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IL GIORNO DOPO- Isterismi e 5 minuti di ordinaria follia: sprofonda il Napoli

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econda sconfitta consecutiva del Napoli che, dopo Bergamo, cade in casa con la Roma per 1-3. Decisiva la doppietta di Edin Dzeko e la rete di Salah. Non basta il gol della speranza di Kalidou Koulibaly. 15 giorni da incubo per Maurizio Sarri, che ha perso sei punti pesantissimi nell’arco di due settimane e un calciatore, Arkadiusz, fondamentale per le dinamiche del gioco azzurro.

9,99 e 23

Agli azzurri, ieri, il numero 99 è mancato molto. Più di quanto fosse mancato il numero 9 da settembre ad oggi. Al suo posto, Manolo Gabbiadini, all’ennesima partita della svolta. Ma un solo tiro in porta in cinquantasei minuti sono davvero troppo pochi, anche per i suoi più accaniti sostenitori, che l’hanno difeso sempre, ma che, ad oggi, sono costretti ad ammettere che qualcosa non va. Gli alibi sono finiti: Gabbiadini non è Higuain né Milik, non è un attaccante puro, un uomo da area di rigore, ma, in fondo, nemmeno Mertens non lo è. Eppure, dopo la sua entrata, al posto proprio del bergamasco, il Napoli ha incominciato a provarci, trovando anche la rete del 1-2 con Koulibaly. La differenza è stata evidente: Dries corre, si sbraccia, forte del suo metro e sessanta, e non fa certo Arek, ma almeno ci prova per quanto possibile. L’atteggiamento sfiduciato di Manolo, invece, sembra trasmettersi a tutta la squadra. Bisognerà cambiare testa, prima che il modo di giocare, per provare a fare la differenza in questa squadra, da qui ai prossimi mesi.

ISTERISMO E TANTI ERRORI

Tuttavia, sarebbe sbagliato attribuire una pesante sconfitta, come quella di ieri pomeriggio, ad un singolo giocatore: Gabbiadini non ha dato il meglio di sé, così come l’intero collettivo, a partire proprio dallo stesso Koulibaly, autore di una discreta partita, gettata all’aria, però, da un errore su un disimpegno banale che ha portato i giallorossi al gol. E questa volta anche Maurizio Sarri non è apparso in grandissima giornata. Sostituire l’unica punta che si ha a disposizione, per poi inserire poco dopo El Kaddouri, è da considerare quasi autolesionismo. Il tecnico si è lasciato andare in scelte isteriche che si sarebbero potute evitare utilizzando la testa. Mantieni la calma, Capitano Maurizio, mantieni la calma.

TESTA ALLA CHAMPIONS

Mercoledì si scenderà in campo nuovamente, in Champions, contro il Besiktas. Bisognerà chiudere la pratica qualificazione per concentrarsi sul campionato, con una Juve sempre più lontana e una Roma che, con due punti in più, potrebbe approfittare del momento azzurro e prendere il volo. Si riparte dai primi 45 minuti del primo tempo, in cui il Napoli mal non si è comportato. Si ripartirà da Mertens, il migliore dei suoi, e nuovamente da Manolo Gabbiadini, uscito tra i fischi e applausi di uno stadio diviso a metà. Si ripartirà da Maurizio Sarri, che ha conosciuto la sconfitta nel corso della sua vita, tra i campi polverosi di periferia. Bisognerà alzare la testa e ripartire da chi è sceso in campo e chi in panchina, avendo fiducia in chi partirà da titolare e utilizzando tutte le carte a disposizione, ed evitando quei soliti 5 minuti di follia.


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