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Grandioso Nespoli. Ieri Argento individuale alle olimpiadi.

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Olimpiadi: Grandioso NespoliMauro Nespoli si è messo al collo la sua terza medaglia olimpica. Argento individuale a Tokio, dopo l’argento e l’oro a squadre di Pechino e Londra. Nuovo record per la Fitarco.

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vevamo solo 4 atleti schierati in uno sport molto più praticato e in voga in altri paesi ma portiamo a casa due medaglie individuali, uno nuovo record mai verificatosi finora, che si unisce a quello femminile. Una giornata storica per l’arceria italiana.

So cosa significa perdere un oro mondiale per un punto e immagino che Mauro non sia del tutto soddisfatto in questo momento, malgrado l’altissimo prestazione ma il nostro è uno sport crudele, ad ogni volee si rimette tutto in gioco e malgrado il percorso a piena manetta, nell’ultimo scontro, l’avversario turco, Mete Gazoz, ha messo il turbo proprio nell’ultima
volee, dopo una gara equilibrata fra due atleti di altissimo livello.

Mauro Nespoli, il nostro fantastico aviere azzurro, aveva superato il primo scontro con un perentorio 6 a 0 mettendo ben 9 frecce nel giallo. 6 a 4 contro il tedesco e 6 a 2 contro il cinese, che aveva appena battuto il sudcoreano campione del mondo…tutti favoriti e fortissimi.

Abbiamo volato sulle sue frecce, senza respiro e con la pelle d’oca, non oso neppure immaginare i suoi livelli di tensione, l’adrenalina messa in circolo dopo una giostra come questa, tutta ad alta velocità…poi è arrivata la finale.

L’atleta turco, aveva già eliminato il n°1 al mondo Brady Ellison, il grande favorito anche stavolta e battuto in seguito, anche l’atleta di casa Furokawa che si è poi aggiudicato il bronzo. Una bella iniezione di fiducia per Gazoz alla sua seconda olimpiade.

Tutta questa alchimia ha finito per generare una finale da cardiopalma.

Mauro vince il primo set e pareggia il secondo. Sul terzo, ha realizzato un 8 che forse, ha permesso al turco, non solo di pareggiare i conti ma anche di ritrovare tutta la fiducia e la voglia d’oro che lo aveva accompagnato sin lì.

Di nuovo pareggio al 4° set con 29 a 29 per poi approdare a quello decisivo, il quinto.

Dopo il nove del turco a Mauro è sfuggito un 8 e lì Gazoz, si è “gasato” e gli ha piazzato due dieci di fila, aggiudicandosi il primo gradino del podio.

Non si può certo parlare di sconfitta in alcun modo, Mauro ha volato a livelli altissimi e costanti, ben oltre le migliori aspettative. Tutti i favoriti sono stati messi fuori gioco dalle straordinarie prestazioni rese dai due finalisti che hanno regalato uno spettacolo incredibile a tutti noi.

La mia sportività mi porta a complimentarmi anche con Gazoz, che ha dimostrato capacità e grinta da vendere ma ciò nulla toglie alla magnifica prestazione di Mauro, al quale auguro di non dover mai ascoltare frasi del tipo, “il vincitore è solo uno e l’argento non conta niente”, idiozie purtroppo molto in voga e udite più volte, ahimè anche da dirigenti sportivi.

Se essere il secondo migliore al mondo a qualcuno non pare gratificante, può sempre provarci a sua volta…le iscrizioni sono aperte.

So bene come i campioni sappiano analizzare e metabolizzare meglio di chiunque altro le proprie prestazioni, visto che derivano solo dall’impegno profuso personalmente nel quale ognuno cerca sempre e solo di mettere il meglio di sé, ovviamente.

Non vi è altra competizione, se non contro sé stessi i propri limiti, le incertezze e le capacità. Ricordo di aver recensito anni fa un libro bellissimo, di Niccolò Campriani, campione olimpico di tiro con la carabina, dal titolo “ricordati di dimenticare la paura”.

Mi piacerebbe che lo leggessero tutti gli sportivi, i dirigenti e i tifosi, perché spiegare cosa prova uno che dedica tutta la propria vita allo sport, non è cosa semplice e solo loro possono farlo…

In termini di federazione, questa olimpiade è stata assolutamente storica e ne riportiamo due record.

La prima vittoria femminile nell’individuale e la prima volta che vengono conquistate due medaglie insieme.

Indubbiamente in un piccolo paese come il nostro, dove oltretutto lo sport sembra essere solo il calcio, dobbiamo invece registrare una notevole supremazia in tutte le discipline legate al tiro, la mira, la scherma ed anche il nuoto.

Speriamo quindi che questi straordinari risultati stimolino i nostri giovani a cimentarsi anche in queste discipline, portandole ad una maggiore diffusione, visto che per qualche misterioso motivo, siamo anche molto dotati. Calcolando infatti l’esiguo numero di partecipanti e i risultati raggiunti, faremmo sicuramente faville allargando le basi.

