Il difensore isolano doc, ora con la maglia dell’Ascoli Calcio,ha conquistato la salvezza in Serie B.
“ Sono contento di aver indossato la maglia della mia isola. E’stata la prima squadra che mi ha fatto esordire. Mi spiace che l’Ischia stia attraversando un periodo così buio, mi dispiace anche per i tifosi che conosco e che hanno una grande passione “.
A cura di Simone Vicidomini. Il nostro tour alla ricerca degli ex gialloblu continua. Dopo Picerno,Sorrento e Melfi questa volta siamo andati ad Ascoli per raccontarvi la salvezza ottenuta in Serie B. E’ passato quasi un mese dal quel 31 maggio 2018,quando i Ducali conquistarono la salvezza al “Del Duca” davanti ai propri tifosi in virtù del miglior piazzamento in classifica ottenuto , e del doppio confronto (il quarto pareggio in stagione) nella gara dei play out contro la Virtus Entella terminato sullo 0-0. Un traguardo che soltanto qualche mese sembrava impossibile,vista la difficile stagione vissuta dai marchigiani. Nell’obiettivo conquistato c’è anche un pizzico di Ischia-stiamo parlando di Filippo Florio classe 1996, difensore isolano cresciuto nelle giovanili dell’Ischia Isolaverde per poi esordire in prima squadra. Il giovanissimo terzino,nella sua carriera calcistica ha vinto un campionato di Serie D ,una promozione in Lega Pro unica.e ha vissuto sulla sua pelle l’incubo della retrocessione. L’exploit avuto comunque in quegli anni gli ha permesso di continuare il suo percorso in Lega Pro con la maglia del Santarcangelo,Lucchese fino al trasferimento in Serie B con la maglia dell’Ascoli Calcio. Proprio a Filippo Florio abbiamo chiesto le sensazioni sulla salvezza conquistata con la maglia dei ducali e cosa si aspetta per il suo prossimo futuro.
Salve Florio, è stato protagonista di una stagione fra alti e bassi, personali e di squadra, con la maglia dell’Ascoli. Però alla fine è arrivata una bella salvezza. Cosa può dirci sul risultato finale?
“
E’ stato raggiunto l’obiettivo fissato inizialmente, al termine di un anno difficile, ma che si è concluso benissimo; la salvezza è stata una grande gioia, nessuno ci credeva più ad eccezione di noi, inteso come squadra e come società”.
Ha raggranellato solo 4 presenze complessive in stagione. Come mai è sceso così poche volte in campo?
“Poche presenze, ma sono contento di aver dato il mio piccolo contributo, è stata la salvezza del gruppo. A livello personale non è stato l’anno migliore perché avrei voluto giocare un po’ di più, ma ci sono annate che ti fanno crescere a livello emotivo e tecnico. Poi è normale aver sentito il salto di categoria dalla C alla B, è stato un anno di formazione”.
Poco è cambiato per lei in termini di gare giocate fra il periodo in cui sulla panchina dell’Ascoli c’era Maresca a quando è arrivato Cosmi. Però, forse, il secondo le ha ha potuto dare di più vista la sua lunga militanza nei massimi campionati. Che differenza c’è stata nei rapporti coi due mister?
“Due guide tecniche diverse: Maresca mi ha dato tanto dal punto di vista tecnico, prediligeva un calcio con palla a terra, giocate veloci e possesso palla. Cosmi mi ha dato tanto sotto il profilo della crescita personale ed emotiva, è un allenatore che chiede uno sforzo maggiore a livello psicologico ed emotivo, la salvezza è stata anche merito suo. Mi sono trovato bene con entrambi, sicuramente Cosmi ha avuto una lunga militanza nei massimi campionati, ma Maresca farà altrettanto perché ha delle belle idee”.
C’è stato un periodo medio-lungo in cui non è stato nemmeno convocato dall’allenatore, a cavallo di febbraio e marzo. Cosa è accaduto in quel lungo mese?
“In quel periodo non rientravo nei piani tecnici e quindi non sono stato convocato. Ho sempre accettato le scelte del’allenatore continuando a lavorare con impegno e professionalità”.
Poi, però, si è rifatto, scendendo in campo ed addirittura riuscendo a procurarsi un calcio di rigore, risultato poi decisivo per la vittoria in casa della Cremonese. Quindi qualche soddisfazione se l’è tolta…
“Sì, è stato bello, per quella partita devo ringraziare i miei compagni che mi hanno dato sempre la forza di non mollare mai, il Mister che mi ha dato l’opportunità, è stato bello contribuire anche se in piccola parte a una salvezza fondamentale per tutti noi”.
La stagione è chiusa ed è tempo, per tutti, di pensare al futuro. A maggior ragione per lei che è giovane. Cosa vede d’avanti a se? Ha intenzione di restare in maglia bianconera, oppure preferirebbe altre esperienze, magari anche scendendo di categoria?
“Sono sotto contratto con l’Ascoli, mi sono trovato bene con tutti gli addetti ai lavori e i miei compagni, non posso che parlare bene dell’Ascoli, ci sono valutazioni da fare con la Società per capire cosa è meglio per me, sarebbe bello rimanere magari trovando un po’ più spazio, ma, se non dovesse essere così, troveremo altre soluzioni. Ne parleremo nei prossimi giorni”.
Cosa le resta della sua trafila nelle giovanili ad Ischia e delle brevi esperienze con la prima squadra gialloblu?
“Mi resta tanto, è stata la prima squadra che mi ha fatto esordire, è la squadra della mia isola. A quell’esperienza è legato anche il ricordo negativo della retrocessione, un’esperienza che ancora mi pesa, che resterà nel mio passato sempre. Sono contento di aver indossato la maglia della mia isola”.
Il calcio, ad Ischia, vive un momento non particolarmente brillante. Riesce a seguire cosa accade sull’Isola Verde? Si è fatto una idea sul perchè non si riesca a tornare ai fasti di un tempo?
“Seguo sempre le vicende della squadra, mi spiace che l’Ischia stia attraversando un periodo così buio, mi dispiace anche per i tifosi che conosco e che hanno una grande passione, però nel calcio non ci sono regole o leggi matematiche che ti fanno tornare in alto a prescindere, nel calcio servono soldi e passione e non è semplice investire in una piccola realtà come Ischia dove il ritorno economico non c’è. Leggendo le ultime notizie so che stanno affidando la squadra a Bilardi e Taglialatela, persone di calcio che sanno quello che fanno. Questo è già un buon punto di partenza
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