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el corso della puntata di “ Juve Stabia Talk Show” abbiamo sentito il dg della Juve Stabia, Clemente Filippi.
Ecco le sue parole:
“Dispiace non essere riusciti a vincere la Super Coppa, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Peccato perché la formula della competizione è paradossale ed errata, non si può giocare dopo un mese di stop. Ma poco importa, contava vincere il campionato e ci siamo riusciti. È stata una stagione epica, siamo stati sempre in testa e con larga distanza dalle inseguitrici. Nel momento più difficile, pre Trapani, ci siamo compattati e abbiamo dimostrato il nostro valore riportando a +4. Solo con la Sicula Leonzio ho avuto definitivamente idea di ciò che stavamo compiendo, una cavalcata storica. Difficilmente altre squadre faranno ciò che abbiamo fatto noi.
Sono alla Juve Stabia da tantissimi anni e non ho momenti di gioia particolare da ricordare. Ricordo con affetto tutte le vittorie, ovviamente hanno un sapore diverso quelle storiche con Massese, Potenza e Napoli oppure la salvezza ad Acireale. Poi ci sono le promozioni in B: Quella del 2011 è stata sofferta, solo al gol di Corona realizzammo di essere in Serie B. La delusione per le finali perse in precedenza era tanta e avevamo paura di restare delusi anche in quella occasione. Il gruppo arrivò bene alla gara e riuscimmo a scrivere la storia. Quest’anno invece la promozione non è quasi mai stata in discussione, abbiamo dominato. Il gruppo è unito ed è capeggiato da un tecnico come Caserta che farà sicuramente strada. Fabio, oltre che come allenatore, è un amico e un grande uomo. È stato determinante nella vittoria del campionato e, salvo cataclismi, resterà con noi anche in B. Oltre i momenti belli, chiaramente, nella mia lunga esperienza ci sono anche momenti brutti. E mi riferisco a quando non c’erano società forti come quella attuale e si doveva fare di necessità virtù.
Il segreto della Juve Stabia? Credo sia stata la mentalità vincente inculcata da mister Caserta. La squadra non voleva mai perdere, lo dimostrano i risultati recuperati allo scadere, ad esempio con Casertana e Vibonese. Merito, come detto, dell’allenatore ma anche del ds Polito che ha preso uomini veri capaci di portare esperienza e voglia di vincere in un gruppo che già nella stagione precedente aveva fatto molto bene. Non ho mai avuto paura di perdere questo campionato, nei ragazzi vedevo una voglia incredibile di vincere. Le vittorie più belle sono state quelle allo scadere arrivate in casa del Trapani e del Rende. Ad inizio anno siamo partiti a fari spenti, nessuno ci metteva tra le papabili alla vittoria finale e ricordo, ad inizio stagione, che dissi ai ragazzi di trasformare in rabbia sportiva quelle “tabelle”. Dovevamo dimostrare di essere forti e penso che ci siamo riusciti alla grande.
Stadio? Siamo in continuo contatto con l’amministrazione comunale affinché vengano sbloccate tutte le pratiche necessarie per avere autorizzazioni e permessi. Dobbiamo compiere alcune operazioni per rendere lo stadio più moderno e confortevole, una di queste sarà sicuramente apporre i posti individuali in tutte le tribune e i lavori dovranno partire già ad inizio giugno. Poi siamo alla ricerca di una seconda casa per le giovanili. Abbiamo visionato lo stadio di Santa Maria La Carità perché vogliamo allargare i nostri orizzonti a tutti il comprensorio. La Juve Stabia in B è un bene per tutti.
Dal punto di vista societario è stata una stagione abbastanza tribolata. Ovviamente il faro è stato Franco Manniello, che va ringraziato eternamente per quello che ha fatto per la Juve Stabia. È un presidente tifoso e ci tiene tantissimo alle vespe. Inoltre va ringraziato Andrea Langella, del nostro sponsor Siroil, perché ci ha dato una grossa mano nel momento topico della stagione. Inoltre vi informo che a breve partirà la campagna abbonamenti e mi auguro che la tifoseria risponda presente per ringraziare la società.
Paolo D’Arco? È stato il mio primo presidente e lo ricorderò sempre con tantissimo affetto. È anche grazie a lui se ora la Juve Stabia è in Serie B. Ha avuto il coraggio, tanti anni fa, di investire nella Juve Stabia e di fare calcio quando ormai tutto sembrava perso. Era una grandissima persona e un grande tifoso della Juve Stabia.