Nasce a Salerno un nuovo centro per la cura dei disturbi alimentari
I disturbi alimentari non vanno presi sottogamba, sono una grave malattia che va ad intaccare gravemente la salute di chi ne soffre, sia fisicamente che psicologicamente, portando nei casi più gravi anche alla morte.
Finalmente disturbi come l’anoressia e la bulimia stanno iniziando ad essere presi seriamente, e si stanno diffondendo in tutt’Italia centro appositi dove chi soffre di questi disturbi può essere accolto e ricevere le cure e il sostegno di cui ha bisogno.
A gennaio anche a Salerno verrà aperta una struttura residenziale destinata alle anoressiche e ai pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare. È la mini- rivoluzione che scatterà quando entrerà in funzione il nuovo centro di Salerno, il primo per i residenti della Campania che soffrono di patologie correlate al cibo. Finora per i soggetti che avevano bisogno di assistenza continuativa ( diurna e notturna) non rimaneva che il trasferimento in altre regioni. Con disagi enormi per loro e per i familiari e, anche, con i relativi costi della mobilità passiva.
La residenza assistenziale potrà accogliere da 8 a 16 pazienti e sarà gestita – attraverso un accordo di cooperazione – dal centro pilota regionale per i disturbi dell’alimentazione dell’Ateneo Vanvitelli di Napoli diretto dall’ordinario di Psichiatria Mario Maj e dall’Asl di Salerno con l’ospedale Ruggi (coordinamento degli specialisti Giulio Corrivetti e Palmiero Monteleone). Camere da letto arredate di tutto punto e dotate di bagni privati, armadi e scrivanie, la nuova “casa” dispone di una sala da pranzo con cucina attrezzata, di un salotto con tv e una sala per le attività ricreative con biblioteca e internet- point. Di più. Sono attivi due ambulatori e una medicheria gestita da personale formato nel centro pilota universitario.
Una seconda struttura residenziale è prevista invece a Napoli-città e, in contemporanea, attorno al polo pilota è in via di realizzazione una rete regionale finalizzata al potenziamento delle attività ambulatoriali specialistiche e alla creazione di un centro diurno in ogni Asl ( già molto attivo al momento quello di Solofra, Avellino).
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha incluso i disturbi dell’alimentazione tra le priorità per la tutela della salute mentale negli adolescenti. « Due principigenerali sono alla base della gestione di queste manifestazioni – aggiunge Maj – Prima di tutto l’approccio multiprofessionale che coinvolge i medici ( psichiatri, internisti, nutrizionisti clinici) e psicologi, dietisti, infermieri. Ma è anche fondamentale la molteplicità dei contesti di cura: dall’assistenza ambulatoriale alla riabilitazione intensiva ( semi- residenziale e residenziale)».
A dare le direttive sarà ovviamente il centro pilota con un modello utile alla valutazione diagnostica psichiatrica, psicologica, nutrizionale e internistica ( generalmente in regime ambulatoriale o di day hospital). Il trattamento specifico del disturbo si basa, a seconda dei casi, su interventi di counseling nutrizionale, psicoterapia cognitivo- comportamentale, psicoterapia familiare, psicoeducazione, farmacoterapia delle eventuali complicanze fisiche e psichiatriche. A sua volta, il follow- up sarà svolto in collaborazione con i servizi di salute mentale competenti per territorio e/ o con i medici di base che si occuperanno anche del percorso psicoeducazionale destinato ai familiari dei pazienti.
Il centro della Vanvitelli negli ultimi anni ha stretto un’intensa collaborazione con il ministero della Salute, anche per stilare le linee di indirizzo per il trattamento integrato dei disturbi dell’alimentazione, la base della programmazione dell’assistenza regionale.
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