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Castellammare di Stabia

Il ritorno di Luigi D’Alessandro: Storia, Rilascio e Possibili Successori

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Luigi D’Alessandro, ex capo clan di Castellammare di Stabia, è tornato alla libertà dopo 24 anni di carcere. Questo articolo esamina la sua storia, il rilascio e le implicazioni per la criminalità organizzata.

Luigi D’Alessandro: Il suo ritorno alla libertà
Luigi D’Alessandro, noto nei circoli camorristici come “Gigginiello“, non rappresenta più una minaccia sociale. Questo ex capo del clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia, che ha trascorso 24 anni dietro le sbarre per reati legati alla criminalità organizzata, è stato recentemente liberato. Questa decisione è stata presa dal tribunale di Sorveglianza di Napoli, in risposta a un’istanza avanzata dall’avvocato Alfonso Piscino. La misura restrittiva che ancora lo coinvolgeva, la libertà vigilata, è stata revocata, consentendogli di tornare un cittadino libero a tutti gli effetti.

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atturato nel 1994, Luigi D’Alessandro ha scontato condanne definitive per vari reati legati alla camorra, compresi omicidi e estorsioni. Dopo la morte di suo fratello Michele, Luigi aveva assunto la leadership del clan D’Alessandro. Nonostante il suo passato criminale, il tribunale di Sorveglianza ha ritenuto che non rappresenti più un pericolo, in quanto non ha mostrato attività sospette dopo la sua liberazione nel 2018.

Tuttavia, il suo nome continua ad essere coinvolto in indagini riguardo all’omicidio di Sebastiano Corrado, un consigliere comunale del Pds ucciso nel 1992. La recente riapertura delle indagini da parte dell’Antimafia potrebbe gettare nuova luce su questi eventi.

Inoltre, la figura di Luigi D’Alessandro è indirettamente coinvolta in un’indagine relativa alle presunte infiltrazioni della camorra nell’amministrazione comunale di Palazzo Farnese. Una mancata ispezione in un appartamento confiscato a suo nome è una delle ragioni che ha portato allo scioglimento di questa amministrazione.

È importante notare che la famiglia D’Alessandro potrebbe essere ancora coinvolta nella criminalità organizzata, con figli e nipoti di “Gigginiello” che emergono come potenziali successori. Tra di loro, Vincenzo D’Alessandro, ex affiliato al clan, sembra avere un ruolo di spicco.

Inoltre, uno dei suoi ex collaboratori, Catello Romano, ha rivelato dettagli di quattro omicidi e sta scontando condanne definitive per alcuni di essi. La sua tesi autobiografica getta luce su questi crimini e coinvolge altre persone, come Renato Cavaliere e Salvatore Belviso, che oggi collaborano con la giustizia. L’inchiesta è ancora in corso, e il procuratore Giuseppe Cimmarotta sta procedendo con ulteriori interrogatori.

Questi recenti sviluppi dimostrano come la lotta contro la criminalità organizzata in Italia sia in corso, e le indagini riguardo al clan D’Alessandro continuano a portare alla luce dettagli rilevanti per la giustizia.

Referenza:
Il Mattino


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