span style="font-family: Arial, sans-serif;">L’ultima italica (o italiota) illusione è che dall’unione GialloVerde potesse venire fuori qualcosa di nuovo, magari un nuovo bel colore azzurro italico, o un blu! Ma così non è in natura, men che meno quindi poteva e potrà essere in Politica.
Nella fattispecie, nel Geverno attuale, a prescindere da considerazioni e valutazioni che possono risentire di personali opinioni, l’esperimento sarebbe stata cosa da evitare proprio perché cosa assolutamente impossibile anche in natura dove, come si sa, pur essendo il Giallo primario, il Verde è artificiale. Guarda caso, una combinazione di Giallo e Blu; ma è solo un “combinazione” per cui, non per questo, si può pensare e sperare che, mischiando Giallo e Verde, si potrà ottenere un nuovo colore nel quale il Giallo manterrebbe il suo essere primario. Ma proprio per niente! Si continuerà ad ottenere unicamente una vasta gamma di Verdi; ma pur sempre Verde! Traslando, quindi, possiamo dire (prendendone atto) che: come natura crea politica conserva e quindi, con buona pace dei “Gialli” (M5S), il Governo attuale, comunque la si rigiri, appare sempre e solo Verde (LEGA).
Ed allora ecco che risulta anche naturale, e irrilevante, avere il Ministro degli Interni indagato per sequestro aggravato che continua ad essere, e a fare, il Brigino lombardo (summa/acronimo tra i lombardi Brighella e Gioppino) e, a tempo perso, l’italiota Ministro Prezzemolino che in tutto mette i piedi compiacendosi della sua arroganza fino ad arrivare a sdoganare, e riprendere, anche un famigerato: me ne frego!, che tanti lutti portò all’italia dormiente e senziente di non tanto tempo fa. Ed il Giallo del Giallo-Verde? Pronto ad adottare anch’esso il famigerato “me ne frego” e si butta a corpo morto su una manovra d’azzardo che ha portato il ministro Tria sull’orlo delle dimissioni e tremori nei mercati finanziari.
Per provare a tamponare un pochino la situazione, e a ritoccare la propria faccia, in attesa della nota di aggiornamento al Def, il ministro Tria ha così descritto la strategia dell’esecutivo: più deficit, più crescita e meno debito senza curarsi del fatto che la toppa è peggio del buco perché mostra che, così, rinnegando impegni passati e sottostima il costo per il bilancio delle misure proposte.
Tra le maggiori spese, il governo vuole 15-20 miliardi in più per le opere pubbliche per accelerare la crescita ma, se come ha fatto ad esempio la redazione online del Sole-24Ore, si sommano le varie misure
- reddito di cittadinanza, 10 miliardi;
- aliquota di imposta al 15 per cento per 1,5 milioni di partite Iva, 1,5 miliardi;
- quota 100 (62 anni + 38 di anzianità) per superare la legge Fornero, 6-8 miliardi;
- risarcimenti ai truffati dalla banche, 1,5 miliardi)
si arriva a più di 20 miliardi che potrebbero essere coperti solo per circa 3 miliardi con la cosiddetta “pace fiscale” (un condono per i contribuenti con pendenze con il Fisco). Senza contare le altre esigenze di bilancio che porterebbero il deficit programmatico del governo certamente oltre il 3 per cento.
Di questo si preoccupano Europa, mercati e cittadini: che il governo gialloverde la faccia troppo facile e che invece sotto alle sue cifre ci sia un azzardo non raccontato o mal quantificato.
In conclusione poi, non basta spendere di più. Occorre migliorare le procedure, accorciando i tempi di decisione senza far ripartire la corruzione. Il contrario di ciò che sta avvenendo, ad esempio, per il ponte Morandi.
E questo è. Ed intanto lo Spread viaggia ormai nei piani alti vicinissimo a quota 300 (QUI Spread in tempo reale) e si arresta il sindaco di Riace con summa gioia del colore impossibile: il gialloverde
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