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Il giudice che ha assolto Erri De Luca: “Dire di sabotare la Tav non è per forza reato”. OTTAVIA GIUSTETTI*

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Le motivazioni della sentenza dopo l’assoluzione del tribunale di Torino. Le frasi dello scrittore non erano “idonee a istigare attualmente e concretamente qualcuno” a commettere reati contro il cantiere della Val di Susa.

span style="color: #252525; font-family: Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 23px;">Il termine “sabotare” non è indicativo del ricorso a mezzi penalmente illeciti, come lo stesso Erri De Luca ha detto in aula: “Lo sciopero è esattamente questo: il sabotaggio della produzione. Si incrociano le braccia, si rifiuta di fare il lavoro assegnato e si danneggia, si sabota la produzione. Dunque ho del verbo sabotare e dell’azione di sabotaggio molti significati ai quali ho partecipato personalmente che considero nobili, giusti e necessari”. Anche per questo il giudice di Torino, Immacolata Iadeluca, ha assolto perché il fatto non sussiste lo scrittore Erri De Luca dall’accusa di istigazione a delinquere in un processo che si è concluso il 19 ottobre scorso. Accogliendo le spiegazioni che De Luca ha dato in aula durante l’interrogatorio, dunque, il giudice ha scagionato quel termine che secondo i pm era invece proprio la cartina di tornasole della sua vicinanza al movimento No Tav e alle sue frange più estreme.

“La Tav va sabotata” ha dichiarato lo scrittore ai giornalisti dell’Huffington Post e poi ha aggiunto: “Sabotaggi e vandalismi sono necessari per far comprendere che la Tav è un’opera nociva e inutile”. I pm di Torino, Andrea Padalino e Antonio Rinaudo hanno chiesto il processo accusando De Luca di istigazione a delinquere ma il giudice ha assolto. Le frasi di Erri De Luca non erano “idonee a istigare attualmente e concretamente qualcuno” a commettere reati contro il cantiere del Tav in Valle di Susa. Spiega così Immacolata Iadeluca nelle motivazioni della sentenza con cui ha assolto lo scrittore.

Le motivazioni sono state depositate oggi. Lo scrittore era stato processato per avere detto, durante un paio di interviste, che era giusto “sabotare” i lavori per il Tav.

*larepubblica

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