A
bbiamo sentito il collega di Perugia, Davide Franceschini, nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”:
“Perugia e l’Umbria in generale sono abbastanza isolati rispetto alle altre regioni. Questo ha favorito il chiudersi a riccio e il coronavirus ha colpito relativamente. Gli umbri hanno risposto bene e ora sta iniziando una lenta ripartenza.
Il presidente del Perugia calcio é stato chiaro sin da subito chiedendo lo stop del campionato. Ci sono troppe difficoltà per le società cadette ad attuare il protocollo necessario per la ripartenza. Ci sono costi eccessivi e credo anche io che sia difficile ripartire.
Il Perugia non ha ricominciato gli allenamenti. Anche dal governo c’è stata pochissima chiarezza e anche alcune uscite infelici del ministro Spadafora mi fanno essere pessimista sul ritorno in campo.
Parlando esclusivamente di calcio posso dire benissimo che la rosa del Perugia é più forte di quello che dice la classifica. Sicuramente poteva ancora giocarsi ottime chance in chiave play off. Vedremo cosa succederà, ormai sembra passata una vita dall’ultima partita. Bisogna vedere, se si riparte, come stanno le squadre. Penso che si ricomincerebbe da zero e credo non sarebbe nemmeno giusto ripartire.
Anche i tifosi perugini si sono espressi negativamente sulla ripresa. I tifosi si sentono esclusi da tutto. Gli interessi economici vengono prima della passione e del tifo. E non ci sarebbe nemmeno rispetto per i tanti morti…
Si sta restando in un limbo dovuto sopratutto alle pressioni dei due poli: chi sta lottando per salire vuol giocare, chi sta retrocedendo vuole annullare il campionato. Perugia e Juve Stabia non stanno facendo pressioni perché non sono in zone calde ne in alto ne in basso. Purtroppo, in ogni caso, ci aspetta un’estate senza mare ma piena di ricorsi. Questo é sicuro. Anche in C regna la confusione e non si sa chi salirà in B. Ci tocca solo aspettare.”