Inizia con una sconfitta immeritata l’avventura in Serie B della Juve Stabia di Fabio Caserta. Al Castellani passa l’Empoli per 2 – 1.
PODIO
Medaglia d’oro: a Karamoko Cissè, che graffia alla prima occasione. Segna poco, non è un vero bomber: il guineano zittisce subito le critiche che ingiustamente qualcuno ha accompagnato al suo arrivo con quello che si richiede ad un attaccante, il gol. Da pantera lo scatto sul filo del fuorigioco che brucia la linea difensiva dell’Empoli e la successiva zampata a superare Brignoli con cui il 16 regala il meritato ma momentaneo pareggio alla Juve Stabia. Non solo gol ma anche presenza, lotta, fisico e cuore; dopo il suo ingresso il reparto offensivo, e con lui tutta la squadra, cambia passo.
Kar…rarmato
Medaglia d’argento: a Davide Di Gennaro, che inizia a scrollarsi di dosso la ruggine dell’ultima stagione. Trenta minuti di altissimo livello per l’ex regista della Lazio, che guida con tocchi illuminanti e ragionata fantasia il forcing gialloblu della ripresa. Il continuo avvicinarsi ai compagni e chiamare il pallone denota tutta la sua voglia di prendere per mano la squadra, tornando ad essere il calciatore determinante ammirato fino a due stagioni fa. Degno della pennellata di un artista, il passaggio filtrante con cui Di Gennaro spiana la via della rete a Cissè. Se il buongiorno si vede dal mattino, le “vespe” hanno messo a segno un gran colpo.
Pennello e tavolozza.
Medaglia di bronzo: a Denis Tonucci, già baluardo della difesa stabiese. Il neo difensore della Juve, forte delle oltre 200 presenze in Serie B, non soffre l’approccio alla gara, mostrando grande personalità ed orientando i movimenti della retroguardia. Il 35 svetta di testa vincendo tutti i contrasti aerei con gli attaccanti toscani, tenendo a bada senza troppi affanni Mancuso e Moreo. Personalità da vendere per Tonucci, che con il passaggio alla difesa a tre diventa perno centrale che spesso fa partire la manovra gialloblu: la retroguardia è l’arena in cui va in scena il suo combattimento.
Gladiatore.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Rossi, poco incisivo nel suo esordio in campionato. Il 9 ex Salernitana e Venezia gioca lo spezzone di gara in cui la Juve Stabia è maggiormente timorosa, fattore che non favorisce la sua prestazione. Fermo questo, Rossi mostra poca verve nel pressing ai difensori toscani e nell’attaccare la profondità, cambiando poche volte il passo; due ottime sponde sono il pezzo forte del suo match. Supportato da una migliore condizione fisica e giocando più vicino alla porta potrà dare sicuramente di più.
Medaglia d’argento: a Giacomo Calò, che non disegna le sue consuete geometrie. Gara difficile per la lampadina del centrocampo stabiese, che si accende raramente e ad intermittenza. Solo una sventagliata delle sue, di prima a premiare la corsa di Melara, firma la prestazione del centrocampista, che soffre inevitabilmente anche la rigidissima marcatura, quasi ad uomo, di Laribi. Crescerà senza dubbio alla distanza.
Medaglia di bronzo: a Magnus Troest e agli episodi sfortunati della sua prestazione. Gara non facile per il Vichingo gialloblu, che al pronti via svirgola la traiettoria del pallone favorendo la conclusione di Bandinelli (su cui Branduani non è impeccabile). Dopo il pareggio di Cissè, il danese è sfortunato nell’incappare nel più che dubbio episodio che condanna le Vespe. Match storto, non solo per colpa sua, da mettere immediatamente alle spalle.