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rande successo di pubblico per le Giornate FAI di Primavera a Pozzuoli. Tra Sabato e Domenica sono stati quattromila i visitatori che hanno ammirato da vicino le bellezze archeologiche e i luoghi storici della città, proposti per la ventisettesima edizione del Fondo Ambiente Italiano. In tanti si sono messi in fila per vedere lo Stadio Antonino Pio, Villa di Livia e il Comprensorio Olivetti, guidati dagli studenti del 4° Pergolesi, dell’Annecchino, del Majorana, del Pitagora, del Tassinari e del Virgilio di Pozzuoli, del Gadda di Quarto e del Seneca di Bacoli.
Uno dei luoghi più gettonati è stato il complesso voluto da Adriano Olivetti e inaugurato nel 1955, oggi luogo dedicato alla tecnologia e alla ricerca scientifica, a partire dal Tigem, una delle quattro tappe scelte per le due giornate FAI e dove sabato i visitatori sono stati accompagnati dagli stessi ricercatori dell’importantissimo istituto Telethon di Genetica e Medicina. Al complesso Olivetti spetta il primato delle presenze con 1700 visitatori nei due giorni, a seguire Villa di Livia e lo stadio Antonino Pio. Pozzuoli ha scoperto i suoi tesori storici ed artistici, molto apprezzati, in due bellissime giornate di sole.
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NOTA SUL FAI
Il FAI è una “creatura” nata sotto la spinta di Elena Croce, figlia del grande filosofo Benedetto, che spinse l’amica Giulia Maria Mozzoni Crespi a impegnarsi per creare in Italia una fondazione sulla falsariga del National Trust britannico.
L’idea di Elena Croce divenne realtà grazie all’entusiasmo e il sostegno di Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli: fu con loro che Giulia Maria Mozzoni Crespi, il 28 aprile 1975, firmò l’atto costitutivo e lo statuto del FAI: una dichiarazione d’intenti di persone decise a fare qualcosa di concreto per il nostro Paese.
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