezza degli operatori economici da parte delle Fiamme Gialle aretusee, impegnate in questi giorni anche nella repressione di manovre speculative sui prezzi di dispositivi di protezione individuale praticati da alcuni venditori, che tentano di approfittare dell’aumento della richiesta determinato dallo stato di necessità. Nei giorni scorsi, proprio nel corso di queste attività, eseguita presso un esercizio commerciale di Avola, i militari della Tenenza di Noto hanno riscontrato che il titolare ha messo in vendita mascherine chirurgiche applicando un eccessivo ricarico, nonostante le avesse acquistate al prezzo di € 0,02 l’una. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato tutti i D.P.I. e il proprietario del negozio è stato denunciato per il reato di manovre speculative su merci, che prevede anche la reclusione fino a tre anni. Il commerciante è stato inoltre segnalato all’Autorità giudiziaria per violazione all’art. 650 c.p., in quanto la sua attività, a norma delle vigenti disposizioni, non è risultata compresa tra quelle al momento esercitabili. La Guardia di Finanza partecipa altresì, con le altre Forze di Polizia, a tutte le attività di prevenzione e tutela della saluta pubblica che stanno interessando l’intero territorio nazionale e che, in provincia, vengono attuate sulla scorta delle direttive emanate dalla locale Autorità Prefettizia nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e in osservanza delle Ordinanze emesse dal Questore, volte a materializzare “sul campo” tutte le misure di contenimento della diffusione del nuovo “Coronavirus”.
L’opinione.
Tra le persone bloccate a Villa c’erano decine di minori. Questi ultimi, in una società civile, non devono patire difficoltà se degli adulti (Governo, Istituzioni, Magistratura, Prefettura, Politica, Regione, Enti, Comuni, ecc.) non sanno fare rispettare le norme che emanano e applicano. Come pure non devono dei minori subire disagi in quanto i rispettivi genitori sono in parte responsabili. Ci si augura tuttavia, che conseguentemente vengano anche prese tutte le serie precauzioni e disposizioni del caso, sanitari e forzose, verso coloro che giungono in Sicilia, questo anche dovuto ai siciliani (i dimenticati in tutto da sempre a cominciare dalla generale politica siciliana).
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