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Giulia Innocenzi: “Farei la madre surrogata, non è sfruttamento”. GIOVANNA CASADIO*

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Intervista alla ex conduttrice di “Announo”: “Il rischio della mercificazione esiste proprio perché non c’è una legge, ecco perché le coppie italiane vanno all’estero”

ROMA – “Per molti è ancora inaccettabile che una donna dica di volere decidere sul proprio corpo e così rispondono con i peggiori insulti di stampo sessuale…”. Giulia Innocenzi, giornalista, blogger, ex conduttrice tv di “Announo”, da settimane è nel mirino su Twitter e Facebook per avere detto che si offrirebbe per una maternità surrogata. Oggi farà da madrina alla manifestazione delle Famiglie Arcobaleno e delle associazioni gay a Roma.

Innocenzi, è quindi disposta a offrire il suo utero in affitto?
“Ho detto: se mia sorella, una mia cara amica o un mio caro amico dovessero avere bisogno nella loro vita di una maternità surrogata, io mi offrirei. Perché penso che sia un grandissimo gesto di amore. E penso che questo allargherebbe le nostre famiglie e arricchirebbe le nostre vite. Altro che mercificazione e sfruttamento!”.

Non vede il pericolo di sfruttamento?
“C’è il rischio di sfruttamento proprio nel momento in cui non c’è una legge. Le coppie italiane che vogliono la maternità surrogata si rivolgono alle agenzie americane nella migliore delle ipotesi”.

Nella peggiore?
” Io dico che per mia sorella farei quella scelta per amore. Cosa risponde l’Italia? Vai a cercarti una cambogiana… Ma è impossibile per legge fermare il desiderio di una coppia a diventare famiglia. Regolamentiamo il fenomeno”.

Con la Carta di Parigi un gruppo di donne e di femministe invitano a vietare l’utero in affitto. La proibizione ha delle ragioni, non crede?
“Con il proibizionismo si crea il sottobosco di sfruttamento, facendo leva proprio sulla disperazione. In Usa, dove la pratica è possibile, le donne che fanno maternità surrogata non devono essere in difficoltà economica, proprio per tutelarle. Chi dice che vuole difendere le donne, le sta mettendo alla mercé di chi le vuole sfruttare”.

È amareggiata per gli attacchi ricevuti sui social media?
“Se dicessi che non mi toccano, mentirei. Ma ho deciso di rispondere pubblicando i loro nomi e cognomi insieme alle nefandezze che mi hanno scritto. I cuor di leoni si sono affrettati a cancellare i commenti. E tantissimi mi hanno espresso la loro vicinanza. I politici sono ipocriti. Questa legge sulle unioni civili è vecchia di 30 anni”.

La scelta di Vendola e del suo compagno Ed di avere un bimbo è però diventata un caso politico.
“È stata commentata la vita intima di Vendola in un modo schifoso, in un altro paese non sarebbe accaduto. Dov’è la contraddizione di Vendola? E se in Italia c’è tanto disgusto per la maternità surrogata, allora si faccia una legge perché i gay possano adottare semplicemente”.

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larepubblica

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