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Guglielmo di Ockham e “Il nome della rosa”

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a href="https://vivicentro.it/opinioni/" target="_blank" rel="noopener">OPINIONE – Questo scritto esplora il legame tra Guglielmo di Ockham e “Il nome della rosa”, evidenziando le influenze filosofiche e storiche presenti nel romanzo di Eco.

Guglielmo di Ockham e “Il nome della rosa”

Sommario:
Scopri il legame tra Guglielmo di Ockham, il celebre filosofo e monaco medievale, e il personaggio di Guglielmo da Baskerville nel romanzo “Il nome della rosa” di Umberto Eco. Esplora le caratteristiche comuni tra i due e le influenze della filosofia di Ockham nella creazione del protagonista del libro. Un connubio affascinante tra storia, filosofia e letteratura.

Guglielmo di Ockham e “Il nome della rosa”: Un’intreccio tra filosofia e letteratura medievale

Alla grande figura di Guglielmo di Ockham si è dichiaratamente ispirato Umberto Eco per creare il protagonista del suo romanzo “Il nome della rosa”, ovvero Guglielmo da Baskerville, interpretato da Sean Connery nell’omonimo film uscito nel 1986 per la regia di Jean-Jacques Annaud.
Per alcune caratteristiche, quali l’aspetto fisico, il metodo investigativo, le doti inferenziali e la ricerca della verità, Guglielmo da Baskerville rievoca molto più il celebre Sherlock Holmes, il protagonista dei gialli di Sir Arthur Conan Doyle.
Tale nesso è reso ancor più evidente dallo stesso Umberto Eco, che ammicca a “Il mastino di Baskerville”, uno dei romanzi più noti di Sir Arthur Conan Doyle. A me preme sottolineare il parallelismo con il grande filosofo e monaco medievale, Guglielmo di Ockham: anch’egli era provvisto di notevoli capacità logiche abduttive e polemizzava con la Chiesa del XIV secolo, come si evince dal suo “Dialogo sul papa eretico”, riferito a papa Giovanni XXII.
Inoltre, come il noto personaggio di Umberto Eco, anche Ockham era un erudito frate francescano e morì a causa della peste nera.
Ne “Il nome della rosa” si rende omaggio anche ad altre figure storiche importanti della filosofia medievale: alcuni monaci, come Berengario e l’abate Abbone, si riferiscono molto esplicitamente ai maestri delle scuole cittadine del secolo XI, ovvero Berengario di Tours e Abbone di Fleury. La modernità del pensiero filosofico di Guglielmo di Ockham è stata sottolineata dallo stesso Umberto Eco, che conferì al suo immaginario “eroe”, Guglielmo da Baskerville, la modernità del relativismo scettico: “l’unica verità è imparare a liberarci dalla passione insana per la verità”.
Lucio Garofalo

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