Gattuso:” Elmas può fare quel ruolo, ha forza, tecnica ma può migliorare. Col Lecce non abbiamo mostrato l’umiltà vista oggi, la compattezza, l’odore del rischio”.
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ennaro Gattuso, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa al termine della vittoria contro l’Inter a San Siro per 1-0. Ecco le sue dichiarazioni:
Qual è il vero Napoli? “Me lo sono chiesto tante volte, ma io so cosa ci manca. La squadra deve giocare sulle due fasi, se riesce a soffrire, e lo sappiamo fare, non perde la sua identità. Il palleggio è migliorato, ma dietro abbiamo dato sensazione di pericolo ed è una delusione per me perché le mie squadre hanno sempre avuto compattezza. Il vero Napoli è quello, poi quando starà meglio potremo portarla 10 metri più avanti, ma non possiamo permetterci di regalare uomini agli avversari”.
Elmas ? “Può fare quel ruolo, ha forza, tecnica ma può migliorare, è uno che quando ripiega lo fa bene, col veleno, non si fa saltare e non ti dà 4-5 metri per farti crossare”.
Squadra compatta, ma anche con un’altra testa? “Non è una questione di testa, siete fuori binario se parlate di testa. Non si fanno partite così altrimenti. La squadra deve mettere in campo ciò che prepariamo. Ogni volta che il portiere del Lecce rinviava, noi eravamo a 30 metri dalla metà campo, col Lecce c’era solo la prima palla, non la seconda, quando giochi con distanze ampie si va in difficoltà, dobbiamo migliorare su questo. Non dobbiamo pensare che un lancio può metterci in difficoltà. E’ una questione di interpretazione!”.
Valore alla prova di Mertens? “Tanta, tanta roba. Intelligenza tattica, ci faceva uscire da situazioni dove eravamo impiccati, a livello tecnico grande prova”.
A cosa puntante ora? “Non ci casco più, ci ho sbattuto i denti. Pensavo col Lecce che vincendo potevamo ambire a qualcosa di importante, ma invece non abbiamo mostrato l’umiltà vista oggi, la compattezza, l’odore del rischio”.
Le due coppe sono competizione che ti caricano? “Mi manca il pezzo… una squadra puntuale. Sbagliamo spesso, perciò non sono tranquillo. Anche io resto perplesso di certe prestazioni, perciò la priorità è sempre il lavoro in settimana e poi ci facciamo il segno della croce. Devo ragionare così”.
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