Ultime prestazioni poco incoraggianti: il fattore psicologico può aver influito
Il Napoli non si trova in un momento felice, probabilmente psicologico più che di condizione. Per questo motivo, il tecnico azzurro Carlo Ancelotti è chiamato ad intervenire sulla testa dei calciatori più che sul piano tattico e fisico.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna de Il Roma:
“Se è una questione di testa allora l’identità tattica non c’entra niente. Sta studiando per bene il malato Napoli il dottor Ancelotti. L’allenatore di Reggiolo sta provando a capire come “guarire” il suo gruppo visto e considerato che dopo il Liverpool è andato in crisi di risultati e di gioco. Carletto ha voluto aspettare sperando che si potesse migliorare cammin facendo ma purtroppo si è peggiorato. La sfida con il Liverpool aveva illuso un po’ tutti. Anche perché a Lecce ci si comportò bene. Poi dal Cagliari in poi sono venute fuori le difficoltà che hanno frenato la corsa verso la vetta e hanno un attimo reso meno facile il cammino verso gli ottavi di finale di Champions.
INTERVENTO PSICOLOGICO. Ancelotti proverà a fare il mental coach in questi giorni. Certo, non ci saranno dodici nazionali ma comunque sono rimasti dei calciatori che vanno caricati al massimo. Ieri, alla ripresa degli allenamenti, ha parlato con i pochi intimi rimasti a Castel Volturno. Gli ha spiegato che per poter raggiungere determinati risultati ci vuole prima la testa e poi il resto. Le qualità contano a poco se non si entra in campo con la voglia di vincere sempre. Senza abbattersi davanti al primo problema. La sfida con il Torino è stata la fotografia di ciò che non si deve fare quando si vuole essere protagonisti. Sarebbe stato opportuno, invece, guardare Inter-Juventus per capire come ci si deve comportare quando si gioca in una big. Ultimamente il Napoli sembra una provinciale in cerca di una identità. Addirittura l’Atalanta sta facendo meglio. Eppure in Champions è a 0 punti in classifica. Mentre gli azzurri sono a quota quattro. Vorrà dire pure qualcosa. Ancelotti deve entrare nella mente dei suoi uomini e risolvere un bel po’ di situazioni. Anche perché la qualità c’è. Massimo rispetto per gli avversari ma con Genk e Torino si poteva e doveva fare di più. C’è un parco attaccanti invidiabile, per non parlare del centrocampo. Ancelotti ha delle responsabilità ben precise in questo Napoli. Ha promosso a pieni voti il mercato e non smette mai di parlare di scudetto. E questa è una ottima strategia mentale per un Napoli che a partire dalla sfida con il Verona dovrà tornare ad essere quello visto contro il Liverpool in Champions. Solo così si potrà seriamente provare a scalzare la Juventus e anche l’Inter”.
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