Il ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli torna in Sicilia. Musumeci attacca: “solo un galoppino elettorale”. Richiesta dai 5 stelle la convocazione urgente dell’Aula per affrontare la questione morale.
span style="color: #000000;">Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli torna in Sicilia, e dopo aver fatto tappa nel catanese per sbloccare i lavori del doppio binario ferroviario della catania palermo si dirige verso il messinese facendo i sopralluoghi sulla A-18, la frana di Letojanni , lo smottamento del capo SantAlessio, l’autorità portuale e la capitaneria di porto di Messina.
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- Toninelli è intervenuto anche sul futuro dell’Autorità portuale dello Stretto:
- Il ministro ha quindi aperto all’ipotesi di un inserimento della Sicilia nella cosiddetta nuova via della seta:
- Controreplica a Musumeci dal M5S dopo l’attacco al ministro Toninelli e richiesta di una convocazione urgente dell’Aula per affrontare la questione morale.
- Cancelleri, vice presidente dell’Ars, nel rispondere al presidente della Regione, Nello Musumeci, che aveva attaccato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli dice:
- Cancelleri torna poi sulla questione del commissario straordinario per l’emergenza strade in Sicilia:
- In conclusione, il capogruppo Cappello ha comunicato che i 20 deputati hanno depositato in segreteria dell’Ars la richiesta di una convocazione straordinaria dell’Aula per la cosiddetta questione morale:
Il ministro ha dato un ultimatum al Cas per una corretta gestione delle autostrade: un mese di tempo altrimenti via la concessione.
“La frana di Letojanni dopo 4 anni è ancora la, sono state fatte varie ispezioni sulla gestione del Cas e abbiamo appurato che ci sono 541 inadempimentiper standard di sicurezza non coerenti con le norme. Non è una coincidenza il cambio di governance, tra un mese li aspetto a Roma, per fare il punto sulle manutenzioni del manto e sui viadotti. Il tempo è scaduto – ha detto il ministro Toninelli – e se tra un mese non ci daranno risposte la concessione non potrà andare avanti. Serve anche che la Regione faccia la sua parte”.
Toninelli è intervenuto anche sul futuro dell’Autorità portuale dello Stretto:
“È stata una grande conquista per il territorio raggiunta anche grazie alla spinta della deputazione 5 Stelle. A fine marzo valuteremo le candidature e nelle prossime settimane nomineremo il nuovo presidente. Il ricorso calabrese non può stoppare l’iter, la procedura va avanti e sceglieremo il profilo migliore”.
Il ministro ha quindi aperto all’ipotesi di un inserimento della Sicilia nella cosiddetta nuova via della seta:
“Non escludiamo nulla. Siamo qua a creare condizioni perchè si possa investire, ma chiunque lo vorrà fare deve avere l’interesse pubblico. Guadagnare ma non a discapito dei siciliani. «Come si fa a parlare di Ponte sullo Stretto quando poi non ci si può muovere all’interno dell’isola. Prima risolviamo i problemi in Sicilia poi eventualmente parliamo di Ponte che penso oggi interessi ben poco i siciliani che non si possono spostare».
«Sono tornati gli investimenti in Sicilia nell’ambito delle Ferrovie e autostrade, il fatto che io venga costantemente significa che Rfi e Anas si sentano il fiato sul collo, non ho mai visto tanti cantieri in Sicilia».
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci risponde alle dichiarazioni rilasciate dal ministro Toninelli a Messina:
“Il ministro Toninelli non può dire che è offensivo parlare di Ponte sullo Stretto, non glielo consentiamo a casa nostra. Prende sempre più consistenza l’ipotesi di indire un referendum sul Ponte dello Stretto tra i siciliani per capire se quest’opera, che non esclude la riqualificazione e il potenziamento della rete infrastrutturale dell’isola, sia realmente condivisa dal popolo siciliano oppure no .
“Toninelli non può continuare a fare passeggiate dall’amaro sapore elettoralistico a poche settimane dalle europee frequentando quei cantieri che la Regione Siciliana, con una azione tenace e incessante, ha consentito di diventare vivi al termine di un anno di attività e di pressioni nei confronti di anas e Rfi abbia rispetto e la smetta di apparire come un galoppino elettorale, alla ricerca di consenso sul lavoro svolto da altri enti e istituzioni”.
