E’ Davide Di Gennaro l’eore del pomeriggio della Juve Stabia. L’ex Lazio acciuffa a tempo praticamente scaduto il Pisa, passato in vantaggio a sette minuti dal termine grazie al gol fortunoso di Masucci. In Toscana arriva un punto d’oro per i gialloblu.
PODIO
Medaglia d’oro: a Davide Di Gennaro, uomo della Provvidenza stabiese. Il fantasista di proprietà laziale sceglie il momento migliore per riapparire sulla scena e regalare alla Juve Stabia la magia che porta in dote un punto pesantissimo. A distanza di un girone, il numero 10 vendica il gol regolare che nella gara di andata gli era stato ingiustamente annullato con il delizioso e beffardo sinistro che termina la sua corsa all’incrocio dei pali. Premio meritato per Di Gennaro, in piena sintonia con i compagni e totalmente calato nella realtà Juve Stabia nonostante tanti spifferi di mercato che lo vogliono protagonista. Illusionista.
Medaglia d’argento: a Roberto Vitiello, capitano coraggioso della Juve Stabia. Prestazione solida e dal cuore infinito per il terzino destro gialloblu, poco presente in fase di sgancio e cross ma in più di un’occasione decisivo con diagonali e chiusure da manuale del perfetto marcatore. Nel primo tempo la copertina se la prende proprio Vitiello, murando in scivolata la ravvicinata conclusione a botta sicura di Soddimo; intervento perfetto che il 28 replica anche nella ripresa, arginando per quanto possibile lo scatenato Lisi. Cuore di Capitano.
Medaglia di bronzo: a Giacomo Ricci, sempre più sicuro grazie alla conquistata maglia da titolare. Se la fascia destra della retroguardia stabiese è degna di nota, altrettanto positivo è l’out mancino dove ben figura, e non è la prima volta, il difensore scuola Parma. Superato in progressione Germoni nelle gerarchie di Caserta, Ricci si ripete in campo con gli avversari, spingendo forte e senza paura di sbagliare. Gara con l’acceleratore costantemente premuto per Ricci, magari non sempre preciso nello stile, ma spesso efficace nelle sue sortite offensive. Migliora anche il rendimento in fase di marcatura, peculiarità non principale del numero 3. Sbarazzino.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ad Alfredo Bifulco, che non riesce a dare vivacità all’attacco stabiese. Sostituire Canotto non era certo facile ma senza l’esterno inevitabilmente ci si aspettava qualcosa di più da Bifulco, ormai uomo di fiducia di Fabio Caserta. L’ex Ternana non trova il guizzo giusto né da esterno né da trequartista, eclissandosi progressivamente dal match. Nel primo tempo è furbo nel rubare una palla pesante a centrocampo ma poi pigro nel temporeggiare facendosela soffiare da tergo quando il suo strappo potrebbe diventare pericoloso.
Medaglia d’argento: a Kingsley Boateng, che non sfrutta bene la ritrovata maglia da titolare. Dimostrazione di stima importante di Caserta, che sceglie il ghanese lasciando in panca Rossi e Melara; Boateng però, pur giocando con tanta buona volontà, non ingrana mai le marce alte impantanandosi nel terreno pesante dell’Arena Garibaldi. La sensazione è che il 4 non trovi mai la posizione in cui cercare di fare la differenza, vedendosi solo nel primo tempo con un buon guizzo senza esito sulla fascia sinistra.
Medaglia di bronzo: a Bright Addae, meno esplosivo rispetto alle ultime uscite. L’atmosfera bagnata di Pisa disinnesca il centrocampista, che lotta e corre come una pantera, ma fatica ad imporre la propria supremazia fisica come fatto a partire dal mese di dicembre. Nessun errore da matita blu nella gara del 19 a strisce gialloblu ma poca brillantezza, evidentemente anche a causa del cartellino giallo che ne condiziona movimenti e giocate.