“Ora testa alla Champions”
Nel post partita di Napoli-Juventus, il capitano degli azzurri, Marek Hamsik, è intervenuto ai microfoni di SkySport per parlare del match perso contro i bianconeri.
Questa poteva essere una grande occasione per voi, per mettere la Juventus a 7 punti e anche dal punto di vista psicologico, dopo questa sera può cambiare per voi qualcosa dal punto di vista psicologico o siete una squadra più matura?
“No non cambia assolutamente niente. Ci dispiace di non aver accontentato i nostri tifosi che sentivano tanto questa partita ma abbiamo messo la Juventus per 70 minuti nella loro metà campo e purtroppo non siamo riusciti a fare gol. La Juve si è difesa bene, solida e faceva ripartenze che ci hanno fatto male”.
Non siete riusciti a trovare il ritmo che tante volte avete trovato in questa stagione. Merito della Juventus o c’è un pizzico di stanchezza in questa fase?
“No, stanchezza no. I numeri dicono qualcos’altro. Stiamo bene fisicamente ma contro squadre che si chiudono così non è facile, si sono difesi davvero bene e abbiamo trovato pochi spazi”.
Manca un attaccante in panchina che possa far cambiare il tipo di gioco al Napoli? Mi riferisco ovviamente a Milik o a uno con quelle caratteristiche.
“Purtroppo Arek si è fatto male nel momento sbagliato dove non possiamo più prendere un giocatore, ma c’è Dries che sta facendo molto bene. Noi continuiamo su questa strada, non cambia niente per noi. Ora dobbiamo pensare alla Champions dove ci aspetta una partita altrettanto importante”.
Oggi tu e Allan avete faticato a trovare spazio tra le linee, tu come l’hai vista?
“E’ vero, la Juventus concedeva più gli spazi laterali che spazio centrale. Infatti, nel primo tempo abbiamo aprivamo il gioco, nel secondo abbiamo provato anche dentro schiacciando ancora di più la Juve nella loro metà campo ma purtroppo non è bastato”.
Hai avuto modo di scambiare due chiacchiere o di stringervi la mano con Gonzalo Higuain? E te lo sentivi che alla fine avrebbe giocato lui?
“Ci siamo scritti qualche messaggio ma dopo la partita non c’era tempo di parlare”.
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