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Il Domatore al Teatro Sociale di Brescia: scritto e interpretato da Vittorio Franceschi

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Il Domatore al Teatro Sociale di Brescia è uno spettacolo prodotto dal CTB e Fondazione Teatro due Parma, scritto e interpretato da Vittorio Franceschi.

E’ un piccolo capolavoro di poesie e riflessioni sul teatro e sulla vita, sul palco troviamo una talentosa Chiara Degani diretta da Matteo Soltano.

“In questo testo si parla di leoni e di tigri, di clowns e di Santi, di case costruite partendo dal tetto e di grandi amori fuggiti via. E di anime che si incontrano e si scambiano il dolore come pegno. L’unica cosa che dura e non tradisce.”

Con queste parole Vittorio Franceschi presenta Il domatore, spettacolo di cui è autore e interprete che andrà in scena per la Stagione 2022/2023 del Centro Teatrale Bresciano Questo cuore umano. Produzione numero diciannove firmata dal TRIC cittadino per il cartellone in corso, realizzata insieme a Fondazione Teatro Due Parma, è stata insignita del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2022 e del Premio Nazionale Franco Enriquez 2023.

Vede l’interpretazione di Vittorio Franceschi e Chiara Degani, le scene, i costumi e la regia sono di Matteo Soltanto, le musiche e il suono di Guido Sodo, le luci di Luca Bronzo, Francesco Lanfranchi è assistente alla regia.

La trama dello spettacolo “Il Domatore” in programmazione al Teatro Sociale di Brescia

Sotto il tendone di un piccolo circo, una giovane giornalista intervista l’ultimo grande domatore di leoni. A causa di una nuova legge che bandisce i numeri con gli animali è costretto ad abbandonare il mestiere che gli ha dato da vivere. La casacca rossa con i bottoni d’oro lucenti dovrà essere riposta e così i pesanti stivali neri, e anche il baule delle meraviglie andrà chiuso per sempre… e cosa farà il famoso domatore nella sua nuova vita? Come affronterà questa sfida? Quali sono le sue emozioni?

Attore tra i più amati e riconosciuti del teatro italiano e autore tradotto e rappresentato in tutta Europa, Vittorio Franceschi scrive e interpreta una piccola opera di grande eccellenza di poesia e considerazioni sulla vita, sul teatro e sulle generazioni.

Tra gli attrezzi di un circo desolato dove si respira aria di sgombero, la giovane giornalista – interpretata dalla brava Chiara Degani – e il domatore di leoni si confrontano e si scontrano sulla loro natura, in un dialogo che capovolge i ruoli portando via via l’intervistatrice a essere intervistata, e viceversa. Una partita a scacchi che ci riguarda direttamente perché, così come nella vita, “sotto una tenda da circo non si può mentire ,dice il domatore , qui non puoi bluffare, altrimenti si fallisce, come un trapezista che cade”.

“Nella gabbia dei leoni, come sul filo del funambolo, ogni passo può essere l’ultimo , racconta il regista Matteo Soltanto , per salvarsi occorre prima di tutto combattere paure e ipocrisie, affrontando la vita con la spavalderia dei felini”.

Meraviglioso attore che ha attraversato la storia del nostro teatro , una vita passata con i grandi registi del Novecento come Benno Besson, Andrzej Wajda, Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Massimo Castri , Vittorio Franceschi torna sulla scena con questo emozionante omaggio al teatro e alla vita.

Per offrire al pubblico un’occasione di approfondimento dello spettacolo, il Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia propone il quarto incontro del ciclo I pomeriggi al CTB, rassegna giunta alla sua VII edizione dedicata ad approfondire temi e argomenti di alcuni spettacoli di produzione e ospitalità della Stagione 2022/2023 del CTB. La curatela scientifica è  affidata a Lucia Mor, ordinario di Letteratura tedesca dell’Università Cattolica.

Giovedì 20 aprile 2023 alle ore 17.45 presso il Teatro Sociale di Brescia, Vittorio Franceschi sarà protagonista dell’appuntamento intitolato

Il Domatore al Teatro Sociale di Brescia: scritto e interpretato da Vittorio Franceschi - Vivicentro
Il Domatore al Teatro Sociale di Brescia: scritto e interpretato da Vittorio Franceschi – FONTE FOTO Centroteatralebresciano.it

. L’arte di Vittorio Franceschi che lo vedrà dialogare con Claudio Beghelli, scrittore e saggista.

La partecipazione all’incontro de I pomeriggi al CTB è gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili.

Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20) dal 19 al 23 aprile 2023, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30

Le interviste:

Il domatore si presenta come un’intervista all’incontrario, dato che di volta in volta l’intervistatrice è l’intervistata e l’intervistato è l’intervistatore.

E a pensarci bene il teatro è proprio questo, dal momento che anche gli attori e gli spettatori si scambiano domande e anche risposte, in quel magico, fertile, intimo silenzio che si crea nell’oscurità della sala. E anche qualche bugia, che faccia loro da scorta e da scudo, dato che la verità resta impigliata, immancabilmente, fra le pieghe del sipario.

Il quale, beffardo, ogni sera, senza svelare nulla, alla fine si chiude… anche quando il sipario non c’è.

In questo testo si parla di leoni e di tigri, di clowns e di Santi, di case costruite partendo dal tetto e di grandi amori fuggiti via. E di anime che si incontrano e si scambiano il dolore come pegno. L’unica cosa che dura e non tradisce.

Vittorio Franceschi

Nei pomeriggi senza spettacolo, il Circo appare desolato.

Non bastasse, da quando gli animali sono stati banditi si respira aria di sgombero.

Ma è proprio nella dimenticanza, che questo non luogo vive un ultimo imprevisto sussulto: il giorno in cui due persone e due generazioni apparentemente lontane si confrontano e scontrano sulla loro natura, fino a capire che in fondo, ciò che le divide sono le convenzioni e non la sostanza.

E siccome nella gabbia dei leoni come sul filo del funambolo ogni passo può essere l’ultimo, per salvarsi occorre prima di tutto combattere incrostazioni, paure e ipocrisie, affrontando la vita con la spavalderia dei felini che della guerra di posizione sono maestri.

All’ombra dell’ultimo tendone echeggiano tuoni, memorie, intuizioni, balzi ora in avanti ora di lato, necessari a schivare insidie e a trovare la via maestra per farsi forza e assicurare la continuità della specie, tra i branchi delle pianure come tra i semafori delle città.

E visto che nella partita che qui si gioca e che ci riguarda tutti, il protagonista e la sua intervistatrice muovono i pezzi su una scacchiera circolare i cui pedoni hanno messo la criniera, ci sarà bisogno di un regista che si trasformi in domatore, con un’unica certezza: dai domatori, quelli veri, abbiamo tutti molto da imparare.

Matteo Soltanto


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