Ancora tutti nostri complimenti a Lucilla Boeri e a Mauro Nespoli che ci hanno regalato grandi emozioni, voli incredibili e straordinari risultati.

Senza mai dimenticare che il meglio, deve sempre ancora venire, perché l’impegno profuso e il lavoro di questi fantastici atleti è costante, l’esperienza il più grande alleato, al quale dobbiamo solo aggiungere noi, un tifo sfegatato e mai una parola per criticare, giudicare o demotivare. Vi garantisco che un campione sa essere molto più esigente di voi con sé stesso ed è proprio in quello che è un campione, indipendentemente dalla disciplina svolta.

Permettetemi di aggiungere una riflessione. Mi piace questa edizione delle olimpiadi, così strana per via del Covid ma forse non solo…

Lucilla, che purtroppo non ho il piacere di conoscere personalmente ma alla quale voglio già bene, faceva parte della Squadra olimpica delle “cicciottelle”, così più volte definite, durante la scorse edizione dei giochi.

Ricordo anche la telecronaca dell’oro di Galiazzo con apprezzamenti similari sul suo aspetto fisico e da lì ad avere delle atlete scelte magari solo perché dotate di un fondoschiena funzionale e generosamente esibito in primo piano, al posto delle sue prestazioni…è un attimo.

Qui gli assessori alla sicurezza girano Armati e eliminano i marocchini, con tanto di favore mediatico ed elettorale, la Ddl Zan ci pare quindi strana e resta al palo…

Ebbene ho goduto di questo risveglio degli animi, che sempre avviene all’inizio fra i migliori.

Queste atlete che finalmente si ribellano alla mercificazione mediatica ed all’esibizione forzata dei loro corpi, indossando le divise adatte allo sport e non alla gratificazione dei voyerismi altrui. Per quello ci sono da sempre, luoghi preposti.

Ebbene anche la nostra straordinaria “cicciottella” ha approfittato dell’occasione per fare coming out e sbatterlo in faccia a tutti i deficienti che già l’avevano schernita per i chili di troppo, esortandoli a non dimenticare di riportare il fatto che lei comunque ha scritto la storia.

Semplicemente Grandiosa.

Si perché, come vi dicevo sono i migliori.

Non dimenticate che la competizione è sempre con sé stessi e i propri limiti e gioco forza un atleta di alto livello è qualcuno che lavora costantemente su sé stesso, a ripulire a imparare a ottenere di piu, a lottare e a soffrire. Per forza devono essere i primi a mostrare la via ma poi andrebbero seguiti, come si seguivano i profeti.

Lo sport è davvero formativo e propone cammini evolutivi ai praticanti, il che sembra non essere più cosa gradita. Tutto si basa sulla spettacolarizzazione e si spinge sempre oltre i limiti della competizione, alla ricerca dell’estremizzazione di ogni aspetto.

Ebbene a queste olimpiadi ho percepito un piacevole fermento del quale mi piacerebbe sentire un eco fra la popolazione. Solo noi possiamo trasportare i nostri diritti dalla carta alla realtà, lottando duramente, come già abbiamo fatto in passato, quando qualcosa avevamo ottenuto, prima che si riprendessero tutto, con gli interessi.

Partite truccate, il calcio scommesse, incontri venduti, insieme agli ideali, alla dignità, ai corpi e le anime.

A Tokyo hanno parlato del diritto di amare, del diritto di decidere se essere atlete o una velina sculettante, del diritto al sovrappeso e come sempre di parità di diritti, questa sconosciuta.

Ricordo una finale a squadre ad un campionato europeo nel quale la finale maschile e femminile si svolsero in contemporanea. Aprimmo la gara realizzando tutte il massimo punteggio alla prima volee ma non ci fu neppure un applauso, perché tutti i nostri erano a vedere la squadra maschile, le francesi invece avevano tifo, trombette e sostenitori al punto che quando alla fine cedemmo, i francesi vennero persino a scusarsi con noi per averci massacrate e sopraffatte col loro tifo ma furono gli unici a farlo. Le medaglie delle donne continuano a valere molto poco, così come i loro ipotetici diritti, insieme a quelli di omosessuali, bambini, anziani, neri e via di questo passo, salvaguardando solo la razza eletta dell’uomo bianco, tanto più adesso che grazie ai progressi farmacologici, possono averlo anche tutti duro, come si conviene al maschio dominante, della razza dominante..

Lo sport finora era l’unico a portare avanti la meritocrazia e non sarebbe male se si potesse salvare almeno quello, così, tanto per tenere una memoria di cosa fosse, visto che il maschio alfa, quello ricco e potente, può essere idiota, ignorante, brutto, in sovrappeso e pure gay volendo, basta che non sia amore…

Buona riflessione a tutti e ancora grazie e complimenti, alla nostra splendida Lucilla e a Mauro che hanno voluto regalarci emozioni, insegnamenti e due giornate storiche, figlie solo della meritocrazia, dell’impegno, delle loro doti e del sacrificio personale.

Grandioso Nespoli. Ieri Argento individuale alle Olimpiadi. / Francesca Capretta / Redazione


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