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Castellammare di Stabia

Gelata, fermi i treni d’Italia ma non le italiotiche lingue (VIDEO)

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Gelata in Italia: da Torino a Firenze, da Venezia a Milano fino a Napoli i treni sono fermi. Meno ferme le lingue in quel di Roma

Un po’ di neve, e una gelata indubbiamente non “nostrana” alla quale quindi non siamo abituati, hanno innescato la “polemica” perfetta del tutti contro tutti. Tutto, ben alimentata anche dal carburante elettoralistico in vicinanza del 4 Marzo ormai alle porte.

La tempesta di neve ed il calo netto delle temperature, figlie di Burian, erano stati ampiamente segnalati e tutti erano stati allertati per cui, visto che tutto si è avuto come previsto, ed evitata quindi l’immancabile polemica che sarebbe sorta se Burian non fosse arrivato, o si fosse comportato in modo più clemente, ecco scattata l’altra – romana- protesta, quella del:

ma chi vi ha chiesto di intervenire?

Eh sì, dal momento che non si è potuta scatenare la polemica del procurato allarme e quant’altro l’italiota fantasia avrebbe certamente scatenato in assenza degli effetti di Burian, eccoci comunque a dover sopportare non solo i problemi derivanti dall’avverarsi di quanto segnalato, ma anche la polemica ad ogni costo. Quella polemica tutta italiota ben coadiuvata da quella non meno italiota dei nostri politici ora anche in over fibrillazione per le imminenti elezioni.

LA POLEMICA FINE A SE STESSA

Eccoci, ad esempio, a dover assistere all’immancabile polemica in Roma Caput mundi (oggi solo della rissa ad ogni costo) contro la Raggi colpevole, a prescindere, solo perché Sindaco del momento, come ieri ci si scatenava contro altri e domani contro chi ci sarà. Il tutto sempre a prescindere e, in questo, in verità, noi italioti esercitiamo al massimo la maggior prerogativa della democrazia: (s)parlare sempre e comunque, contro chiunque mettendo in moto la bocca senza nemmeno accertarsi che il cervello sia in moto. E si va a sbattere, come sempre.

Ma torniamo a noi e agli eventi.

Scrivevo della roman-polemica dove non poteva mancare l’assalto alla Raggi che non è salita subito sul primo razzo in partenza, dal caldo Messico, per una Roma congelata, e questa era ampiamente prevedibile, a prescindere, come avrebbe detto Totò.

Ma qui, ieri, sono stati capaci di andare anche oltre scatenando una polemica contro l’esercito sceso in campo, nel gelo, per dare una mano contro la neve ed i conseguenti disagi.

Lo so, starete pensando che sono inervenuti in ritardo, magari in notevole ritardo per cui qualche lamentela non è che ci sarebbe stata male.

Ed invece no!

A Roma, Caput Mundi (oggi solo della polemica fine a se stessa), tutto è possibile, ed anche il contrario, per cui, essendo intervenuti in perfetto tempo ed efficienza, ecco che, per non farsi defraudare di un possibile argomento per mettere in funzione la bocca a prescindere dal cervello, è scoccata la polemica tra il Campidoglio e la Protezione Civile.

La scintilla? L’intervento dell’Esercito nelle strade. Ma non perché magari in ritardo, ma perché Il Comune ha sostenuto di non aver chiesto l’intervento (sic). Ciò ha innescato la smentita del Dipartimento:

“il rappresentante della protezione civile capitolina ha confermato la necessità di supporto indicando le aree dove far operare i mezzi offerti”

e pertanto, la polemica è servita anche oggi (ieri, ma anche domani, di sicuro)

Ed intanto, nella vita del concreto e non delle chiacchiere a bocca libera e cervello fermo, l’Italia si ferma. Si congela, sarebbe proprio il caso di dire, e tutto resta fermo, bloccato, congelato (appunto).

La rimozione della neve e i guasti provocati dal ghiaccio, ad esempio, mandano i trasporti in tilt, con ritardi fino a sette ore nonostante la perturbazione fosse prevista.

Gelata. Lungonare imbiancato di Stabia 1La neve caduta a Roma e lo stop di due treni, infatti, hanno provocato il graduale collasso del nodo della rete ferroviaria provocando il caos in decine di stazioni, da Torino a Firenze, da Venezia a Milano fino a Napoli.

Migliaia di passeggeri sono rimasti bloccati sui treni e negli scali ferroviari, centinaia di convogli cancellati, ore di ritardo sull’intera linea.

