“De Laurentiis mi cercò ma gli dissi di no”
Francesco Guidolin, ex allenatore di Udinese e Vicenza, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Mattino per parlare di Napoli, Serie A e del suo contatto con De Laurentiis prima dell’arrivo di Benitez.
Ecco le sue parole:
“Sarri sta cambiando, prima era la bellezza al centro di tutto e solo quella. Ma adesso e’ chiaro che bada anche al risultato. Come e’ successo a Benevento. L’allenatore dev’essere un educatore di gioco e di giovani”
Sembra di vedere un duello stile Barcellona-Real Madrid nella Liga, invece e’ Napoli-Juventus in serie A.
“Vero. E’ questo rende il nostro campionato finalmente avvincente, tra una squadra che ha dalla sua la forza di chi sa vincere in un modo o in un altro e un’altra che ha fame di vittorie perche’ lo scudetto manca da troppo tempo”.
Non e’ difficile capire chi e’ l’una e chi e’ l’altra…
“La voglia di vincere del Napoli puo’ essere determinante, così come l’attesa della citta’ e dei tifosi possono dare una spinta in piu’. In questo testa a testa l’aspetto psicologico puo’ essere fondamentale”.
C’è’ poi il campo?
“E il Napoli e’ cresciuto nel suo progetto. La bellezza del suo gioco, unico. Ma anche la solidita’ degli ultimi tempi. Quanti gol ha preso in trasferta? Credo pochi. E la testa bada ancor di piu’ alla concretezza e questo spinge a commettere meno errori, a non compiere leggerezze. In uno stile che e’ quello di Sarri”.
Domani la Juve va a Firenze e il Napoli ospita la Lazio. Puo’ succedere qualcosa?
“Di sicuro nulla di decisivo. Certo, una delle due puo’ fermarsi o rallentare, ma non cambierebbe lo scenario: e’ impossibile credere che in caso di stop, una si arrenda e dia il via libera all’altra. Il campionato si decide in un altro momento”.
Lo scontro diretto?
“Ecco, arriva tardi in campionato e quella notte potremmo avere le idee piu’ chiare. Ma il cammino nella coppe europee puo’ avere il suo peso: chi va avanti puo’ spendere di piu’, ma la Juve se va avanti in Champions puo’ avere ancor piu’ entusiasmo”
Il Napoli fa bene a sacrificare l’Europa League?
“Sicuro che Sarri vuole davvero rinunciare a cuor leggero alla coppa? Pero’ sarebbe la cosa logica. Io penso che anche se non lo ha detto apertamente, giocatori e ambiente sono concentrati sul campionato: e’ un atteggiamento forse incoscio ma la priorita’ deve essere quella. Metteranno tutto sulle gare del campionato e qualcosa in meno contro il Lipsia…”
In cosa e’ cresciuta così tanto la squadra di Sarri?
“Per un periodo il gioco veniva prima del risultato, ma adesso ho l’impressione che per Sarri sia diverso. Deve rifarsi perche’ ha iniziato tardi. E proprio non riesco a capire come uno con queste idee sia esploso solo adesso”.
Gli consiglierebbe un’avventura all’estero?
“Io ho fatto la mia scelta precisa e non certo perche’ la serie A mi ha dimenticato. Ma fuori e’ diverso: con lo Swansea, in Premier, di certo non sono mancate le pressioni perche’ quello e’ un torneo con interessi economici enormi, ma non c’e’ l’esasperazione esagerata che si respira da noi, non c’e’ la tensione continua del calcio italiano”.
E’ arrivato a pochi centimetri dalle panchine di Lazio e Inter. A quando a quella del Napoli?
“Forse persino di meno. Perche’ De Laurentiis mi ha fatto una bella corte, elegante e continua. Non e’ stato per poco tempo che ha pensato a me, era proprio convinto. Lo considero una persona squisita e capace. Ma ero certo che Udine era il contesto piu’ adatto a me. L’ultimo no glielo ribadii poche ore prima della fine del campionato: e subito dopo ando’ a Londra per ingaggiare Benitez. Se gli avessi detto di si l’allenatore spagnolo non sarebbe arrivato”.
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