Furto di marmitte, arrestati due villabatesi già noti

Arrestati per furto dai CC di Mezzomonreale Palermo. In Sicilia molti furti di marmitte per i loro metalli nobili fruttando pure 100 euro l'una

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Arrestati per furto dai CC di Mezzomonreale Palermo. In Sicilia molti furti di marmitte per i loro metalli nobili fruttando pure 100 euro l’una

La scorsa notte, I Carabinieri della Stazione Mezzomonreale, durante un servizio di controllo del territorio e prevenzione, hanno tratto in arresto per “furto aggravato” due uomini di Villabate di 34 e 24 anni, entrambi già noti alle Forze dell’ordine.

I militari, su segnalazione della Centrale Operativa, sono intervenuti in largo Michele Gervasi dove hanno colto in flagranza i due che avevano appena tagliato il catalizzatore da un Toyota Yaris per mezzo di strumenti da scasso.

Furto di marmitte, arrestati due villabatesi già noti

Gli arrestati, su disposizione del Pubblico Ministero, in attesa dell’udienza di convalida, sono stati ristretti “ai domiciliari” presso le rispettive abitazioni in attesa dell’udienza di convalida e del dibattimento che si terrà con il rito “direttissimo”.

Dall’inizio dell’anno sono 10 le persone arrestate per il reato in argomento dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo.

BOOM DI FURTI DI MARMITTE IN SICILIA

Inizialmente era il rame il più ricercato dai ladri di metalli più richiesti , quello dei cavi dell’illuminazione pubblica oppure che corrono lungo le ferrovie o che portano la luce nelle gallerie delle autostrade.

Nella notte i ladri li sfilavano dai tubi, poi li portavano in qualche terreno abbandonato per dare fuoco alle matasse e bruciare la plastica che li avvolge. Infine vendevano il rame per pochi euro ad aziende che lo riciclavano. Qualcuno dei ladri ci ha pure rimesso la vita.

Un business andato avanti per anni, in Sicilia, ma che ultimamente è meno redditizio per via dei tanti arresti effettuati in flagranza ma, soprattutto, perchè società elettriche, Anas e Ferrovie man mano sostituiscono i cavi di rame con cavi di alluminio, il cui costo al mercato nero è irrisorio e dunque il gioco non vale più la candela.

Da qualche mese il nuovo bersaglio dei ladri di metalli è costituito da una apparentemente insospettabile marmitta catalitica, soprattutto quella delle auto più vecchie.

Di notte, i ladri sollevano con un cric l’auto presa di mira, vi si infilano sotto armati di «flex» autoalimentato e tagliano la marmitta catalitica.

Le marmitte catalitiche contengono metalli nobili, come palladio e rodio ma nei diesel anche il platino, che i ricettatori rivendono facilmente a commercianti senza scrupoli.

Tra Catania e Palermo dall’inizio dell’anno, tra Carabinieri e Polizia, sono stati arrestati oltre una ventina di tali ladri di marmitte catalitiche.

Secondo stime fatte da riviste specializzate in motori, dal furto di una marmitta catalitica di un Suv si possono recuperare metalli nobili per un valore, al mercato nero ovviamente, di circa cento euro.

Il fenomeno tuttavia non riguarderebbe solo la Sicilia, seppure non con numeri così alti, ma anche altre città italiane.

Adduso Sebastiano

(tutte le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

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