span style="font-size: 36px">La Fiat 600, a listino dal 1955 al 1969, è considerata l’automobile del boom economico che ha motorizzato l’Italia.
Nata per sostituire la “Fiat Topolino”, che già a partire dagli anni trenta non veniva considerata particolarmente innovativa e che negli anni cinquanta era decisamente anacronistica, la Fiat 600 è ancora oggi un’icona dell’Italia del benessere e della motorizzazione.
L’allora dirigente Fiat Vittorio Valletta, chiese a Dante Giacosa, “designer ufficiale” della Casa automobilistica torinese, di realizzare una nuova vettura. La richiesta fu di attivarsi in una direzione di massima sperimentazione con il minimo della spesa.
L’impostazione dell’autovettura fu definita nel 1951, anche se nacque qualche perplessità sulla motorizzazione con cui avrebbe dovuto essere equipaggiata. In principio si pensò a un bicilindrico semi-automatico ma la soluzione, seppur interessante, venne scartata, per abbreviare i tempi di sviluppo.
Il progetto portò alla nascita di una onesta e comoda utilitaria che venne presentata a Ginevra il 9 marzo 1955. Dotata di 2 portiere controvento e con 4 comodi posti, la Fiat 600 era equipaggiata di un motore posteriore di 633 cc, le forme arrotondate nacquero principalmente per risparmiare la lamiera.
Era acquistabile al prezzo di 590.000 Lire.
La Fiat 600 ottenne un eccezionale successo di vendite tanto che il tempo di attesa per la consegna arrivò a superare i 12 mesi. Il successo fu dovuto soprattutto al prezzo competitivo, un buon rapporto qualità/prezzo e delle buone prestazioni su strada. Fu una delle prime auto con relativamente bassi costi di gestione, comprese basse spese di tassa di circolazione.
C’è da dire che all’epoca la televisione non trasmetteva pubblicità tuttavia la Rai trasmise un cortometraggio per illustrare ai telespettatori la nuova autovettura della casa torinese.
Il motore da 633 cc era molto innovativo, aveva il collettore di aspirazione integrato nella fusione della testa e per la prima volta per FIAT il basamento monoblocco. Un motore che ebbe una lunghissima vita tanto che, con cilindrate cresciute, venne utilizzato fino al 1999. Dalla Fiat 600, e dalla cellula abitativa, nacque nel 1964, la Fiat 850.
La Fiat 600 divenne popolare anche attraverso la versione “Multipla”, una piccola grande monovolume derivata con 6 posti su 3 file di sedili. Gli schienali e le poltrone delle due file posteriori, potevano essere facilmente abbattuti, e divenne l’auto soprattutto degli artigiani, dei taxisti e delle famiglie numerose.
Un concetto che fu destinato a rivivere con il lancio, nel 1998, della Fiat Multipla. Quest’ultima, anche se non particolarmente famosa per la sua bellezza, è considerata un prodotto di automotive design fu inserita, al Museum of Modern Art di New York, nella sua mostra Different Roads a rappresentare le nuove tendenze della motorizzazione di massa.
Nel 1998, fu anche presentata la superutilitaria Fiat Seicento. A partire dal 2005, in occasione del 50° anniversario della 600 fu introdotto il logo Fiat nel portellone ed vennero applicati i “baffi cromati” sul frontale e la denominazione cambiò da Seicento a Fiat 600. Nacque anche una versione speciale Fiat 600 50th Anniversary che rappresentava la versione top di gamma, con tratti retrò a testimonianza che la Fiat 600 è nel cuore degli italiani di tutto il mondo.
Ogni tanto sui social si parla di una Nuova 600.. chissà…
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