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Furto aggravato in concorso, arrestati due dipendenti dell’azienda di rifiuti di Latina

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CC Latina:  arrestati in flagranza di reato due dipendenti dell’Azienda per i Beni Comuni di  Latina per furto aggravato in concorso

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Latina- In mattinata, i militari del NORM della Compagnia di Latina, a conclusione di attività info-investigativa, hanno arrestato in flagranza di reato per furto aggravato in concorso, A.A. di 53 anni di Latina e D.S.L., 54enne di Latina, entrambi dipendenti della ditta incaricata della gestione del servizio di rifiuti e igiene urbana “Azienda per i Beni Comune di Latina”, in qualità di incaricati alla raccolta di rifiuti ingombranti presso i punti di raccolta.

Nel corso di specifici servizi di osservazione e pedinamento eseguiti dai militari operanti, è stato documentato che gli arrestati, durante lo svolgimento del lavoro,  sottraevano rifiuti classificati come ingombranti, pericolosi e non pericolosi (frigoriferi, lavatrici, elettrodomestici vari, suppellettili, ecc.). Dopo averli prelevati all’interno della ditta ABC o nel corso del turno di servizio nei pressi dei cassonetti comunali, li depositavano in un piazzale all’interno di un area, nel comune di Latina, nella disponibilità di uno degli arrestati.

Nel corso della mattinata, avuto contezza della reiterazione in flagranza del reato, i carabinieri sono intervenuti sottoponendo sotto sequestro l’area interessata nonché il materiale depositato, ponendo così fine all’attività criminosa. Il materiale, di cui era proprietaria l’azienda ABC e alla quale veniva sottratto, veniva poi rigenerato per essere reimmesso nel mercato consentendo quindi agli arrestati di trarre un illecito profitto.

C

ontemporaneamente venivano deferiti in concorso con gli arrestati anche A.G., classe ’98,  e A.F. del’ 97,  entrambi di Latina, per attività di gestione di rifiuti non autorizzata (di cui all’art.256 c.1 lett. A  e b del dlgs nr.152/2006) in quanto formalmente titolari del contratto di locazione del sedime in questione.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

Redazione Lazio/(Maria D’Auria)

 

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