La Repubblica scrive su Sarri e De Laurentiis: “I problemi non li crea: tendenzialmente li risolve. Ed è pure economico, come ha avuto modo di capire il suo nuovo presidente. Ci è mancato poco che il successore di Benitez firmasse in bianco, pur di catapultarsi con il pieno di entusiasmo nella sua bramata avventura napoletana. Stipendio netto di 700 mila euro: un quinto di quanto prendeva lo spagnolo Rafa e molto meno degli altri colleghi top della serie A. Era una scommessa e nella rapida trattativa estiva De Laurentiis l’ha fatto pesare, investendo su Sarri con parsimonia e una robusta dose di furbizia. Il presidente ha infatti puntato il minimo sindacale sul nuovo tecnico, ma allo stesso tempo l’ha blindato con un contratto potenzialmente lunghissimo: fino al 2020, nonostante la facciata della scadenza annuale. L’allenatore, in teoria, non avrà infatti diritto ad alcun “adeguamento” economico. Nemmeno se riporterà lo scudetto a Napoli con un’impresa storica. Casomai per Sarri scatteranno dei premi: 350 mila euro per la vittoria dell’Europa League, 500 mila in caso di qualificazione per la prossima Champions. Del bonus tricolore si sussurra solo, invece. Ammonterebbe a 1 milione: ma le parti – scaramanticamente non confermano. Sarri e De Laurentiis si incontreranno presto: questo è certo. La conferma del tecnico a metà stagione e già scontata ed è altrettanto evidente che il presidente ne riconoscerà i meriti: al di là delle pastoie contrattuali”
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