Questi i “disagi” da condannare, altro che lamentarsi di un aiuto (forse) non richiesto ma indubbiamente necessario. Una situazione inaccettabile che ha spinto il ministro dei Trasporti Graziano Delrio a chiedere un dettagliato rapporto a Rfi su quanto accaduto.

Complessivamente Trenitalia ha soppresso il 20% dei treni a lunga percorrenza e il 70% di quelli del traffico regionale.

Un’odissea che ha riguardato migliaia di semplici cittadini e clienti vip, da Fiorello a Dario Franceschini fino a Sabina Guzzanti.

Fiorello, su Twitter, ironizza:

“Siamo fermi a 50 km da Roma il tempo è splendido ma qui dicono che tra qualche chilometro inizia Frozen”.

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, anche lui fermo in un treno, ha invece postato la foto da una carrozza piena di gente:

“Alle 11 sono arrivato a Termini per prendere il treno per Ferrara. Sono le 16.40 e siamo fermi a Firenze, ma sono fiducioso che prima o poi ripartirà”.

E la Guzzanti, all’ANSA, dice:

«Siamo saliti a bordo intorno alle 9, in perfetto orario. Poi è cominciato il calvario con i problemi che sono sorti vicino ad Orte». «Il treno si è prima fermato, poi ha proseguito lento, e poi si è fermato ancora. Ci hanno detto che non si poteva raggiungere Roma per un intasamento dei treni. Ci siamo fermati diverse volte. Ne ho approfittato per fare un paio di dirette Facebook per parlare con gli utenti». 

Nulla a che vedere con l’odissea dei passeggeri dell’Ic 794 Reggio Calabria-Torino.

Partito ieri sera in perfetto orario alle 21.35, ha accumulato 9 ore di ritardo e arriverà alla stazione di Porta Nuova 29 ore dopo esser partito.

Per inciso c’è chi fa notare che è lo stesso tempo che si impiega a fare 2 volte in aereo andata e ritorno Roma-New York. E va beh ma, polemica per polemica e per adeguarci, ci si chiede: chi e perché dovrebbe andare avanti indietro da Roma a New York, e ritorno, senza discontinuità? Boh

Ma torniamo a quello che sembra essere stato (l’ennesimo) caos perfetto. Caos che, stando a quanto rifertito da Trenitalia, sembra essere stato scatenato da due inconvenienti concomitanti: la nevicata su Roma e un guasto ad un treno Italo sulla direttissima Roma-Firenze all’altezza di Orte, in provincia di Viterbo.

Il primo evento ha richiesto interventi per la rimozione di ghiaccio e neve, mentre il secondo – il guasto dell’Italo Roma.Firenze – ha ridotto la circolazione ad un unico binario e generato una lunga coda di convogli in entrambe le direzioni.

Trenitalia, in un comunciato, parla di un ritardo medio di 150 minuti e – come Italo – ha promesso un indennizzo al 100% per i ritardi

Intanto oggi nella Capitale, per il secondo giorno consecutivo, le scuole restano chiuse mentre è confermata essere una bufala quella secondo la quale “anche gli uffici pubblici” sarebbe stati chiusi.

Italianamente e Partenopentemente parlando, comunque e a prescindere, mi sento di scrivere che, tutto sommato, la giornata di ieri può anche definirsi “bella” e performante per l’Italia se si considera l’effetto della magia della città eterna ed il litorale imbiancati al risveglio. Tant’è che le foto del Colosseo e dei Fori Imperiali, di San Pietro e di Fontana di Trevi sotto i fiocchi di neve hanno fatto il giro del mondo.

Che dire, sarà soprattutto perché personalmente non ero su un treno o in disagi, ma questo mi “fà poesia” e quindi sangue dolce e non sangue amaro per cui, per finire in partenope stile del “savoir vivre”, mi chiedo anche se per caso sarà questo (quello delle foto) il famoso Roma-New York andata e ritorno fatto, nel frattempo, due volte?

Può darsi! Di concreto si hanno le foto che girano (nel web), i treni fermi e le lamentele anche contro chi da una mano che viaggiano a 1000.

Viva l’Italia, viva noi.

E domenica si va al voto, si spera: a prescindere da freddo, neve e ghiaccio! E a prescindere anche dalle polemiche: italico sale dell’italiotica vita.

Stanislao Barretta / Gelo, fermi i treni d’Italia ma non le italiotiche lingue

vivicentro.it/EDITORIALE

gelata – gelata – gelata – gelata

 

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