Tacitamente ci sperano diversi Comuni, poiché è risaputo da anni quanti (scaltri) cittadini evadono la Tari grazie a certa miopia pubblico-politica.
Nella manovra finanziaria è al vaglio al Senato un maxi emendamento in cui è prevista inserita una norma correttiva, preparata dal sottosegretario Stefano Candiani, che consente ai Comuni in dissesto di inserire nella bolletta elettrica l’ammontare della Tari, la tassa rifiuti.
Nell’emendamento sarebbe detto che “per i Comuni che si trovano in stato di dissesto finanziario ai sensi dell’articolo 244 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, il pagamento della tassa rifiuti (Tari), di cui all’articolo 1 della legge n. 147 del 2013, da parte dei titolari di utenza di fornitura di energia elettrica, può avvenire, a seguito di apposita deliberazione del Comune, ai sensi dell’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, mediante addebito delle fatture emesse dall’impresa elettrica. I Comuni devono comunicare all’impresa elettrica entro il 28 febbraio di ogni anno gli importi relativi a ciascun contribuente. Il pagamento avverrà in sei rate”.
L’Opinione.
S
arebbe opportuno estendere questo emendamento anche ai Comuni in pre-dissesto e anche quando non lo sono, poiché sanno tutti che certa speculazione, abusivismo ed evasione, vanno di pari passo. Ci sono notoriamente sul territorio innumerevoli immobili anzi intere palazzine fantasma. Ma guarda caso sono (mi)sconosciute solo alle casse comunali e al Fisco, quando di fatto sono risaputamente abitate e spesso affittate come seconde case e i cui rifiuti sono raccolti da addetti altrettanto fantasma (simili ai posteggiatori abusivi o addirittura regolari dipendenti della raccolta con doppio lavoro) oppure vengono sparsi per il territorio dagli stessi proprietari o inquilini con il fai da te. In entrambi i casi con anche risaputi danni per l’ambiente, l’immagine del territorio quindi pure danno economico-turistico e soprattutto pregiudizio per la salute pubblica. Lo sanno tutti nel sistema pubblico-politico, soprattutto quelli che avrebbe il dovere di provvedere, intervenire e sanzionare, tanto che per questo sono anche pagati. Invece fino adesso, nello Stato, Governi, Parlamenti, Istituzioni, Giustizia, Regioni e Comuni, da anni e in modo dispotico quanto ipocrita, da un lato si propaganda intransigenza, dall’altro si coprono i conseguenti debiti con l’estorsione fiscale, vessando i civili cittadini, produttivi, lavoratori, proprietari e operosi.
Adduso Sebastiano
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