Giuseppe Langella, socio della Juve Stabia, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per esprimere il proprio punto di vista sulle voci riguardanti la trattativa con una cordata che farebbe capo a Pietro Lo Monaco.
Le dichiarazioni di Giuseppe Langella, socio della Juve Stabia, sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Non so chi abbia messo in giro la voce della cordata Lo Monaco. Io non ho avuto nessun contatto con il signor Lo Monaco. Personalmente non lo conosco e non so nemmeno cosa faccia ora.
Vedo tanta cattiveria intorno a questa società. Capisco il malumore del pubblico e dei giornalisti. Si mettono in mezzo voci su stipendi non pagati. Tutti i dipendenti della Juve Stabia non hanno arretrati di versamento di contribuiti e di stipendi. Gli unici stipendi che devono essere pagati si riferiscono al 16 giugno che è fra oltre un mese.
Per ciò che concerne le cifre che sono state dette per rilevare la società non è vero niente. Probabilmente qualche interesse verso la nostra società c’è ma non ci sono stati contatti.
Ho sentito parlare di cifre astronomiche. Al momento siamo noi in società. Promettere una Serie B nel calcio non esiste neanche spendendo 10 milioni. Sono molto rammaricato perché anche a Cerignola ieri ho visto uno spettacolo squallido da parte dei calciatori della Juve Stabia. La colpa non è della società che è in regola con tutti i pagamenti. Per il 16 giugno quando ci saranno le prossime scadenze ci vuole un altro mese.
Il mio intervento è sul fatto che ci sono troppe voci incontrollate. Io come Giuseppe Langella dico che non c’è alcuna trattativa con Lo Monaco. Non so se mio fratello abbia preso qualche contatto per il suo 50%. E sono detentore anche io del 50% delle azioni della Juve Stabia.
Non so perché ci sia tanta cattiveria verso questa squadra. Ci siamo salvati e l’obiettivo stagionale era questo. Siamo usciti male dai playoff ma ci può stare. Dare la colpa ad una società che fa sì che a Castellammare ci sia ancora una serie professionistica penso sia un nostro grande merito.
C’è accanimento verso di noi da parte della tifoseria e anche da parte dei giornalisti. La mia mancata replica alla vecchia proprietà? C’è un bilancio pubblicato e c’era una debitoria di 7,8 milioni. Mi sono accollato gli stipendi di Serie B rilevando la società. Abbiamo fatto le rateizzazioni di 10 anni che non si pagava il fitto dello stadio.
Da quando sono a Castellammare non ho mai avuto un’offerta seria da parte di imprenditori che volessero investire per prendersi la Juve Stabia e tentare di vincere il campionato. Oggi mantenere la categoria e restare in Serie C è difficile, non è una cosa semplice.
Sono stati commessi degli errori sugli allenatori ma questo fa parte delle annate storte. Non è facile riformare una squadra in cui la gran parte dei calciatori è ancora di nostra proprietà. Molti hanno ancora un altro anno di contratto. Non è facile cambiare una squadra intera se non è andata come auspicavamo.
Il direttore sportivo ha detto che è contento del suo lavoro. I risultati che sono venuti sono la salvezza e lui è contento dell’obiettivo raggiunto. Per quello che si è visto in campo, prendere 5 gol a Potenza, dal Monterosi, a Latina, non ci dormiamo la notte su queste cose qui. Vuol dire che la squadra non rende.
Cambiare tanti giocatori non è assolutamente facile. Capisco il malcontento ma stiamo là. Dopo la sconfitta di ieri è un po’ prematuro parlare di futuro. Gira da un mese questa voce su questa cordata. Personalmente non conosco la persona interessata a questa cordata. Se poi domani mattina esce un imprenditore intenzionato a fare il bene della Juve Stabia allora sono disposto a tutto.
Anche io penso che la Juve Stabia nel professionismo non dico che deve vincere per forza ogni anno ma fare un campionato dignitoso, questo sì. Ma oggi dirigere una società è totalmente diverso da prima. Oggi esistono gli indici di liquidità e tanti parametri che non si possono violare. Che Castellammare meriti di competere per vincere non c’è dubbio.
Da domani in poi bisogna mettersi a lavorare, chiarire gli errori che sono stati fatti e cercare di capire con chi bisogna andare avanti. Veniamo da una brutta sconfitta e usciamo un po’ delusi da quanto abbiamo visto ieri in campo”.