Controreplica a Musumeci dal M5S dopo l’attacco al ministro Toninelli e richiesta di una convocazione urgente dell’Aula per affrontare la questione morale.
Su questi due temi, toni accesi da parte dei 5 Stelle nella conferenza tenuta ieri nel pomeriggio all’Ars dai deputati Francesco Cappello, Giancarlo Cancelleri e Antonio De Luca.
Cancelleri, vice presidente dell’Ars, nel rispondere al presidente della Regione, Nello Musumeci, che aveva attaccato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli dice:
“Non sono più disposto ad avere come presidente della Regione il ‘galoppino della menzogna’, che corre dietro a storie non vere per salvare la propria dignità. Non sta facendo nulla per risolvere nemmeno uno dei problemi della regione, affaccendato in mille beghe elettorali e di maggioranza e distratto dai grattacapi giudiziari della sua Giunta”
“Perché il presidente Musumeci dice che i cantieri da 20 anni sono fermi? Lui era sottosegretario di un governo nazionale che li ha lasciati fermi, mentre noi dopo 8 mesi li stiamo riaprendo. Sempre Musumeci ha parlato della possibilità di un referendum sul Ponte di Messina. Bene, noi lo aspettiamo. Dovremo spendere 5-10 milioni di euro per interpellare i siciliani su una cosa disarmante. Cosa devono dire i cittadini se non c’è un solo chilometro di autostrada ad Agrigento o nell’entroterra del Nisseno? Pensate che chi ha bisogno di un collegamento tra Mussomeli e Caltanissetta abbia bisogno del Ponte?”
Cancelleri torna poi sulla questione del commissario straordinario per l’emergenza strade in Sicilia:
“Il commissario è già alla nomina. Musumeci forse non se ne è accorto, nello Sblocca cantieri del governo nazionale c’è già l’istituzione del commissario, la prossima settimana sarà nominato e il ministero delle Infrastrutture gli affiderà l’incarico, sbloccando i fondi, circa 500 milioni di euro che creeranno lavoro, occupazione e finalmente il ripristino della viabilità. Il ministro Toninelli non ha mai detto che avrebbe dato questo incarico nelle mani del presidente della Regione, come ha detto Musumeci oggi”. Dovrà essere una persona integerrima che avrà il potere di affidare appalti diretti e aprire cantieri in un tempo accettabile. Se Musumeci si impunta a volere i poteri vuol dire che non hai capito nulla della collaborazione istituzionale”.
“Musumeci – ha aggiunto Antonio De Luca – non fa altro che lamentarsi come il bambino che avrebbe voluto portare lui il pallone e invece finalmente dal governo centrale si è ammesso che in Sicilia c’è una difficoltà infrastrutturale che dura da decenni e si è deciso di porre rimedio. Questa è la notizia, per il resto sono solo beghe. Musumeci ha perso l’unica cosa che gli era rimasta, lo stile, appare sobrio ma è nervosissimo. Nell’ultimo semestre, solo per la Sicilia, sono stati sbloccati dal Governo nazionale cantieri di opere pubbliche per decine di milioni, a Messina è stata costituita con legge ad hoc, l’Autorità portuale dello Stretto, a differenza di questa giunta che a proposito del Cas – Consorzio autostrade siciliane, nel 2017 ha visto 755 inadempienze rilevate, che ad oggi sono ancora 541”.
In conclusione, il capogruppo Cappello ha comunicato che i 20 deputati hanno depositato in segreteria dell’Ars la richiesta di una convocazione straordinaria dell’Aula per la cosiddetta questione morale:
“Riteniamo necessario e indifferibile che il parlamento affronti la questione morale. Non prenderemo parte ai lavori della Commissione Bilancio sul collegato finché Savona non si dimetterà perché lo riteniamo assolutamente incompatibile con il ruolo di presidente. Visto che abbiamo un così alto numero di indagati in giunta, nella giunta del presidente dell’antimafia, e tra i parlamentari, il parlamento si guardi allo specchio per un esame di coscienza e affronti immediatamente questa delicatissima situazione”.
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Santa Sarta
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