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Castellammare di Stabia

Giampiero Galeazzi è morto: addio a “bisteccone”, la voce dello sport

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Giampiero Galeazzi, Giornalista ed ex canottiere, aveva 75 anni ed era malato da tempo, memorabili le sue telecronache e l’affettuosissimo il soprannome di Bisteccone affibbiatogli in RAI e consacrato da Mara Venier.

N

ato a Roma, era conosciuto anche con il soprannome di Bisteccone, affibbiatogli per via della sua stazza sin dalle sue prime apparizioni in TV. Soprannome consacrato da Mara Venier.

Memorabili le sue cronache sportive, e indimenticabili restano le sue telecronache nelle gare dei fratelli Abbagnale, in quello che era stato il suo primo amore, il canottaggio.

Tra le tante vi riproponiamo l’indimenticabile telecronaca nella gara della mitica medaglia d’oro a Seul, nel 1988, dei fratelli Abbagnale (i fratelloni di Casellammare di Stabia):

  • ASCOLTA la cronaca di Giampiero Galeazzi

Eccentrico e sui generis, con la sua imponente presenza scenica e la padronanza di uno stile di comunicazione molto popolare, Giampiero Galeazzi è inevitabilmente diventato anche un personaggio cult, icona di programmi come Mai Dire Gol che riprendendo gaffe e momenti involontariamente comici ha consegnato Galeazzi alla leggenda televisiva.

La figlia Susanna, in un post su Facebook, così lo ricorda:

‘Papà ora è felice, è in barca, sta remando sul suo Tevere’

Immancabile anche il cordoglio della RAI che, in un nota del Presidente Marinella Soldi e l’Amministratore Delegato Carlo Fuortes, così lo ricordano:

“Con Giampiero Galeazzi scompare un giornalista che nell’arco di una lunga carriera in Rai è stato volto e voce inimitabile di tanti successi dello sport italiano, e un modello per generazioni di cronisti”

“Un professionista che ha lasciato un segno profondo nella storia della televisione del nostro Paese.

Galeazzi era animato da una profonda conoscenza e da una straordinaria passione per lo sport, praticato da atleta ad altissimi livelli”.

“Il suo ricordo resta indissolubilmente legato al racconto delle imprese olimpiche dei fratelli Abbagnale e dei successi dell’Italia del tennis, e allo stile inconfondibile delle sue interviste ai più grandi protagonisti del calcio”.

Cristina Adriana Botis / Redazione


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