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Castellammare di Stabia

Gay pride 2019 siciliano

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Messina, Catania, Palermo, è sfilato il Gay Pride, manifestazione dell’orgoglio omosessuale. Ma legittimamente si può esserlo anche se non di sinistra.

A giugno si era tinto di colori lo Stretto con il Gay Pride a Messina. Il corteo era partito da piazza Antonello, per fare poi tappa a piazza Cairoli raggiungendo infine piazza Municipio.

“Un Pride libero, aperto a tutti e tutti sono inviatati a partecipare e non dobbiamo dimostrare altro che noi stessi rimarcando la voglia di vivere e di libertà. Rivendichiamo più diritti per tutte le minoranze”, aveva dichiarato Rosario Duca, presidente di Arcigay Messina, notoriamente di area di sinistra, presentando il primo Pride dello Stretto, a cui hanno partecipato migliaia di persone.

A Catania il Gay pride (orgoglio) per una settimana ha animato la città. Il quartiere generale è stato quello di San Berillo, dove si sono tenuti incontri, conferenze e dibattiti, secondo il programma messo a punto dall’ArciGay all’insegna di una parola d’ordine: integrazione. La cultura, poi, ha fatto da sfondo alla serie di iniziative che sono culminate nel corteo di ieri pomeriggio, snodatosi da piazza Cavour sino al Teatro Massimo. Circa 7mila i partecipanti e, in questo senso, legittima appare la soddisfazione di Giovanni Caloggero consigliere nazionale dell’ArciGay.

“Tutto, non solo il corteo, è andato oltre ogni aspettativa. Sia dal punto di vista quantitativo – ha sottolineato Caloggero – che qualitativo. L’adesione ottenuta ci lascia ben sperare per il futuro e costituisce una conferma rispetto al buon lavoro che abbiamo fatto. Il pride, come strumento politico, funziona, è efficace e coinvolgente, perché con i suoi colori riesce ad amplificare le tematiche affrontiamo durante l’anno”. A salutare il corteo in Piazza Teatro Massimo c’era l’ex sindaco di centrosinistra del Pd Enzo Bianco.

A Palermo il corteo ha preso decisamente una colorazione politica, con lo slogan “Favolosamente antifascista”. Il percorso del Palermo Pride 2019 si è snodato da via Roma fino ai Cantieri culturali alla Zisa per la festa finale con ingresso gratuito se si entrava con il corteo. Al concentramento erano presenti la madrina Pamela Villoresi

(

Maria Pamela Villoresi, meglio nota come Pamela Villoresi, è un’attrice italiana di teatro, cinema e televisione che ha una figlia e nipote lesbiche, quest’ultima concepita grazie ad un donatore volontario in Danimarca e partorita dalla compagna della figlia, con e per la quali di batte per i loro diritti civili)

E il “madrino” Vanni Piccolo

(un attivista lgbt italiano. Insieme a Bruno Di Donato è stato fra i soci fondatori del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, di cui è stato presidente negli anni ’80. Candidato nelle liste del PCI, dei DS e del PD nel 1994, fu scelto dalla giunta dell’allora neosindaco Francesco Rutelli come consigliere e portavoce della nuova amministrazione sulle questioni riguardanti il mondo lgbt).

La manifestazione è stata aperta dal sindaco Orlando noto esponente di centrosinistra. Si è mosso lungo il serpentone anche il trenino gratuito a cura dell’associazione Famiglie Arcobaleno che ha consentito a chi è insieme a bimbi piccoli o con ridotta capacità motoria di partecipare a tutto il corteo. Quest’ultimo evento è stato definito persino da Repubblica, quotidiano nazionale risaputamente vicino alle posizioni di sinistra,  “il più “politico” dei Pride … Un Pride politico e di resistenza ai confini, di genere e culturali”.

A giugno 2019 l’omosessualità è reato in 69 paesi al mondo, nonché in 5 giurisdizioni sub-nazionali [le province di Aceh e Sumatra del Sud (Indonesia), le Isole Cook (Nuova Zelanda), Gaza (Palestina) e Cecenia (Russia)].

Di questi 69, 44 condannano anche i rapporti omosessuali tra due donne oltre che quelli tra due uomini.

In 11 di questi è prevista la pena di morte (Iran, Arabia Saudita, Yemen, Nigeria, Sudan, Somalia, Mauritania, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Pakistan e Afghanistan).

A giugno 2019, 26 fra paesi e dipendenze al mondo prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso e 27 altri tipi di unioni civili, inclusa l’Italia. Inoltre, 27 paesi al mondo permettono alle coppie LGBT di poter adottare, mentre 30 paesi permettono la step-child adoption (L’adozione del configlio o adozione in casi particolari è un istituto giuridico che consente al figlio di essere adottato dal partner del proprio genitore).

Al momento c’è anche una diversità giuridica sulla step-child adoption, tra la Giurisprudenza italiana e quella europea. Infatti una sentenza a Sezioni Unite della Cassazione n. 12193 del 6 novembre 2018, ha affermato la contrarietà al nostro ordine pubblico internazionale della trascrizione di un atto di nascita redatto legittimamente all’estero in seguito a gestazione per altri. La decisione delle Sezioni Unite ha sentenziato in buona sostanza che la Convenzione europea dei diritti umani proteggerebbe solo la relazione col genitore genetico, ma non con quello intenzionale. Precedentemente c’era stato un parere emesso il 10 aprile 2019 dalla Corte di Strasburgo che aveva affermato, invece, che l’art. 8 della Cedu impone il riconoscimento anche della relazione col genitore intenzionale privo di rapporto genetico col minore.

I diritti per le persone lesbiche, gay, bisessuali o transgender (LGBT) fanno parte del più ampio spettro dei diritti umani e dei diritti civili e includono:

una legislazione anti bullismo, contro la discriminazione e il bullismo omofobico all’interno dell’ambito scolastico a protezione degli adolescenti omosessuali;

il riconoscimento dell’omogenitorialità (Il rapporto di parentela che lega un bambino a una coppia di persone omosessuali);

l’uguaglianza in materia di immigrazione;

leggi anti discriminatorie in materia di occupazione ed alloggio;

leggi contro i crimini d’odio che prevedano sanzioni alla violenza contro le persone LGBT motivata da pregiudizio;

parificazione dell’età del consenso (l’età a cui una persona è considerata capace di dare un consenso informato ai rapporti sessuali);

legislazione relativa all’orientamento sessuale e al servizio militare;

riconoscimento delle relazioni omosessuali, tramite unioni civili o matrimonio tra persone dello stesso sesso;

la possibilità di adozione da parte di coppie dello stesso sesso;

parità di accesso alle tecniche di procreazione assistita;

il riconoscimento giuridico del transessualismo e la possibilità di riassegnazione del sesso a partir dall’identità di genere;

l’accesso alla transizione (transgenderismo), ad una riassegnazione chirurgica del sesso e ad una terapia ormonale sostitutiva.

L’immagine di copertina e qui appresso ingrandita, è tratta da wikipedia e raffigura le nazioni nel mondo nelle quali sono previste tutele e riconoscimenti legali per coppie omosessuali o restrizioni e persecuzioni 

Adduso Sebastiano

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