Spettacolo ed emozioni al Menti per il derby tra Juve Stabia e Cavese. Le Vespe, sotto per due volte, riescono a rimontare gli Aquilotti sfiorando poi la vittoria
PODIO
Medaglia d’oro: a Salvatore Elia, che cambia volto alla partita della Juve Stabia. Uomo della Provvidenza il giovane scuola Atalanta, cui Fabio Caserta regala la ripresa e che sull’out destro è un’ira di Dio. Il 21 delle Vespe travolge gli avversari come un toro, corre come un puledro e sguscia tra le maglia della difesa delle Cavese come una biscia. Suo il cross perfetto per l’incornata di Paponi, come nasce dai suoi piedi quasi la totalità delle occasioni create della Juve Stabia. Nonostante l’incredibile apporto in fase di spinta, Elia, schierato esterno nel 3-5-2 del secondo tempo, aiuta molto Schiavi in fase di copertura, giocando senza affanno a tutto campo. Spacca Tutto.
Medaglia d’argento: a Max Carlini, rientrato in campo trasformato. Dopo un primo tempo fiacco, il Conte Max lascia negli spogliatoi il suo sosia deludente, tornando in campo in versione scintillante. Il 29 gialloblè trascina di peso, quasi fisicamente, la Juve Stabia alla rimonta furiosa; accelerazioni, dribbling, contrasti e tackle: nella seconda parte di match a Carlini riesce tutto alla perfezione. Di importanza capitale, come se non bastasse, il pesantissimo rigore trasformato dal jolly della Juve Stabia, glaciale dagli undici metri nel regalare alle Vespe un punto d’oro alla luce dell’andamento della gara. Dono dell’ubiquità.
Medaglia di bronzo: a Bruno Vicente, equilibratore della squadra. Paradossalmente, tra i tanti uomini decisivi (Paponi e Canotto oltre quelli già citati) è il centrocampista brasiliano ad “aggiustare” la squadra col suo ingresso in campo. Il numero 8 rileva Mastalli, dando forza ma anche geometria all’intero assetto stabiese. Pur se troppo confusionario e falloso in passato, Vicente non sbaglia un intervento, rubando tanti palloni e vincendo altrettanti contrasti senza mai commettere fallo. Il brasiliano non perde la bussola, offrendo enorme lavoro sporco per consentire alla squadra di dedicarsi al forcing finale; peccato averlo visto pochissime volte come stasera. Meglio tardi che mai.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Nunzio Di Roberto, abulico nei suoi 45 minuti di gioco. Maglia da titolare a sorpresa per l’ex Salernitana, completamente fuori partita però per tutto il primo tempo. Quasi subito sulle gambe, Di Roberto non offre copertura a Schiavi, lasciandolo in balìa dei tagli degli attaccanti della Cavese, sprecando tra l’altro due ottime punizioni che Calò già pregustava.
Medaglia d’argento: ad Alessandro Mastalli ed alla sua occasionissima sciupata. Primo tempo senza né fioretto né sciabola per il Capitano della Juve Stabia, che nella ripresa invece morde le caviglie degli avversari senza però brillare. Sulla sua prestazione pesa l’incredibile errore a porta spalancata, con la palla sparata altissima da pochi metri.
Medaglia di bronzo: al giovane Pio Schiavi, sfortunato nei gol della Cavese. Prestazione volenterosa per il prodotto del vivaio della Juve Stabia, chiamato ancora nel non facile compito di non far rimpiangere Vitiello. Il 2 delle Vespe viene tagliato fuori nella ripartenza che porta al primo vantaggio degli Aquilotti, mentre perde palla nell’azione che innesca il raddoppio di Pugliese. Al netto delle inevitabili difficoltà dovute al poco minutaggio, all’età ed all’esperienza, il ragazzo ha doti e si farà ma con un po’ di pazienza.