In occasione dell’apertura di tre domus recentemente restaurate a Pompei, il Ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini vi si è recato per ammirare gli scavi archeologici. Si tratta di Domus con Botteghe, la Casa del Triclinio all’aperto, la Casa del Larario Fiorito e la sezione pompeiana della mostra Pompei@Madre. Scavati parzialmente negli anni Cinquanta da Maiuri, questi edifici furono compiutamente messi in luce alla fine degli anni Ottanta. Si trovano nel settore sud-orientale della città antica, nelle immediate vicinanze di Porta Nocera, uno degli accessi alla città, nonché passaggio privilegiato di quanti dal suburbio affluivano a Pompei per assistere agli spettacoli nel vicino Anfiteatro.
«Quando ho cominciato il mio percorso Pompei nel mondo era simbolo di difficoltà, oggi è simbolo di riscatto e di utilizzo efficiente dei finanziamenti europei. Qui vi è un continuo fiorire di iniziative e un aumento consistente delle presenze. È una bella storia italiana di cui dobbiamo tutti essere orgogliosi», così il ministro Franceschini, durante la visita agli scavi accompagnato dal soprintendente Massimo Osanna. Tra una spiegazione e l’altra il ministro si è fermato a fotografare aspetti significativi delle Domus aperte oggi.
Durante la visita il ministro è stato fermato da una guida turistica che ha esposto in maniera vivace la problematica relativa alle domeniche gratuite ai musei. Agli scavi secondo la donna sono ingestibili i migliaia di visitatori che arrivano e che «non sono realmente interessati al discorso culturale».
Sul successo di Pompei secondo il ministro non ci sono dubbi. E lo ha rimarcato più volte. «Nel 2017 sono stati registrati 3 milioni e mezzo di visitatori, un milione in più rispetto allo scorso anno – ha sottolineato Franceschini – Adesso il nostro impegno si concentrerà su tutto ciò che sta intorno agli scavi archeologici. È necessaria che vi sia una crescita, che possano nascere alberghi, attività, strutture di accoglienza, sempre ovviamente in maniera rispettosa e sostenibile».
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