Che maledetta circostanza, lo scorrere inesorabile delle lancette. Romano Battaglia direbbe che “Il tempo è come un fiocco di neve, scompare mentre cerchiamo di decidere che cosa farne”. C’è pure un celebre proverbio che recita: “Il tempo è denaro”. E allora tocca risparmiarlo, specialmente se è il proprio. Vuole partire direttamente con la quinta marcia Luciano Spalletti in questa sua seconda avventura romanista, perché “Bisogna trovare la strada più breve” ha detto oggi in conferenza stampa. “I giocatori non devono avere alibi, abbiamo una sola strada: vincere subito. Le persone che mi hanno salutato all’aeroporto, se così non fosse, mi prenderebbero per le orecchie e mi farebbero fare il giro della città. Certo, ho indubbiamente il vantaggio di conoscere già Roma, ma me lo farebbero fare lo stesso”. Si è presentato così il tecnico di Certaldo, quasi a dire che la pacchia è finita e toccherà lavorare sodo perché “siamo in ritardo! Le altre vanno fortissimo”. Non è cambiato per niente. Stakanovista lo abbiamo lasciato ormai quattro anni e mezzo fa, instancabile lavoratore lo ritroviamo oggi, con qualche ruga in più e la barba forse più canuta. La voglia, però, è rimasta immutata. “Quel 4-2-3-1 vecchie maniere sarà riproponibile, facemmo cose meravigliose con quel modulo, devo dire che alle volte mi sono anche eccitato a vederli andare così forte, ma ora si farà anche qualcosa di diverso. Per una squadra forte occorre un centrocampo forte ed il nostro è fantastico”. C’è spazio anche per una provocazione ai tifosi: “uno stadio con poche migliaia di persone dentro, soprattutto ripensando a quel periodo che facemmo in Champions con il po-po-po-po-po è un quadro desolante. Se non ci sarà questa componente il danno per noi sarà enorme. Visto che mi hanno mandato segnali di affetto, ora i tifosi dovranno sostenermi per questa risalita. Per me domani la Sud sarà piena”. Difficile pronosticare un richiamo della foresta tanto forte da riempire lo stadio, perciò presumibilmente domani non si andrà oltre i 30 mila spettatori ma la scossa che serviva come il pane c’è stata ed ora toccherà anche al pubblico farsi trovare presente per un “Ricominciamo” in grande stile, chè quello urlato in Roma Genoa era solo un antipasto.
Capitolo formazione: la Roma è un cantiere aperto ma possiamo pensare ad un 4-2-3-1 con Szczesny tra i pali, linea difensiva composta da Torosidis, Manolas, Castan (novità rispetto alla precedente gestione tecnica, preannunciata oggi in conferenza) e Digne, la linea di centrocampo possiamo immaginarla composta da De Rossi e Nainngolan con Pjanic alto a dare manforte a Salah e Florenzi e davanti ci sarà Dzeko unica punta (il mister ha detto espressamente che il centravanti bosniaco è adattissimo a giocare sia sul primo che sul secondo palo, in modo da poter sfruttare le cosidette palle filtranti).
Claudia Demenica
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