Tris per la Juve Stabia, che nel derby di Pagani centra la terza vittoria consecutiva. A segno Mezavilla e due volte Canotto
PODIO
Medaglia d’oro: a Salvatore Elia, che con il suo ingresso spacca la partita. Come avvenuto contro il Potenza, l’infortunio di un titolare consegna alla gara il man of the match. Se per la Juve Stabia martedì era stato Mezavilla, al Torre è il giovane Elia. L’esterno scuola Atalanta mostra velocità da autovelox mandando in tilt la difesa della Paganese. In due delle reti stabiesi, decisivo è proprio il contributo del 21 gialloblù, entrato in campo con la maturità del predestinato. Il corner, poi lavorato benissimo da Carlini, da cui nasce la rete di Mezavilla, si innesca da una giocata sontuosa di Elia sull’out destro; magia replicata dopo 60 secondi con il furetto gialloblu che runa palla e serve alla perfezione un altrettanto ispirato Paponi. Prestazione di spessore per Elia, imprendibile quanto Beep Beep per Willy il Coyote. Turbo.
Medaglia d’argento: a Luigi Canotto, che sveglia la Juve Stabia e poi addormenta la partita. È la fiammata del 18 che, dopo un inizio non brillante, sveglia dal torpore le Vespe. Da quel momento la gara di Canotto è un continuo crescendo per intensità e qualità. La doppietta dell’esterno blinda il derby, tingendo di gialloblu la vittoria. Di sinistro, Canotto sfrutta al massimo l’assist stile kung fu Ibra di Paponi, mentre nella ripresa, con una fucilata di destro, mette il punto esclamativo su una azione da play station dei ragazzi di Caserta. Dopo un estate vissuta più di là che di qua, il calabrese si è ripreso di prepotenza il suo ruolo di imprescindibile nello scacchiere stabiese. Di questo passo il suo record personale di 8 reti (nella scorsa stagione) potrà facilmente essere battuto (già 3 realizzazioni in 3 gare). Fast and furious.
Medaglia di bronzo: ad Adriano Mezavilla, gigante nella, già grande, Juve Stabia. Cosa era mancato nella gara del brasiliano contro il Potenza? Soltanto il gol personale, che per Mezavilla arriva proprio nel derby. Vinto il ballottaggio col connazionale Vicente, il 34 di Caserta offre la solita prova gagliarda, condita di qualità e quantità. Nell’atmosfera spesso silenziosa del Torre, si sentono le urla di Mezavilla, proiezione in campo di Mister Caserta, che comanda la squadra con la stessa naturalezza degli anni passati. È il brasiliano a sbloccare la gara con l’opportunismo del centravanti e poi a dirigere i compagni con la naturalezza del leader. Elisir di giovinezza.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: alla situazione infortuni, non ancora maledizione, ma preoccupante. Si ripete il copione del match col Potenza, con Di Roberto costretto a dare forfait dopo pochi minuti come Mastalli cinque giorni fa. Senza dimenticare Melara, indisponibile per il derby, a far storcere il naso a Caserta anche la botta rimediata dal subentrato Elia, costretto anche lui a lasciare il campo. Se da un lato questi imprevisti confermano l’assoluta qualità della rosa stabiese, dall’altro, la media di un infortunio (abbondante) a gara rischia di diventare una fastidiosa e sfortunata abitudine.
Medaglia d’argento: ai tifosi stabiesi rimasti a casa, non per loro volontà. Ancora una volta assurda la scelta delle Autorità di non consentire ai supporter gialloblu di seguire a Pagani le Vespe. Assurda e non comprensibile alla luce dell’assenza di precedenti obiettivamente pericolosi e violenti tra le due tifoserie. Comprensibile, ed anche “giusto” che tra i tifosi confinanti non ci sia simpatia, ma punire la passione di una tifoseria, come quella stabiese, sempre corretta appare eccessivo. Possibile che, con le necessarie precauzioni, non sarebbe stato possibile ospitare al Torre i tifosi della Juve Stabia? A questo punto meglio non porre nello stesso girone squadre territorialmente vicine.
Medaglia di bronzo: al calo di concentrazione finale che porta alla rete di Parigi. È il consueto pelo nell’uovo, ma la disattenzione degli ultimi istanti di giochi toglie alla Juve Stabia il terzo clean sheet, ovvero la terza gara a porta inviolata, consecutivo. Sarebbe stato un parziale da 10 – 0 tra reti fatte e reti subite. Poco male, se i gol devono proprio arrivare, è meglio che siano ininfluenti ai fini dei risultati, come quello della Paganese.
R
affaele Izzo