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rmani non passa giorno, anzi, ora, che non parta una qualche bordata all’interno del governo soprattutto dalla parte dei pentastellati verso i leghisti. Al momento Salvini, che si professa in fase ZEN ma, di fatto, in fase di para….. e alla ricerca del punto di rottura utile e che, soprattutto, non appaia essere collegato alla difesa del bancarottiere e lobbista, più che sottosegretario e senatore, SIRI per cui eccolo lì a dichiarare, per ora:
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“Da giorni non rilascio alcuna dichiarazione né intervista agli organi di informazione, proprio per il rispetto che si deve in questi casi all’autorità giudiziaria, che è giusto che conduca le sue indagini e ascolti le parti interessate senza vizi di comunicazioni esterne.
Leggo invece in queste ore dichiarazioni riportate a mio nome che, tengo a sottolineare, sono da ritenersi in assoluto destituite di ogni fondamento. Non esiste alcuna polemica con il mio partito che, anzi, ringrazio per tutte le manifestazioni di affetto, vicinanza e solidarietà dimostrate in questi giorni”.
Ma un’attenta analisi delle parole, dei dati e dei sondaggi portano a ritenere che ormai un ribaltone, rimpasto o voto anticipato che sia sono ormai alle porte e, sembra, inevitabile non solo per le differenze sempre più marcate ed inconciliabili tra i due movimenti al comando ma anche perché i sondaggi segnalano un’inversione nelle tendenze al voto con una Lega che sembra cominciare a calare, un M5S a ricrescere ed anche un PD che riprende fiato più di tutti loro.
Questi infatti i dati che emergono da un sondaggio YouTrend/AGI che tiene conto delle analisi di Demopolis, EMG, Noto, SWG, Tecnè:
- La Lega viene accreditata di un 32.3% il che denota un calo dello 0,5 rispetto a due settimane fa quando era accreditata del 32.8%
- Il M5S invece, sembra guadagnare uno 0,3 passando dal 22,0% di due settimane fa al 22,3%
- Ancor più sembra guadagnare anche il PD: +0,6 sempre rispetto a due settimane fa per cui ora sarebbe accreditato di un 21.3% a fronte del precedente 20.7%
Per le altre formazioni si avrebbe:
- FI in calo di un altro -0.4 (da 9.9% a 9.5%)
- FdI stabile al 5%
- +EU in salita di uno 0,2 (da 3% a 3.2%)
- La Sinistra in salita di uno 0,1 (da 2.8% a 2.9%)
- Verdi stabili a 1.4%
Questi i dati più recenti che potrebbero contribuire a dare una spinta al DUO, come sempre opposta e contraria, dato che Salvini potrebbe preferire evitare di perdere altro consenso (magari anche all’interno da dove sembrano cominciare ad emergere voci di dissenso sul suo porsi) e capitalizzare subito quello che pensa di aver raccolto prima che si sbricioli oltre (ma al momento teme di dare l’idea che la miccia si chiami SIRI, cosa che non gli conviene). Dal canto suo Di Maio potrebbe invece preferire dar mostra che il M5S è tornato con tutti i suoi valori, far risaltare quanto ha portato a casa e capitalizzare questo primo segnale di inversione di rotta nei confronti dei pentastellati bloccando, allo stesso tempo, la “preoccupante” ri-crescita del PD che, alla fin fine, è il suo più naturale competitor visto che, in gran parte, pescano nello stesso elettorato.
Questa luna delle analisi possibili dei fatti e dei dati per cui ora non resta che attendere e restare a vedere gli sviluppi che si avranno sperando che non sia un “muoia Sansone con tutti i filistei” e che se una rottura di un matrimonio innaturale ci sarà, che sia realizzato con raziocino soprattutto da parte del M5S e del PD (satelliti e collaterali inclusi)
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